Ancora una volta, lo sport si conferma il veicolo migliore per promuovere e sviluppare - soprattutto tra i più giovani - una cultura dell'inclusione che possa, poi, essere applicata anche fuori dal campo da gioco.
Gli istituti comprensivi di Galicano, Barga, Piazza al Serchio, Castiglione di Garfagnana, Castelnuovo di Garfagnana, Bagni di Lucca e Borgo a Mozzano, con l'approvazione dell'ufficio scolastico provinciale, si apprestano a realizzare un ambizioso progetto pilota che rappresenta un'importantissima novità per i campionati studenteschi e, più in generale, per la disciplina di educazione fisica.
Un progetto che prevede, per iniziare, il torneo di calcetto maschile tra istituti della scuola secondaria di primo grado riservato agli alunni non tesserati con società sportive calcistiche. In pratica, un torneo dove tutti i ragazzi potranno competere per la propria scuola senza rimanere, come spesso accade, nelle retrovie lasciando la scena ai compagni "più forti".
Un'iniziativa che ha un duplice intento: da una parte, quello di permettere - indistintamente - la partecipazione all'evento a tutti gli alunni che vorranno mettersi in gioco, purché muniti di certificazione medica per l'attività sportiva non agonistica; dall'altra, quello di moderare il livello tecnico rendendo così la manifestazione appetibile ed accessibile a tutti e, allo stesso tempo, limitare competizioni negative e dinamiche pre-esistenti nelle attività svolte in contesti sportivi esterni.
Gli istituti comprensivi di Galicano, Barga, Piazza al Serchio, Castiglione di Garfagnana, Castelnuovo di Garfagnana, Bagni di Lucca e Borgo a Mozzano, con l'approvazione dell'ufficio scolastico provinciale, si apprestano a realizzare un ambizioso progetto pilota che rappresenta un'importantissima novità per i campionati studenteschi e, più in generale, per la disciplina di educazione fisica.
Un progetto che prevede, per iniziare, il torneo di calcetto maschile tra istituti della scuola secondaria di primo grado riservato agli alunni non tesserati con società sportive calcistiche. In pratica, un torneo dove tutti i ragazzi potranno competere per la propria scuola senza rimanere, come spesso accade, nelle retrovie lasciando la scena ai compagni "più forti".
Un'iniziativa che ha un duplice intento: da una parte, quello di permettere - indistintamente - la partecipazione all'evento a tutti gli alunni che vorranno mettersi in gioco, purché muniti di certificazione medica per l'attività sportiva non agonistica; dall'altra, quello di moderare il livello tecnico rendendo così la manifestazione appetibile ed accessibile a tutti e, allo stesso tempo, limitare competizioni negative e dinamiche pre-esistenti nelle attività svolte in contesti sportivi esterni.
Il torneo prevede, inoltre, la possibilità di assegnare un gol in caso di reale ed effettivo gesto di fair-play a discrezione degli insegnanti. Ogni istituto avrà la facoltà di portare uno o due alunni tesserati, che svolgeranno il ruolo di allenatore e di arbitro, ed ulteriori alunni impossibilitati o non interessati alla pratica sportiva, i quali avranno facoltà di documentare la manifestazione con interviste ai giocatori e immagini delle gare. Oltre a questo, è in cantiere anche il torneo di pallavolo con le medesime modalità.
"L'iniziativa - spiega il professor Giancarlo Marchione - ripercorre, in parte, le tracce dettate dalla filosofia e dalle modalità operative già in essere nel Campus Sportivo Gallicano. Un progetto educativo ed inclusivo, attivo ormai da un paio d'anni, che prevede, appunto, la partecipazione ai corsi sportivi riservata ad alunni non tesserati con società sportive per lo stesso sport".
"Ma attenzione - sottolinea il professor Marchione - la scuola inclusiva non deve discriminare. Al contrario. E la valorizzazione delle eccellenze, naturalmente, è valida, a maggior ragione, anche per l'educazione fisica. Verrà svolta infatti, nelle settimane successive, la medesima manifestazione aperta, stavolta, anche ai tesserati. Non parliamo di un torneo "d'élite", ma di due manifestazioni diverse, parallele. Si tratta di una svolta quasi epocale per la disciplina di educazione fisica, resa possibile grazie ad un pool di insegnanti ai quali non interessa solo portare una coppa a scuola per arricchire la bacheca della segreteria".
"Ma attenzione - sottolinea il professor Marchione - la scuola inclusiva non deve discriminare. Al contrario. E la valorizzazione delle eccellenze, naturalmente, è valida, a maggior ragione, anche per l'educazione fisica. Verrà svolta infatti, nelle settimane successive, la medesima manifestazione aperta, stavolta, anche ai tesserati. Non parliamo di un torneo "d'élite", ma di due manifestazioni diverse, parallele. Si tratta di una svolta quasi epocale per la disciplina di educazione fisica, resa possibile grazie ad un pool di insegnanti ai quali non interessa solo portare una coppa a scuola per arricchire la bacheca della segreteria".
L'appuntamento è per giovedì 20 febbraio, alle 9, alla palestra Isi Garfagnana.
La vera scuola inclusiva? In Valle del Serchio si può.