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Scritto da Redazione
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07 Giugno 2021

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Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera di una maestra storica del paese di Fabbriche di Vallico, Amelia, in supporto ai genitori nella battaglia per la valorizzazione della scuola:

"Dalla Legge 18 marzo 1968 n 444 la scuola materna ‘ si propone fini di sviluppo della personalità infantile, di assistenza e preparazione alla frequenza della scuola dell’obbligo’. ‘Ai fini della precedenza, nell’istituzione delle scuole, sarà tenuto conto delle sedi ove si accertino maggiorni condizioni obiettive di bisogno, con particolare riferimento alle zone disagiate’.

Con queste istanze è stata realizzata la scuola materna di Fabbriche di Vallico nell’anno scolastico 1969-’70, e i genitori dei bambini di questo comune intendono poter mantenere per i loro figli questo importante e doveroso servizio. A loro avviso sembra una irregolarità di gestione spostare i piccoli bimbi verso sedi distanti più di 15 chilometri dall’attuale comune e quasi 30 chilometri da alcune frazioni da cui provengono gli stessi. Puntualizzano, specialmente nei lunghi mesi invernali dove la neve e il gelo rendono le strade impraticabili provocando così numerose assenza.

Chiudere la scuola vuol dire non pensare alle conseguenze dei genitori di conciliare sempre più i tempi di vita, contribuendo così all’emancipazione e alla parità di diritti soprattutto per le donne.

Inoltre è evidente che la chiusura di una scuola in un paese, anzi paese disagiato e di montagna com’è il nostro, fa aumentare l’isolamento e la marginalità dello stesso portandolo così ad un evidente spopolamento.

Oggi le politiche scolastiche privilegiano gli accentramenti indebolendo il sistema scolastico dei piccoli centri senza pensare invece che salvare la scuola in un piccolo comune significa lasciare e continuare a far esistere presidi territoriali, evitare congestioni e garantire una didattica proporzionale e pluricentrica.

E’ questo che chiedono; non parole o slogan ‘Salviamo i Borghi’ ma fatti concreti ed utili, uno di questi è proprio il mantenimento della scuola materna che ha il compito di sviluppare nel bambino i suoi tratti formativi ed educativi prescolastici, ritenuti fondamentali nel favorire esiti positivi nei passaggi scolastici successivi. L’obiettivo principale della scuola materna è essenzialmente promuovere la formazione della personalità del bimbo, renderlo partecipe alla vita della comunità locale e sviluppare le attività sensitive, percettive e motorie, nonché valorizzare l’attitudine, l’immaginazione, l’intelligenza e soprattutto favorire i processi di socializzazione; nelle relazioni con i coetanei, sperimentare le regole e le norme sia specifiche che generali.

Sperano di essere ascoltati da chi è deputato in questo, per il bene dei loro figli e della piccola società montana in cui vivono".

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