Qualcuno sostiene che le passioni giovanili non sono destinate a durare, ma questa convinzione non funziona nel caso di Andrea Benelli, il quarantenne toscano che è uno dei più forti giocatori italiani di poker, ma ormai fa pienamente parte anche del gotha internazionale. Perché nel player originario di Prato, il desiderio di mettersi alla prova con le carte è nato quando non era ancora maggiorenne.
Galeotto fu il circolo del padre
A dar retta a interviste e racconti, si intuisce che Andrea Benelli ha cominciato a giocare a poker per una questione di famiglia. Suo padre gestiva un piccolo circolo e lui aiutava i genitori. Così ha iniziato a seguire il gioco delle carte e se ne è letteralmente innamorato. Tanto che finito il triennio della scuola superiore, ha messo libri e quaderni nell’armadio e ha iniziato ad usare la matematica e il ragionamento solo quando aveva a disposizione un mazzo di carte. Prima ha giocato con amici e conoscenti, poi ha iniziato ad affacciarsi ai tornei di poker, dove si è fatto conoscere anche grazie al suo carattere. Divertente, con la battuta pronta e una voglia irrefrenabile di ridere e scherzare, Andrea Benelli ha spesso conquistato gli avversari con i suoi modi di fare anche quando li sconfiggeva con una mano ben giocata. Il toscanaccio, infatti, scherza spesso, anche se quando si siede al tavolo verde fa sul serio. Come dimostrano i suoi risultati: oltre un milione di dollari guadagnati nei tornei dal vivo, che frequenta a livello internazionale dal 2008. Non solo, al suo nome è associato un bankroll di 1,39 milioni, raggranellati in oltre cinquanta competizioni giocate dal vivo.
Il debutto è stato a in Inghilterra
Il debutto di Andrea Benelli è stato a Londra nel 2008, con un guadagno da poco più di 11mila sterline. Qualche mese dopo è approdato alla finale dell’EPT a Varsavia e ha incassato 45.745 euro. Poi sono venuti Deauville, Copenhagen, l’America. Anno dopo anno la posta è aumentata, come i viaggi, le trasferte, la fama, la tensione. Eppure Andrea Benelli non ha mai avuto paura delle sfide dal vivo. Anzi. L’emozione di stare davvero seduti di fronte ai propri avversari, di osservarli da vicino, di ascoltare se producono lievi suoni di ansia o disappunto, risulta impareggiabile per il giocatore toscano. E si adatta anche perfettamente al suo stile di gioco, che associa alla competenza accumulata nel corso degli anni anche una buona dose di intuizione e soprattutto la capacità di concentrarsi in maniera quasi zen. Il giocatore toscano ama le partite dal vero, anche se ormai si è abituato pure a quelle virtuali e ha dimostrato di potersela cavare comunque egregiamente.
Concentrazione e fantasia: i segreti del suo successo
Tra i segreti del suo successo figura la sua fantasia che lo guida in scelte inattese, che gli valgono vittorie anche sorprendenti grazie a soluzioni originali. Gli inglesi direbbero che questo campione italico è in grado di pensare “out of the box”, cioè in modo indipendente e non prevedibile e che ciò lo rende unico e vincente. Ma a fare di Andrea Benelli il giocatore adatto a tutte le sfide, comprese quelle on line, è anche la sua capacità di concentrazione. Tanto è allegro e rumoroso nella vita, quanto diventa silenzioso e focalizzato nel gioco. Sembra quasi che abbia una doppia personalità, da sfoderare a seconda delle circostanze e delle necessità. Lui sostiene che si tratta semplicemente della capacità di separare i diversi momenti della vita, ma su questo equilibrio ci sarebbe fa riflettere molto. Qualunque sia l’origine di questa attitudine, comunque, una volta che ha le carte in mano Andrea Benelli punta solo alla vittoria, ignaro di ciò che accade intorno a lui.
L’importanza degli spazi di gioco in provincia
Dalla storia di Andrea Benelli, infine, deriva un insegnamento importante per tutti, soprattutto in questo periodo di ripresa della vita pubblica e di riapertura dei locali dopo le chiusure causate dalla pandemia di Coronavirus. Spesso in questi piccoli bar e circoli crescono infatti dei talenti e i giovani possono trovare spunti per il loro futuro, che li portino anche a lasciare l’Italia, persino l’Europa. Tenere aperte queste realtà locali e favorirle con sostegni economici e legislativi, significa incrementare il tessuto sociale che rende la provincia italiana così speciale e ricca di esperienze, che danno origine a personaggi destinati a lasciare una traccia nel loro settore. Proprio come ha fatto e sta facendo Andrea Benelli nel mondo del poker.