"Apprendiamo dai social del "Piano di ampliamento dell'Industrie Cartarie Tronchetti di Piano di Coreglia" e del processo di partecipazione con la cittadinanza per informare la popolazione, da parte del sindaco Remaschi" esordisce il gruppo in opposizione a Borgo a Mozzano "Orgoglio Comune", formato da Lorenzo Bertolacci e i consiglieri Yamila Bertieri, Enza Brunini e Indro Marchi, molto attivi sul territorio e sempre a sostegno dei lavoratori.
"Un ampliamento - spiegano - che porterà da 40 a 50 nuove assunzioni, un valore aggiunto perché dove c'é lavoro o investimento nel lavoro, vi é ricchezza e benessere. È un vero peccato ed un'occasione persa che tale importante investimento, non riguardi il nostro territorio nonostante la Tronchetti abbia uffici a Diecimo e uno stabilimento a Piano della Rocca".
"Infatti - incalzano -, preferisce investire 50 milioni di euro a Piano di Coreglia anziché sul comune di Borgo anche per problemi legati all'autorizzazione all'ampliamento (pur essendo sul fiume entrambi gli impianti sembra che a Coreglia si possano fare certe cose che a Borgo sarebbero vietate ). Purtroppo una importante occasione persa dal nostro comune. Anzi, negli ultimi anni, dal nostro territorio sono "fuggite" e in poco tempo, varie aziende come Eurovast, Imbalcenter, PC Converting per non considerare la "spada di Damocle" della delocalizzazione che grava sulla "testa" della Schott Italvetro. Perdere industrie dal territorio significa ridurre i posti di lavoro, l' IMU e l'addizionale IRPEF e quindi risorse da investire per non parlare della ripercussione negativa sull'indotto".
"Una riflessione - sottolinea - che deve indurre a sollevare alcune questioni in tema di ruolo e funzioni che la politica può e dovrebbe assumere per misurarsi con il mondo dell'imprenditoria e del lavoro. È palese che, negli ultimi anni è venuto a mancare un proficuo e costruttivo dialogo tra l'attuale amministrazione, imprenditori ed enti sovracomunali cosa che invece vediamo in altre realtà molto vicine a Borgo a Mozzano, dove i sindaci fanno più fatti e meno proclami e sinceramente da un segretario provinciale del PD ci saremmo aspettati molto di più forse però questo è dovuto per due motivi - concludono Bertolacci, Bertieri, Brunini e Marchi - o la sua "autorevolezza" all'interno del partito che rappresenta è solo di immagine, ma con poca concretezza o che in campagna elettorale tutte quelle promesse accompagnate da tematiche di convergenza e di sinergia con gli enti sovraordinati, visto che loro sono esponenti del Partito Democratico, stanno dimostrando che tale appartenenza non conta per avere i finanziamenti, ma conta la capacità di proporre azioni concrete, efficienti ed efficaci".