Il consigliere di minoranza, capogruppo di "Un futuro per Coreglia", Piero Taccini, torna a criticare aspramente l'amministrazione comunale sulle misure adottate a sostegno della cittadinanza in questa emergenza sanitaria.
"Saranno le conseguenze del Covid - esordisce -, saranno le conseguenze dei temporali, sarà l’approssimarsi delle elezioni comunali (speriamo), sarà quale altro strano motivo, fatto sta che da un po’ di tempo si sono fatti vivi anche gli amministratori “esecutivi” del comune di Coreglia Antelminelli".
"Infatti - incalza il consigliere - è uscita in avanscoperta l’assessora, prima con lo strepitoso annuncio dell’esonero della tassa di soggiorno fino ad ottobre 2020 e, dopo pochi giorni, con l’altro formidabile annuncio della riapertura del museo della figurina di gesso e dell’immigrazione, specificando, “in maniera ridotta”. Probabilmente ha messo insieme questi annunci e considerato che, avendo turisti anche questi in ”maniera ridotta”, era possibile la riapertura del museo, con una minima presenza del personale addetto e, contemporaneamente, dare una "mancia elettorale" agli operatori turistici, considerando che gli introiti dovuti alla tassa di soggiorno sarebbero stati invisibili".
"Dopo di lei - attacca Taccini - ecco farsi vivi, sempre sulla stampa, il sindaco della porta accanto e l’assessore alla porta del bilancio. L’annuncio fatto da questi due amministratori è di gran lunga superiore a quelli dell’assessora: “una manovra straordinaria per affrontare i problemi socio-economici provocati dall’emergenza sanitaria, una manovra che sarà discussa nel prossimo consiglio comunale”. In tutto questo annuncio solo la parola “straordinario” è vera perché, i consiglieri di minoranza, mai ascoltati da lor signori, li hanno costretti a mettere in piedi un consiglio “straordinario”.
"Per prima cosa - affonda il capogruppo di opposizione - vorrei ricordare a questi amministratori, senza dare loro alcun aggettivo, che, come si dice in gergo automobilistico, sono arrivati lunghi o fuori tempo massimo. Infatti, qualunque cosa mettano in atto in questo periodo, si tratta di un qualcosa che, teoricamente, non avrebbero dovuto fare in quanto sarebbero dovuti essere già a casa o, perlomeno, essere rieletti mentre, ringraziando il virus, sono ancora a prendere il loro stipendio pubblico. Inoltre hanno imparato ad esprimersi come il capo del Governo: “differiremo, azzereremo, stiamo lavorando ecc…” Vorrei sommessamente ricordare che se questa “manovra straordinaria”, che molti comuni hanno già provveduto a fare senza aspettare decreti e decretini, il verbo futuro si sarebbe trasformato in verbo passato e tutti i cittadini non avrebbero dovuto aspettare il consiglio comunale chiesto dalla minoranza per avere certezze".
"Non voglio entrare in merito a questa “onnipotente” manovra - afferma il consigliere - perché avremo modo di discuterne nella sede preposta dove, probabilmente, anche l’assessore al bilancio avrà qualche sorpresa. Vorrei solo far presente che se negli ultimi cinque anni non fossero stati gettati al vento centinaia di migliaia di euro, probabilmente il comune di Coreglia avrebbe avuto a disposizione un bilancio che gli avrebbe permesso sia di contrastare il maltempo sia di elargire un po’ di risorse extra a tutti coloro che sono stati messi a piangere dal Covid. Da non dimenticare i 600 mila euro dovuti rendere alla Regione Toscana, ed ancora i 650 mila euro spesi per quel bellissimo campo sportivo non ancora terminato dopo ben cinque anni di lavori e tanti altri ancora che sarò lieto di elencare all’assessore al bilancio in consiglio comunale. Quanti piccoli lavori di manutenzione delle strade e dei fossi potevano essere fatti, soprattutto per andare incontro a tutti quei cittadini che si lamentano per i danni causati dal maltempo ed ancora, quanti lavori potrebbero essere fatti per prevenire questi danni".
"Infine - aggiunge Taccini - non posso fare a meno di accennare al passaggio del sindaco che mi è parso, a dir poco, irrispettoso nei confronti di tutti gli abitanti del comune di Coreglia. Intanto anche lui, a proposito dei capo del governo, inizia il suo intervento affermando che “stiamo cercando di mettere in atto” e non “abbiamo messo in atto” (si parla di oltre tre mesi dall’inizio del lockdown); inoltre la parte migliore del suo passaggio è quella nella quale dichiara che: “ancora una volta questa amministrazione non si sottrarrà ai suoi compiti e a quella delicata quanto importante azione di vicinanza, aiuto e ascolto nei confronti di tutti i cittadini di Coreglia Antelminelli.” Parole quantomeno inappropriate da un sindaco autodefinitosi “della porta accanto” che, invitato ad una riunione pubblica il 27 settembre 2018, si è sottratto alla cittadinanza che lo aveva invitato e, quindi, non ha voluto ascoltare quello che avevano da dire i cittadini. E’ stato invitato anche dal sottoscritto il 26 settembre 2018 ed il 10 gennaio 2019, ad una riunione pubblica per parlare ed ascoltare i cittadini ma sto ancora aspettando una risposta che mai arriverà. In quanto all’aiuto voglio ricordare a tutti gli abitanti di Coreglia un proverbio: “aiutati che Dio ti aiuta” perché aspettare l’aiuto del vostro sindaco, detto anche primo cittadino, è tempo perso".
"E questo vorrebbe dire per il sindaco Amadei Valerio “importante azione di vicinanza, aiuto e ascolto nei confronti di tutti i cittadini di Coreglia Antelminelli”? - chiosa il capogruppo - Io al suo posto mi vergognerei e chiederei scusa, lui, probabilmente, non lo farà mai".