A pochi giorni dal suo 95° compleanno, il prof. Orlando Scatena ha compiuto la sua avventura terrena presso la casa del clero, dove da due anni era ospite.
Nato a Pieve S. Paolo, in una famiglia molto religiosa, uno zio Don Idamo Scatena postulatore dei Canonici Lateranensi e un fratello sacerdote al Divino Amore di Roma. Orlando, dopo unbreve periodo presso il Seminario Arcivescovile, ha portato a termine gli studi classici, laureandosi in lettere. Ha insegnato italiano nella scuola media di Pescaglia e in altrescuole della Provincia. Con la pensione, si era dedicato a scrivere, passione coltivata finoagli ultimi giorni, per questo aveva accettato di utilizzare anche il computer, lui che era"innamorato" del ticchettio della macchina da scrivere, fin da quando bambino frequentando l'asilo sentiva il vecchio Pievano don Picchi, scrivere la storia della Pieve. Del prof. Orlando, non esageriamo, se mutato nomine e luogo diciamo con il Poeta: "La tua loquela ti fa manifesto".
I suoi studi e la sua produzione si è rivolta principalmente al "dolcissimo idioma lucchese" del "parlar materno", che da sempre ha costituito l'oggettofisso, più volte anche ripetuto, nelle raccolte di ben sei vocabolari. Le sue annotazioni nonsono solo di carattere etimologico ma una riflessione sui problemi che assillano oggil'umanità: la pace, la guerra, la violenza, la ricchezza, l'orgoglio, il perdono, l'amore, l'ecologia, il lavoro, lo scarto... Ha scritto attingendo all'archivio del cuore, alla sapienzadella Bibbia e della tradizione, all'esempio dei vecchi, alla vita dei santi, ai classicispecialmente a Dante, verso il quale nutriva una vera e propria "venerazione".
Non c'è canto e passo della Divina Commedia che non ha citato nelle sue annotazioni, che sonovere pillole di un'antica saggezza, consigli e suggerimenti che possono illuminare i nostrigiorni. "Ogni volta che leggo la Divina Commedia – ha scritto – è un libro nuovo cheleggo, o perché ci trovo sempre qualcosa di nuovo, o che non avevo capito, o capito inmodo imperfetto, o che non avevo ben meditato".
Nelle estati trascorse assieme a Pescaglia o negli incontri in Città, sempre c'erano Bibbia e Dante. Tra i venti volumipubblicati ricordo quelli di carattere spirituale: "lo Sposo Scalzo. Considerazioni su S. Francesco d'Assisi", edito "Pro Sanctitate" di Roma; "Don Umberto Terenzi", Fondatoredel Divino Amore; "Una Terra Mistica" sull'eremo di S. Agnello. Molti periodi dell'annoli trascorreva proprio presso il Santuario romano, dove viveva il Fratello don Alberto. Orlando si rendeva utile nel servizio in sacrestia o nella mostra mariana. Altri periodi lipassava a Guarcino, presso le Suore del Divino Amore.
Alla Pieve amava fare lunghe passeggiate nella campagna: osservava la natura e il lavoro dei contadini, ascoltava le iloro modi di esprimersi e coglieva il loro idioma, traendo ispirazione per i suoi dizionarisul vernacolo lucchese e specialmente capannorese. Anche nell'ultima sua fatica: "pensierivari d'un povero cristiano" traspare l'animo buono, mite, umile e generoso di Orlando, tutto il suo impegno, serio e perseverante, nel ricercare di conformare la propria vitasecondo il Vangelo. "La fede – scrive – è necessaria come il pane per i figli degli uomini, come l'acqua per i pesci, e le ali per gli uccelli". Sulle ali di una fede semplice e genuinaha vissuto e grazie a queste ali, gli auguriamo che gli si aprano le porte della "mirabile visione" del Paradiso.
Le esequie si terranno il 1 febbraio alle ore 14, 30 presso il cimitero di Pieve San Paolo.
Lutto per la scomparsa del professor Orlando Scatena
Scritto da Redazione
Mediavalle
01 Febbraio 2021
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