C'è un posto, in questa valle di lacrime, dove, se non siete mai stati, dovete andare. E' in via per Corte Ghiglioni, località Tre Cancelli sulla via per Camaiore, uno sputo da Lucca. Qui, per intenderci, venivano, negli anni della gloriosa epopea rossonera di Corrado Orrico, i calciatori della Lucchese a fare le salite, nel vasto appezzamento di terreno di proprietà di Alcide Tosi, il fotografo storico del quotidiano La Nazione oggi sostituito dai figli Alessandro detto Mimmo e Claudio.
Qui quel genio della ristorazione che una ne pensa e una ne fa, l'ex portiere Michele Tambellini da S. Alessio, ha aperto un paio di anni fa e forse qualcosa di più, un ristorante che è una meraviglia sia per la location, sia per il servizio e, soprattutto, la cucina, una sorta di viaggio indietro nel tempo alla ricerca di sapori e colori che appartengono ad una precisa identità geografica, enogastronomica, culturale e cittadina.
Quando, in questi giorni di afa micidiale, la temperatura sfiora i 35° anche a metà pomeriggio, In Cantina, che, poi, è all'aperto, si viaggia intorno ai 26° e dopo le 21 soffia anche un venticello che ritempra lo spirito e accarezza la pelle restituendo fiducia e benessere.
Ideale sia per chi ama il romanticismo di una serata tête-à-tête sia per una cena tra amici o anche tra persone che amano il buongusto di un arredamento sobrio, ma elegante e accogliente e il paesaggio tipico della campagna lucchese. Ma anche per cerimonie, anniversari, eventi di particolare rilievo. Qui l'approssimazione e la superficialità, l'accozzaglia inutile e l'assemblaggio inesistente o pecorone non hanno accesso. Il garbo è sempre stato di casa anche quando, nella tenuta, c'erano oltre 1500 ospiti della manifestazione passata alla storia come il Pork Day. Chiedete anche a monsignor Italo Castellani che ha fatto più volte capolino a queste latitudini.
Dopo una giornata trascorsa a cercare di muoversi il meno possibile - impossibile - finalmente l'approdo in questa oasi di pace dove, ad attenderti, trovi, incredibile, ma vero, una simpatica e goliardica statua raffigurante, appunto, un bel maialino rosa. La location, lo ripetiamo per coloro a cui può essere sfuggito nei paragrafi precedenti, è davvero tanta roba. Un prato ampio circondato da viti e da un orto meravigliosamente allestito, curato e coltivato dalla truppa tambelliniana e che fornisce quotidianamente prodotti naturali per la cucina. A cominciare, lasciatecelo dire, dai pomodorini che abbiamo assaggiato sopra un crostone di pane abbrustolito misti a burrata e basilico fresco. Bianco, rosso e verde: il colore della bandiera italiana, un sapore che ti inebria e ti lascia dentro una profonda emozione. Saremo scemi? Può darsi, ma provatelo per credere e poi veniteci a dire che cosa ne pensate di questa strordinaria Lucchesia terra dalle mille meraviglie di questo straordinario stivale che, sia pure sfasciato in più punti, conserva nicchie di élite ed eccellenza come queste.
La nostra dolce trequarti che sempre ci accompagna in queste scorribande culinarie ha voluto a tutti i costi la pappa al pomodoro e, poi, una volta assaggiata, ha osato dire che era buona come quella che fanno da Gigi in piazza del Carmine. Ci voleva la laurea per capirlo... Sì, perché anche nel ristorante storico di Michele Tambellini e Carmine Mariniello la pappa al pomodoro è un rito ed è praticamente inimitabile per delicatezza e sapore.
Il menu di questo locale è una via di mezzo tra la tradizione, particolarmente avvertita e un senso di novità che accompagna in sottofondo i cibi serviti. Inutile elencare decine di portate quando ne bastano molte meno, ma tutte eccellenti e di primissima qualità. Quanto al vino, ci abbandoniamo ad una bottiglia di champagne Veuve Cliquot bello fresco, un toccasana per l'arsura di cui siamo stati vittime tutto il dì. Subito dopo arrivano un galletto cotto a fuoco lento sulla brace e servito su un bellissimo piatto di rame che trasmette tanto calore. Stessa sorte per una rosticciana magra eppure polposa ed estremamente appetitosa. Porzioni giuste, mai troppo né troppo poco.
I contorni, inoltre, sono una delle caratteristiche principali di questo ristorante. Abbiamo già detto dell'orto fatto in casa, venitelo a vedere, vi strabuzzerete gli occhi osservando oltre 250 piante di pomodori che avreste voglia di strappare da voi e mangiarli senza nemmeno condirli tanto sono attraenti. E poi tutte le altre verdure. Patate comprese che sono tuberi e non verdure, ma che appagano lo stesso e anche di più. Le patatine fritte al rosmarino sono superlative. E così i fagioli rossi del Favilla, top. E vogliamo parlare delle zucchine trifolate provenienti, anch'esse, dall'orto di cui sopra?
Niente dolci per finire, ma le chiacchiere con due amici da una vita a cominciare da Mimmo Tosi con cui abbiamo condiviso 20 anni di lavoro al giornale di piazza del Giglio e Michele Tambellini, altra eccellenza lucchese davvero. Mimmo ci guida, poi, alla visita della sua cantina, quella dove si sono stipulati patti di varia natura, politica compresa. Bellissima, alla parete, la foto che ritrae Alcide alla guida del suo trattatore in mnezzo alle sue vigne. Omaggio gradito, per noi, di due bottiglie prodotte proprio qui, nella vigna della famiglia Tosi: Mega G bianco e rosso della tenuta Alcide.
In Cantina agriturismo ristorante
Via Corte Ghiglioni, loc. Tre Cancelli, 195
Lucca
Orari: apre alle 19