Questa mattina gli agenti in tenuta antisommossa, coadiuvati dagli idranti, hanno aggredito i manifestanti al porto di Trieste costringendoli ad abbandonare il presidio. Un'azione di forza contro persone inermi che non avevano fatto alcun gesto di violenza, ma esercitato il proprio diritto a protestare e a scioperare. Nessuno, ovviamente, a difenderli, tantomeno i sindacati schierati con il Governo e pronti a tradire, come già altre volte e nei decenni passati, i lavoratori quando questi non si adeguano ai diktat delle organizzazioni confederali e le oltrepassano nelle rivendicazioni dei propri diritti.
Scene che non avremmo mai voluto vedere in un paese democratico che si vanta di avere una Costituzione perfetta. Giornalisti e intellettuali silenziosi e legati a filo doppio al mainstream. Così si reprime il dissenso in Italia e così come adesso è per il Green Pass, la prossima e le prossime volte lo sarà per tutto quanto non sarà in linea con le direttive di chi comanda e coloro che adesso vengono cacciati e bagnati come pulcini si guarderanno bene dallo scendere in piazza con gli altri, quelli 'vaccinati', che in futuro potranno o vorranno manifestare a loro volta per chissà quali diritti da rivendicare.
Il Governo è stato abile nel dividere i lavoratori e gli stessi cittadini, nello spezzare il dissenso iniettando in ciascuno di noi la paura del contagio, buttando tutto sul terreno della scienza e della sanità, ma, soprattutto, della salute. A Trieste muore la possibilità di respingere ogni forma di imposizione dittatoriale perché la questione non è tanto se vaccinarsi o meno, se possedere il Green Pass o rifiutarlo, bensì opporsi liberamente ad ogni forma di potere che potrà così arrogarsi, da ora in avanti, ogni diritto senza alcuna protesta che non potrà non venire schiacciata in nome dell'economia, della legalità, di qualsiasi altra baggianata.
Contente saranno le categorie produttive e gli industriali che, finalmente, potranno lavorare e guadagnare soldi per godersi vacanze, acquistare auto o altre boiate. A loro, ma è stato sempre così, della libertà è mai fregato alcunché.
Quanto a coloro chiamati a reprimere e a cacciare gente inerme, le immagini parlano da sole. Qui non si tratta di essere ligi agli ordini del padrone, si tratta di scegliere se essere Uomini o caporali. E chi accetta di sparare acqua o di manganellare gente che non fa male a nessuno, ma chiede solo di essere libera, dovrebbe, poi, avere anche il coraggio di andare davanti a uno specchio, la mattina appena alzati, e mandarlo in pezzi per la vergogna.
E politici, intellettuali, giornalisti su Tv e quotidiani cartacei che continuiamo ad invitare a non vedere e a non acquistare, sempre pronti a difendere la libertà di manifestare in tutto il globo e nei paesi del quattordicesimo mondo, dove sono finiti?
Tutti sudici. Senza attenuanti e senza sapone per lavarsi. Gli idranti dovrebbero rivolgerli sì, ma contro se stessi.