Giulio Milani, tra gli esponenti più rappresentativi di Rivoluzione Allegra, uno dei tanti movimenti nati in tutto il paese spontaneamente tra i cittadini che contestano la gestione dell'emergenza sanitaria e la misura che introduce il green pass, è stato iscritto nel registro degli indagati. E' stato convocato ieri pomeriggio presso il commissariato di Carrara per una notifica e lì è stato messo al corrente di essere indagato per il reato di istigazione a delinquere.
Milani ha tenuto a precisare una volta uscito dal commissariato, che la polizia ha usato sempre e comunque modi distensivi e gentili, cercando di mettere Milani a suo agio nonostante le circostanze. Secondo la procedura infatti gli hanno preso le impronte digitali e scattato le foto segnaletiche. Milani, lo ricordiamo, noto editore apuano, autore di importanti libri di inchiesta come La Terra bianca, è incensurato. Notizia di reato che prenderebbe il via, probabilmente, dal video pubblicato sui social con cui Milani annuncia la manifestazione a Carrara in solidarietà con Trieste.
Milani ha spiegato di non capire quale sia il reato per il quale istigherebbe, contemporaneamente però ha sottolineato e ricordato ai suoi amici e compagni di viaggio i quali lo stavano aspettando fuori, che il giudizio non spetta a lui ma alla magistratura e di essere fiducioso circa l'accertamento in corso.
Ovviamente il pensiero va alla manifestazione di Trieste in concomitanza con l'arrivo nella città friulana del ministro Roberto Speranza per incontrare una delegazione di manifestanti all'indomani dello sgombero del porto, manifestazione e corteo tra l'altro annullati, con grande senso di responsabilità (ci sentiamo di commentare) dagli organizzatori stessi che hanno invitato comunque e in alternativa a manifestare ciascuno nella propria piazza, proprio per paura di disordini provocati dai black bloc di cui era previsto un arrivo imponente in città, come ampiamente diffuso dalla stampa. Ha ribadito Giulio Milani che la manifestazione a Carrara in solidarietà a Trieste, si terrà ugualmente, così come sappiamo avvenire in altre piazze italiane. Il rammarico di Giulio, sul cui volto abbiamo letto un turbinio di emozioni-tensione, desiderio di proseguire con coerenza e pacificamente come è stato del resto fino ad ora, paura e insieme coraggio, tutto in uno sguardo - è che la situazione per la quale le Forze dell'Ordine, che hanno la responsabilità di tutelare la sicurezza di tutti, nutrono timore che si possano verificare scontri, verrebbe determinata in larga parte anche da un muro contro muro, da un braccio di ferro alimentato da un atteggiamento particolarmente intransigente del governo nazionale, che di fronte a un forte dissenso manifestato dalla popolazione sia nelle piazze, sia con la diserzione massiccia avvenuta recentemente alle urne, non appare voler approcciare nessun ammorbidimento della linea. Almeno fino ad ora. Aspettando che buone nuove arrivino dall'incontro di Trieste.