Proseguono le ricerche per una persona scomparsa. Il 17 febbraio la stazione del soccorso alpino di Querceta aveva ricevuto la comunicazione di attivazione del piano prefettizio per la ricerca nel proprio territorio di competenza.
L'attivazione era avvenuta su richiesta del comando provinciale dei vigili del fuoco di Lucca, attraverso il C.O. Alta Toscana. Fin da subito, il personale tecnico del Sast specializzato si è messo a disposizione, intervenendo con due unità cinofile da superficie, due tecnici, un tecnico di ricerca e un infermiere di stazione.
In sinergia con i vigili del fuoco, responsabili del coordinamento delle operazioni per le procedure di ricerca di persona scomparsa, il Sast ha collaborato condividendo dati e risorse per ottimizzare le operazioni. A partire dalle 21 di lunedì, le unità cinofile hanno operato dall'abitazione dello scomparso fino a un'area considerata rilevante sulla base delle prime informazioni raccolte. La prima fase di bonifica si è conclusa all'1 del 18 febbraio.
Alle 9 del giorno successivo, il soccorso alpino ha ripreso le operazioni con il supporto di una nuova unità cinofila, un tecnico esperto del territorio e un medico della stazione di Carrara. Le ricerche si sono concentrate su una zona particolarmente impervia, compresa tra il cimitero e l'abitazione dello scomparso. Dopo aver completato la bonifica senza esito positivo, il Sast si è confrontato con i vigili del fuoco, che hanno riconosciuto il nostro contributo nella conoscenza del territorio, concordando di condividere la valutazione delle aree per l'organizzazione delle battute con le associazioni di supporto.
Nell'ampliamento dell'area di ricerca, è stata individuata una zona montana impervia sopra l'abitazione dello scomparso, attraversata da un sentiero. La strategia concordata prevedeva l'impiego di un'unità cinofila da superficie, tre tecnici e un medico, per garantire sia la bonifica efficace dell'area che la sicurezza della squadra in un ambiente particolarmente difficile.
Per ottimizzare l'intervento, il team è stato trasportato in quota con l'elicottero Drago, già operativo per la ricerca aerea. Dopo due rotazioni del velivolo, le squadre sono state sbarcate sulla cresta e hanno effettuato la bonifica dell'area. Al termine delle operazioni, le squadre sono rientrate alla base con esito negativo, confermando che le aree di nostra competenza erano state completamente perlustrate.
Il soccorso alpino rimane comunque a disposizione per eventuali supporti futuri, nel caso in cui le strategie di ricerca dovessero evolversi. Si sottolinea la forte collaborazione tra i soccorritori dei diversi enti coinvolti: la sinergia e il rispetto delle competenze reciproche hanno permesso di unire al meglio le risorse a disposizione, lavorando con un obiettivo comune.