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Scritto da andrea cosimini
Garfagnana
27 Febbraio 2025

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È, purtroppo, un problema diffuso: esistono patrimoni naturali inestimabili che hanno bisogno di uno sforzo collettivo per superare le barriere infrastrutturali che ne impediscono, o comunque ne ostacolano, l'accesso ad un più ampio numero di visitatori possibile; collettivo, perché certe attrazioni, seppur collocate in uno spazio geografico ben preciso, superano i confini amministrativi con ricadute importanti, in termini di indotto, su tutto il territorio che le circonda.

È il caso della Grotta del Vento in Valle del Serchio, uno dei fiori all'occhiello di questo spicchio verde di Toscana. Situata nel comune di Fabbriche di Vergemoli e, per la precisione, nella frazione di Fornovolasco, questa grotta turistica, caratterizzata da stalagmiti e laghetti ricoperti di cristalli, è una delle più complete d'Europa. Ogni anno sono circa 38 mila i visitatori che, da tutte le parti del mondo, vengono (e tornano) ad esplorarne le cavità carsiche. Numeri importanti, che, seppur lontani da quelli di vent'anni fa, fanno di questo sito un punto di riferimento per il turismo in provincia di Lucca e, nello specifico, nella Garfagnana e Media Valle del Serchio. 

La grotta è raggiungibile da Gallicano che ne rappresenta, idealmente, la 'porta di accesso'. Sulla via per l'Eremo, passato il municipio, il turista si imbatte, però, in un antico arco gotico ottocentesco, a sesto acuto, sulla carreggiata che, seppur bellissimo nella sua architettura, rappresenta, di fatto, un ostacolo per chi, dotato di grossi mezzi, deve raggiungere la grotta.

L'arco in questione - chiamato anche ponte canale sul torrente Turrite - porta il nome del duca estense sotto il quale fu realizzato: Francesco V. Precede via Sant'Andrea, sempre nel comune di Gallicano, ed ha un valore storico rilevante per la comunità gallicanese. Per oltrepassarlo è necessario che le auto stabiliscano, tra di loro, una precedenza. In pratica, un senso unico alternato forzato. Oltre a questo, c'è poi un limite naturale di altezza: i mezzi sopra i 3,50 metri di altezza, sotto la volta, non possono transitare.

La cartellonistica, in questo caso, è evidente, sia da un lato che dall'altro del ponte. Rimane, però, il problema di fondo: un passaggio così stretto limita - o, comunque, scoraggia - l'afflusso di camper e bus turistici particolarmente grandi, oggi - va detto - sempre più diffusi. 

Cosa fare, allora? Buttare giù l'arco? Certo che no. Un paio di soluzioni sono state messe sul tavolo. E il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha già effettuato un sopralluogo, sul posto, dimostrando vivo interesse per la questione: da una parte, c'è l'idea di espropriare e, conseguentemente, abbattere due edifici che, per la loro posizione a ridosso della strada e dell'arco, sono, in effetti, il vero problema del restringimento che costringe i grandi autobus a manovre complicate; dall'altra quella di abbattere, sul lato opposto, il muro che costeggia il versante per allargare la carreggiata ed agevolare, così, i pullman nel loro passaggio.  

Tutto, però, al momento sembra fermo. Il sindaco di Gallicano, David Saisi è irremovibile: "Per noi l'unica soluzione è la prima - spiega - anche se, capisco, essere più lunga e complessa da attuare. L'idea è quella di realizzare, nello spazio dove adesso insistono i due edifici, una piazzola". Il sindaco di Fabbriche di Vergemoli, Michele Giannini, si dichiara, invece, aperto a qualsiasi soluzione purché si superi, quanto prima, l'ostacolo: "Come consigliere provinciale - sottolinea - mi sono attivato con la Regione, la quale ha stanziato oltre 400 mila euro per l'opera, ed abbiamo messo a disposizione, come comune, ulteriori 100 mila euro per agevolare il turismo e tutelare il sistema di protezione civile perché, oltre ai bus turistici, penso anche ai grandi mezzi di soccorso che, in caso di eventi emergenziali, possono essere, allo stesso modo, ostacolati nell'intervenire presso gli abitati oltre l'arco". 

Vittorio Verole-Bozzello, titolare della Grotta del Vento, sollecita l'intervento: "Il numero di visitatori, purtroppo, è diminuito di un terzo nelle ultime decadi - afferma -. E siamo ben lontani dal picco registrato nel 1974 quando, con lo svuotamento del lago di Vagli, toccammo gli 80 mila visitatori in un anno. Oltre ad altri fattori di congiuntura, la viabilità ha giocato un ruolo importante in questa progressiva diminuzione del flusso. I bus turistici, i camper e le auto, al giorno d'oggi, sono sempre più grandi. E questo crea problemi per chi vuole raggiungerci e, magari, intrattenersi sul territorio".

Per Giannini è, senza dubbio, una priorità: "La Grotta del Vento - insiste il primo cittadino - rappresenta un patrimonio per l'intero territorio. Nei miei 20 anni di amministrazione abbiamo investito milioni sulla viabilità e ci siamo attivati per portare ricchezza a tutta la valle. Da due anni aspettiamo la risoluzione di questo problema legato alla strettoia nei pressi dell'arco. Mi appello ancora una volta al presidente Giani e all'assessore Baccelli, che ringrazio per l'impegno e l'interesse dimostrati, affinché mettano a disposizione ulteriori risorse per realizzare finalmente quest'importante opera". 

Cosa si aspetta, quindi, a procedere? Il turismo è una risorsa per la nostra valle e va certamente incentivato perché queste attività, oltre che portare ricchezza, sono anche dei presidi per le aree montane. Non priviamo chi viene da fuori del piacere di scoprirle. 

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