E alla fine il Tribunale di Lucca gli ha dato ragione. Lo ha fatto con un'ordinanza del giudice che, in prima istanza, ha annullato la deliberazione del comune condannando lo stesso al pagamento di 6 mila euro.
Ma facciamo un passo indietro. A cosa fa riferimento la delibera e quali sono le parti in causa? Tutti ricorderete l'ultima mandata elettorale nel comune di Vagli Sotto (maggio 2019) che vide contrapporsi due schieramenti: da una parte, la lista guidata dal dottor Giovanni Lodovici (nella quale figurava anche l'ex sindaco di Vagli, Mario Puglia, al terzo mandato consecutivo e quindi non ricandidabile) e dall'altra, la lista guidata da Mario Giuseppe Coltelli che, tre mesi prima della data delle elezioni (febbraio), aveva annunciato alla cittadinanza che sarebbe stata sua intenzione assumere un impegno civico.
Ebbene, il risultato delle elezioni dette ragione al primo (Lodovici) seppur lo scarto non si fosse rivelato schiacciante: appena il 51,16 per cento contro il 48,84 per cento del candidato opposto (Coltelli). Detto in soldoni, una differenza di appena 16 voti.
Bene. Coltelli entrò quindi a far parte dell'assise comunale, votato regolarmente dai cittadini, in qualità di consigliere di minoranza. La sua esperienza tra i banchi del consiglio però durò poco. Precisamente, il tempo della lettura del primo punto all'ordine del giorno della seduta di insediamento, ovvero: la verifica degli eletti e la dichiarazione di compatibilità con gli incarichi amministrativi.
Con una deliberazione consiliare, votata a maggioranza, fu infatti dichiarata l'incompatibilità del consigliere, a causa di una lite pendente in atto con il comune, che, di fatto, costrinse Coltelli a lasciare il proprio posto al primo dei non eletti, Luciano Braccini. La drastica misura - come si legge nelle cronache - si basava su alcune intercettazioni ambientali - con al centro lo stesso Coltelli, nel suo ruolo di dipendente comunale - risalenti al 2014. L'ex candidato però non si perse d’animo ed intraprese un'azione legale con tanto di ricorso.
E arriviamo ad oggi. A distanza di sei mesi, il Tribunale di Lucca, in sessione collegiale, si è finalmente pronunciato con un'ordinanza con la quale viene annullata la deliberazione del comune di Vagli Sotto, condannando lo stesso al pagamento di 6 mila euro per compenso del difensore, oltre spese generali, Cap ed Iva di legge. "Le motivazioni del collegio giudicante - spiega Coltelli - sono state riassunte nel fatto che - secondo quanto presentato documentalmente - sarebbe stata riconosciuta la pretestuosità dell’atto essendo le registrazioni, con le quali il sindaco dell’epoca (Mario Puglia, ndr) riteneva fosse stato offeso l’onore del comune, risalivano all’anno 2014; il sindaco di allora ne venne a conoscenza nell’anno 2015, l’archiviazione del suo procedimento penale relativo alla vicenda suddetta è avvenuta nel luglio 2017, ma utilizzate solo nel 2019, quindi un anno e mezzo dopo, proprio a ridosso delle elezioni amministrative, contro il sottoscritto candidato a sindaco, per creare, con pretesto, la lite pendente che, di fatto, avrebbe estromesso dal consiglio il proprio avversario politico".
“Non sono nè gioioso nè felice per la notizia - è stato il commento a caldo di Mario Giuseppe Coltelli all'ordinanza del tribunale -, ma sono entusiasta di poter rappresentare il mio popolo che mi ha votato e mi ha dato fiducia per fare questo. La mia battaglia non è nè personale nè familiare - come qualcuno ha affermato - ma semplicemente per il popolo di Vagli. Vorrei anche chiarire che, forse, non era (e non sarà) necessario spendere tanti soldi per "eliminare" uno scomodo personaggio come il sottoscritto. Forse non tutti lo sanno, ma la causa intrapresa nei miei confronti, al comune di Vagli Sotto, è costata la bellezza di 30 mila euro circa e - vi dico la verità - non credevo di valere così tanto. Io mi auguro che la vicenda finisca qui e che quindi anche il sottoscritto - come un normale cittadino - possa partecipare al suo diritto sacrosanto di elettorato passivo per esercitare al meglio il suo ruolo di minoranza, controllando che quanto svolge la maggioranza, nominata dal popolo per amministrare, lo faccia con i principi di trasparenza, legalità e buon andamento".
Da parte del comune, comunque, non un passo indietro al momento. L'ex sindaco (attuale vice-sindaco) del comune vaglino, Mario Puglia, così commenta il contenuto dell'ordinanza: “Noi rispettiamo l’ordinanza, ma andiamo avanti con la causa civile perché la riteniamo motivata. E per questo ci riappelliamo contro la stessa. Finchè non ci sarà una sentenza definitiva della magistratura, infatti, nulla cambia per noi. Per il momento, il signor Coltelli non può rientrare in consiglio, anche perchè, nel caso, sarebbe comunque incompatibile con la carica in quanto dipendente del comune".
Ora quindi il consigliere - forte dell'ordinanza del Tribunale - dovrà chiaramente risolvere la sua incompatibilità come dipendente presentando la sua domanda di aspettativa non retribuita.
Coltelli-Comune, l'ordinanza dà ragione al consigliere escluso. Puglia: "Aspettiamo sentenza"
Scritto da Redazione
Garfagnana
02 Febbraio 2020
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