Ad una manciata di settimane dalle elezioni consortili, il presidente Ridolfi ha dato mandato al direttore generale di assumere a tempo indeterminato un proprio collaboratore amministrativo, nonostante che il regolamento per il personale approvato dall’assemblea preveda per quei ruoli unicamente contratti a tempo determinato. Il presidente uscente, da 26 anni alla guida dell’Ente, non ha quindi scavalcato solo i sindacati, che giustamente chiedono rispetto per il proprio ruolo; ma anche tutti gli altri amministratori eletti come lui: è per questo che auspico che il nuovo presidente, che sarà scelto solo tra tre settimane, porti finalmente aria nuova come gli elettori a gran voce hanno chiesto, metta fine ad un comportamento da “uomo solo al comando” che evidentemente è inaccettabile. .
In qualità di componente uscente dell’assemblea del Consorzio 1 Toscana Nord, sento il dovere di intervenire sulla richiesta di chiarimenti che i sindacati hanno posto rispetto al comportamento del presidente Ridolfi a ridosso e a seguito delle recenti elezioni consortili.
Nonostante che sia alla guida dell’Ente da quasi 30 anni, tempo assolutamente abnorme per un’istituzione democratica, Ridolfi continua a comportarsi come se le elezioni consortili che hanno messo fine alla sua gestione non fossero mai avvenute .
Bene hanno fatto i sindacati a denunciare questo atteggiamento: e voglio esprimere la mia contrarietà agli atti presi nel periodo pre-elettorale e che continuano anche dopo lo svolgimento delle elezioni in merito ad assunzioni, promozioni e stabilizzazioni ad personam senza una previa consultazione con le organizzazioni sindacali.
Condivido la riflessione delle RSU: tale comportamento particolare crea ingiustizie e discriminazioni fra i lavoratori di seria A e serie B, e mi pare tutt’altro che trasparente.
Per questi motivi chiedo la revoca di tutti gli atti citati e di non andare avanti affinché sia la nuova gestione, ormai imminente, a ristabilire la piena tutela dell’interesse generale per migliorare l'efficienza e l'attività nei confronti dei cittadini che pagano il contributo grazie a cui l’Ente va avanti. E proprio perché il Consorzio non appartiene solo ad una persona, ma è semmai un organismo comunitario, esso non può essere gestito con criteri ad personam ma deve tutelare appunto gli interessi generali: e, oggi più che mai, c’è quindi bisogno di un cambiamento profondo, così come gli elettori hanno richiesto il 5 ottobre scorso.