Il nuovo dpcm in arrivo conferma, in sostanza, le limitazioni con cui siamo ormai abituati a convivere da un anno. Per le agenzie di viaggio, le prime lo scorso anno a risentire degli effetti del coronavirus, l’incubo sembra non avere fino e sono entrate, a pieno titolo, nel secondo anno senza turismo, con l’eccezione del periodo dell’estate 2020.
Delusione, rabbia, disperazione? Sono tre dei sentimenti ricorrenti quando parliamo con chi lavora nel settore ma, almeno dalle nostre parti, si è affrontata la crisi con spirito e determinazione, cercando di limitare i danni. Nessuno è contento, ovviamente, e le perdite sono state enormi ma le prime tre agenzie di viaggio da noi interpellate non hanno mollato e ci spiegano come si sono reinventate.
Ciro Santini di Santini Viaggi fa servizio autobus per le scuole e le ferrovie: “Al momento è questo il lavoro, in pratica siamo fermi da un anno. Eravamo ripartiti a programmare qualche gita di un giorno, se pure tra tante restrizioni, per esempio la capienza dei pullman al 50%, ma la zona arancione ha di nuovo bloccato tutto. Adesso il nuovo Dpcm prolunga lo stop e sicuramente perderemo anche la Pasqua e la Pasquetta”.
“Come azienda avevamo fatto un importante investimento acquistando un pullman a due piani (83 posti), sarebbe stato il primo nella nostra provincia, ma la pandemia ci ha costretto a ritirarlo. E’ difficile lavorare e pensare a programmare, dobbiamo attendere tempi migliori ma voglio essere ottimista che per l’estate la gente possa riprendere a viaggiare e quindi noi a lavorare”.
Molto attivo anche Antonio Guidi di Fidelity Tours, attività fortemente colpita dal covid, non solo per ragioni economiche, purtroppo: “Il nostro settore è completamente fermo, noi lavoriamo con le linee trasporto e ci siamo dovuti reinventare, rivisitando il nostro lavoro, puntando sul servizio della consegna a domicilio (sia con Guidi Express che con la piattaforma online Townforyou) che in questi mesi è cresciuto diventando anche servizio di trasporto merci. Avevo tre pulmini da noleggiare fermi in garage, ne ho venduti due e preso tre furgoni”.
Altro capitolo spinoso è stato quello relativi al supporto economico da parte dello Stato: “Purtroppo sono molto amareggiato dalla “beffa ristori” dato che, per un cavillo burocratico, non ho potuto accedere ai contributi a fondo perduto previsti per le agenzie di viaggio ma soltanto quelli rivolti alle agenzie di pullman, per un totale di 13mila euro, un’elemosina rispetto al nostro fatturato”.
Stesso discorso vale per Paolo Tortelli e Lara Bonaldi di Altroquando Viaggi: “Lo scorso dicembre è arrivato l’aiuto statale da parte del MIBAC, ma sono rimaste fuori diverse agenzie. C’è stato poi il contributo della Regione, ma la domanda di accesso, tramite un click day, si è rivelata un flop a causa di un problema digitale e circa 400 agenzie non sono riuscite ad accedere”.
Il turismo, ovviamente, è fermo: “Avevamo organizzato alcune gite in bus ma tutto è stato annullato a causa della zona arancione. Per l’estate c’è richiesta, non con i numeri degli anni scorsi, e soltanto sull’Italia. Per l’estero ad oggi non mi sento di proporre nulla. C’è tanta voglia, i nostri clienti ci sono vicini, ci chiamano e ci vengono a trovare ma ci sono tanti dubbi e incertezze nella testa della gente. Non sarebbe giusto, per esempio, imporre il vaccino come condizione per viaggiare, se non si dà l’opportunità di vaccinarsi. Noi ci siamo reinventati in ogni modo: ci stiamo organizzando per fare incoming e siamo affiliati a un network per fare pagamenti bollettini, bolli auto, visure camerali, spedizioni di pacchi”.