Il “Comitato per una Sanità nuova”, nato spontaneamente dopo la manifestazione in difesa della sanità nella Valle organizzata dal gruppo di minoranza di Castelnuovo a maggio, sta lavorando per portare all’attenzione di tutti proposte concrete per salvaguardare la sanità nel territorio.
"Abbiamo partecipato con interesse all’incontro organizzato dalla CGIL martedì presso il Sassone di Fobbia - esordisce il comitato -, al quale erano invitati rappresentanti dell’azienda sanitaria e politici locali e regionali. Abbiamo trovato alcuni interventi piuttosto scontati, soprattutto quando si insiste a parlare di investimenti sulle strutture, ma non si chiariscono né tempistiche né tantomeno si è in grado di parlare di programmazione e di previsione di impiego di questi nuovi contenitori che rischiano di rimanere vuoti".
"Sicuramente più coraggiosi ed incisivi - afferma - gli interventi di Remaschi, presidente dell’Unione Comuni Mediavalle, il quale dopo tanti anni in Regione ha capito che la strada percorsa in questi anni era ed è sbagliata, della dott.ssa Adami e di Michele Massari, segretario FP/CGIL Lucca. Nei loro interventi abbiamo ritrovato molti punti in comune con il documento che il nostro gruppo ha elaborato e che ha, in quella occasione, chiesto di mettere agli atti. Questo documento, che contiene 10 punti a nostro parere fondamentali per una sanità migliore nella nostra valle, sarà il punto di partenza anche per la nuova manifestazione di piazza in programma prossimamente, alla quale invitiamo, sin da ora, tutta la popolazione a partecipare, così come invitiamo chi fosse interessato a sostenere la causa, a contattarci sui social; il gruppo non è sotto alcuna bandiera politica ma accoglie chiunque desideri perorare questa causa".
Decalogo per una sanità migliore:
1) Vogliamo atti e non proclami, azioni tangibili piuttosto che parole o false speranze.
2) La sanità in Valle del Serchio va garantita attraverso un sistema ospedaliero che sia razionalmente integrato con la Sanità territoriale e con i centri ospedalieri di riferimento. Ciò significa che non vogliamo vuoti monumenti o avveniristiche strutture, bensì un presidio che sia in grado di garantire efficacemente:
a. L'Emergenza- Urgenza
b. Una diagnostica di base, efficiente, per una gestione pronta per le urgenze, per le attività ambulatoriali e per le degenze essenziali presenti.
c. Una attività ambulatoriale che copra le patologie prevalenti.
d. Una degenza adeguata alle attività di base di un ospedale periferico.
3) Non pretendiamo di avere tutte le specialità disponibili, ma per ciò che non è possibile realizzare in sede, deve esistere ed essere validato, anche in termini pratici, un sistema di centralizzazione verso Ospedali identificati come Hub, che operi in modo snello, rapido ed efficace e senza danni per il paziente.
4) Vogliamo che la direzione di queste strutture sia in loco, certamente integrata in un sistema più vasto, ma con una certa capacità di interloquire con i vertici per le problematiche tecniche (intendiamo sanitarie) emergenti. Non vogliamo che decisioni vitali vengano prese da attori che non conoscono la realtà locale o che ignorano cosa sia il Sistema Sanitario.
5) Non vogliamo che si costruiscano contenitori vuoti o si introducano macchine senza prendere in considerazione le persone che poi li dovranno far funzionare. Chiediamo per questo all’azienda Sanitaria chiarimenti definitivi e tempistiche sugli investimenti previsti sul nostro territorio e nello specifico per quanto riguarda la realizzazione delle nuove sale operatorie presso l’ospedale S. Croce di Castelnuovo, chiediamo la previsione di impiego, il rapporto costo/benefici e il programma di assunzione di nuovi medici chirurghi per il corretto funzionamento delle stesse. Vogliamo considerazione per i medici e tutto il personale sanitario che opera nelle nostre strutture. Vogliamo un numero sufficiente di operatori sanitari che abbiano motivazione e preparazione. Ciò vale in particolare per il Pronto Soccorso, per le attività diagnostiche e ambulatoriali di base.
6) La Direzione Aziendale deve capire che per soddisfare il punto 5 è fondamentale incentivare le persone a lavorare in Valle del Serchio, e per far ciò è necessario creare punti di attrazione e non solo economie incentivanti. Il giovane specialista o il giovane infermiere verranno in Valle se vedranno opzioni, che non possono essere disgiunte da un ambiente di lavoro moderno, efficace, e all'avanguardia anche scientificamente. Non otterremo mai questo se i presidi della Valle verranno considerati come luoghi di confino per i giovani. Se si creeranno strutture che fanno una medicina moderna, innovativa, non burocratizzata o cristallizzata, anche gli operatori lavoreranno meglio. E in periferia una medicina moderna non si fa con reparti ultra-specialistici, ma si fa con organizzazioni efficienti e aggiornate, con programmazione e investimenti ad hoc.
7) L'attività chirurgica nel nostro ospedale, attualmente fortemente ridotta; l'attività ambulatoriale e di consulenza cardiologica (le uniche da incentivare realmente in un ospedale senza emodinamica); il Pronto Soccorso con carenza cronica di infermieri, di medici in generale ed adeguatamente formati in particolare; la Radiologia che non si fa carico delle utenze usuali per mancanza di personale; tutte queste problematiche altro non dimostrano che la mancata programmazione, l'assente capacità di prevedere gli eventi o, peggio ancora, il mancato interesse a ciò da parte di chi a questo era ed è preposto.
8) Quanto sopra dimostra l'incapacità (odierna e passata) della Dirigenza di questa ASL, a tutti i livelli, anche locali, di programmare e gestire una sanità decente, e l'evidenza di provvedimenti drastici, antidemocratici messi in atto, privi spesso di una logica evidente (vedi lavori di rinnovamento del blocco operatorio - ma per operare chi?), altro non fanno che generare un malcontento diffuso nella popolazione e anche tra gli stessi operatori sanitari.
9) La politica che ci amministra, che dovrebbe vigilare attentamente su questioni di questa importanza sociale, si è finora nascosta dietro parole di circostanza, atti meramente di facciata o vuote conclusioni prive di una conoscenza reale dei fatti, per questo coloro che all'atto pratico non hanno mosso un dito, ora e da ora in avanti si devono considerare responsabili. Una responsabilità legalmente dimostrata, non può non prevedere sanzioni.
10) In una società civile, la dimostrazione della responsabilità di un simile fallimento, altro non determina che le DIMISSIONI DEI RESPONSABILI TUTTI. Certamente non il riciclo semplice in altri percorsi, magari ancor più gratificanti.
Comitato per una Sanità Nuova
Nasce un comitato a difesa della sanità in Valle del Serchio
Scritto da Redazione
Castelnuovo
01 Agosto 2021
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