Non c’è niente da fare. A Castelnuovo la vigilia di Natale è sacra. Qualcuno potrebbe dire profana. Va bene: allora diciamo che è sacra e profana insieme. Il succo non cambia: rimane comunque un appuntamento irrinunciabile per i giovani che non aspettano altro che questo giorno dell’anno per lasciarsi alle spalle i pensieri e vivere finalmente con l’entusiasmo che li trasporta.
Non saranno certo le restrizioni ministeriali, le direttive della questura o le ordinanze sindacali a fermare la loro naturale tendenza ad aggregarsi. Il Covid – se qualcosa ci ha insegnato (e ne dubitiamo fortemente) – ci ha insegnato proprio questo: niente ferma l’istinto atavico dell’uomo a socializzare.
Per cui fa bene al cuore l’immagine del capoluogo pieno di ragazzi, nonostante i bar chiusi. Fa bene, perché ci ricorda che un cuore ancora batte nel gelido inverno di questi tempi. Guardate le facce nelle foto: felici, sorridenti, scherzose. Facce che trasmettono speranza nel futuro. Facce, che non suscitano alcun senso di timore per eventuali disordini ‘ingestibili’. Sono semplicemente le facce che avevamo tutti noi a 20 anni: quelle di chi vuole divertirsi nel fiore degli anni.
Il massiccio dispiegamento di forze dell’ordine – carabinieri, guardia di finanza, carabinieri in pensione – forse è stato eccessivo visto che, comunque, l’ordinanza anti-alcolici era già stata abbastanza severa; ma la loro presenza ci ha confermato una volta di più che la sicurezza può – e deve - essere garantita dai loro controlli più che da qualsiasi direttiva che qualcuno – molto scherzosamente (ma anche no) – ha definito ‘proibizionista’.
Tanta gente si è riversata in piazza Umberto I, nella piazzetta di fronte al Duomo e in via Vittorio Emanuele. Unico neo: il villaggio di Babbo Natale chiuso (che vigilia è senza Santa Claus?). E poi, tutti sotto il grande albero illuminato per farsi immortalare abbracciati. Qualcuno baciandosi, finalmente!
Carina anche la protesta dei commercianti di ‘Compriamo a Castelnuovo’, in piazza, che – dalle 17 – hanno allestito un banchetto proprio davanti al grande abete offrendo a tutti panettone, pandoro e bevande (rigorosamente analcoliche). I ragazzi si sono ‘ubriacati’ di acqua minerale e Coca-Cola ed hanno preso in risa questa vigilia così ‘anomala’, ma – per questo – ancora più divertente.
I bar – dopo una lunga, lunghissima giornata – hanno atteso le 24 (ovvero la fine delle restrizioni) per svolgere finalmente il mestiere che, in fin dei conti, gli dà da vivere: quello di servire al cliente ciò che vuole.
Bravo Castelnuovo, hai dimostrato di essere più forte.
Foto di Tommaso Teora
“La vigilia è la vigilia”: la voglia di far festa supera le restrizioni alcoliche
Scritto da andrea cosimini
Castelnuovo
26 Dicembre 2022
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