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Scritto da andrea cosimini
Castelnuovo
22 Gennaio 2025

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"Noi non ritorneremo. Nessuno deve uscire di qui, che potrebbe portare al mondo, insieme col segno impresso nella carne, la mala novella di quanto, ad Auschwitz, è bastato animo all'uomo di fare dell'uomo". Queste le parole che Primo Levi - il più importante scrittore e testimone della Shoah - scrisse in Se questo è un uomo.

Sono passati esattamente 80 anni da quel 27 gennaio 1945 in cui le truppe dell'Armata Rossa, impegnate nell'operazione Vistola-Oder in direzione della Germania, liberarono il campo di concentramento polacco - diventato, poi, il simbolo dell'abominevole sterminio nazista. 80 anni da quella follia umana che, in quanto umana, fa ancor più rabbrividire. Perché, come tutte le vicende umane, è destinata a ripetersi. Anzi. Si è già ripetuta - e sta continuando a ripetersi - in molte parti del mondo anche a noi vicine. 

Oggi, quel 27 gennaio, è il giorno di una ricorrenza: la commemorazione di tutte le vittime dell'olocausto, il genocidio di 6 milioni di ebrei. Una giornata, anzi la giornata della memoria che viene celebrata perché, a partire dal ricordo di ciò che è stato, si possano riconoscere, nel presente, i segnali di un ritorno all'odio e alla delirante presunzione di una superiorità di razza.

Il cervello è un organo che, come un muscolo, va allenato. E chi, più delle nuove generazioni - quasi orfane, ormai, di testimoni -, è esposto al pericolo della dimenticanza. 

Lunedì gli istituti scolastici di Castelnuovo di Garfagnana ricorderanno gli alunni vittime dell'internamento ebraico a Castelnuovo dal 1941 al 1943. All'istituto comprensivo del capoluogo, una delegazione di studenti deporrà, alle 11.30, un omaggio floreale alla lapide commemorativa. Seguiranno, poi, gli interventi della dirigente dell'Isi Garfagnana Mila Berchiolli, della dirigente dell'istituto comprensivo Giovanna Angela Puccetti e del sindaco Andrea Tagliasacchi.

Perché, come scrisse lo stesso Levi, nell'appendice al suo libro, 30 anni dopo la sua prima pubblicazione: "Se comprendere è impossibile, conoscere è necessario, perché ciò che è accaduto può ritornare, le coscienze possono nuovamente essere sedotte ed oscurate: anche le nostre".

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