Verrà presentato il 17 agosto alle 16.30 presso il Prato Grande di Varliano il nuovo volume di Luciano Zanelli, Un partigiano in canonica e altre storie in Garfagnana (Tralerighe Libri): dalle vicende della Seconda Guerra Mondiale alle storie dei paesi dell’Alta Garfagnana, un viaggio nel tempo che l’autore intraprende nei luoghi della sua infanzia e giovinezza. La presentazione, organizzata dal Museo Italiano dell’Immaginario Folklorico e dalla Compagnia Il Giunco, sarà accompagnata dalle letture di Manola Bartolomei e si concluderà con una merenda.
«Fui catturato il 4 maggio 1944 dai nazifascisti…, mi spararono diversi colpi di moschetto, dei quali uno mi graffiò un orecchio, fui schiaffeggiato, derubato e condotto nelle carceri di San Giorgio (Lucca), dove rimasi fino al 23 giugno successivo. Liberato, ritornai in Parrocchia per riprendere il mio servizio. In quel tempo cominciarono le rappresaglie dei partigiani contro le spie repubblichini. Riuscii a salvare la vita a qualcuno che sarebbe stato certamente fucilato e indurre a sentimenti di mitezza i capi dei partigiani». La testimonianza di Don Emilio Barsotti durante la Seconda guerra mondiale e la vita in un piccolo paese in alta Garfagnana sono i luoghi che Luciano Zanelli indaga andando a ritroso nel tempo. Dall’ambiente familiare agli antichi usi, le feste religiose, le campane, i simboli nei quali intere comunità si riconoscevano da secoli.
Luciano Zanelli, nato nel 1938 a Giuncugnano, a 17 anni si arruolò nell’Arma dei Carabinieri. Dopo aver frequentato il corso annuale alla scuola sottufficiali dei carabinieri di Firenze, nel 1975, con il grado di maresciallo maggiore, assunse il comando del sottonucleo servizi presidenziali, e per undici anni, si dedicò alla scorta di sicurezza di due Capi di Stato: il presidente Giovanni Leone, e poi il suo successore, Sandro Pertini.