Non si ferma la lotta degli abitanti dell’Alta Garfagnana, e dei suoi amministratori locali, per evitare i nuovi e prospettati tagli alla sanità locale.
Dai “necrologi” di alcuni mesi fa la protesta si è definitivamente organizzata, e la creazione del comitato “Ci sian anche noi altri” darà senza ombra di dubbio voce a quei territori molto spesso snobbati dalle decisioni prese nei centri cittadini.
Il comitato, fin dalla sua nascita, ha espresso delusione in merito alle scelte dell’Asl nordovest, rea di disattendere le linee guida dettate dalla regione Toscane per tutelare quelle aree, come la Garfagnana, definite “interne” e “montane”.
Il dialogo con le istituzioni non si è mai fermato, e non è caso che nel fine settimana appena trascorso il comitato abbia incontrato sia i consiglieri regionali Mario Puppa (in quota Pd) e Massimo Baldini (Lega) che la deputata del Carroccio Elisa Montemagni.
Il primo incontro, svoltosi al teatrino comunale di Piazza al Serchio, è andato in scena venerdì e ha visto la presenza di Puppa e del sindaco locale Andrea Carrari, mentre il confronto con la dirigenza leghista, a cui hanno partecipato, oltre a Carrari, anche i sindaci di Minucciano (Nicola Poli), Sillano-Giuncugnano (Marco Reali) e Vagli Sotto (Giovanni Lodovici), si è tenuto il sabato mattina seguente sempre a Piazza al Serchio.
Gli esponenti politici “ospiti” hanno espresso vicinanza al comitato e alla popolazione dell’Alta Garfagnana, con l’impegno di portare ai più alti livelli le tre tematiche alla base della protesta: il mantenimento del medico del 118 e il ripristino integrale della guardia medica a Piazza al Serchio e il potenziamento del pronto soccorso di Castelnuovo.
Tutto e bene quel che finisce bene, ma il comitato non si fa illusioni: le carenze della sanità si fanno sentire ogni giorno di più.
“Quindi tutto bene! Purtroppo, proprio domenica presso il passo dei Carpinelli – afferma il comitato nel suo ultimo comunicato stampa – si è verificato un incidente stradale. Un uomo, sotto trattamento con anticoagulanti ha battuto la testa: perdeva sangue. È stato chiamato il 118, e date le informazioni necessarie, casualmente proprio da una componente del comitato, l'intervento non è stato tempestivo. È vero che siamo in una zona di montagna, ed è infine arrivata l'ambulanza, ma non c'era il medico a bordo, non c'era neanche l'infermiere specializzato per l'emergenza, c'erano solo i volontari. Per fortuna che ci sono sempre i volontari che hanno potuto comunque essere d'aiuto al paziente”.