La Provincia di Lucca commemora il caporale Pietro Barsanti, considerato il primo martire della Repubblica. E lo fa con la collocazione nei locali del Museo del Risorgimento di Lucca, a Palazzo Ducale, di una stampa d'epoca che raffigura la fucilazione del militare nato a Gioviano, nel comune di Borgo a Mozzano, il 30 luglio 1849 e giustiziato a Milano il 27 agosto del 1870.
A distanza di 154 anni da quell'esecuzione oggi - 27 agosto 2024 - è stata presentata la stampa donata da Alessandro e Massimo Scapecchi, tratta dall'opera originale di Cesare Tallone, (Savona 1853 - Milano 1919), pittore che studiò all'accademia di Brera e che esercitò una grande influenza sulla successiva generazione di artisti lombardi.
La stampa in questione (60cm di base per 36 di altezza) apparteneva al noto scultore lucchese Gaetano Scapecchi (1 ottobre 1900 - 24 novembre 1975), nonno dei due donanti. Realizzata su cartoncino raffigura la fucilazione di Barsanti davanti al Castello Sforzesco di Milano avvenuta nelle prime ore del mattino: si vede Barsanti, bendato, legato ad una sedia e il plotone di esecuzione del Regio esercito della monarchia sabauda.
L'iniziativa si è svolta nei locali del Museo di Palazzo Ducale alla presenza del sindaco di Borgo a Mozzano e consigliere provinciale Patrizio Andreuccetti, degli studiosi Roberto Pizzi, Ave Marchi e Luciano Luciani oltre che di rappresentanti della famiglia Scapecchi.
La Provincia e il Museo del Risorgimento di Lucca ringraziano la famiglia per l'encomiabile atto di generosità che arricchisce con un importante cimelio la collezione museale. Tale stampa è da ritenersi di grande valore simbolico e storico perché il caporale Pietro Barsanti appartiene al firmamento del nostro Risorgimento e fu antesignano della nostra Repubblica. Egli fu infatti considerato il primo martire della Repubblica, per la sua sventurata fine voluta dalla monarchia sabauda.
Venne descritto dalle cronache dell'epoca, nell'anno della sua morte, come un giovane poco più che ventenne, dalla pelle olivastra, con barba nascente e uno sguardo dolce e simpatico. Era nato nel 1849 a Gioviano, una piccola frazione di Borgo Mozzano in provincia di Lucca. Suo padre Vincenzo e sua moglie Teresa furono genitori di altri 4 figlie e di un altro maschio che tentò la fortuna migrando in America. Pochi anni dopo la nascita di Pietro, la famiglia si spostò a Lucca, in una casa in via dei Borghi al civico 28 dove il padre aprì una drogheria. Pietro frequentò le scuole di Santa Maria Nera, gestite dai Chierici regolari della Madre di Dio. Successivamente si trasferì a Firenze, dove si avviò alla carriera militare e poi presso la Scuola militare di Maddaloni, in provincia di Caserta, ottenne il grado di caporale. Fu dislocato per prestare servizio a Reggio Calabria; qui aderì all'Alleanza Repubblicana Universale (1868) fondata da Giuseppe Mazzini, oppositore della Monarchia, che in quegli anni, progressivamente, raccoglieva nelle sue fila molti militari, in particolare quelli di grado inferiore, scontenti dell'autorità regia e delusi dal trattamento, spesso disumano, riservato all'esercito dopo i fatti risorgimentali accaduti tra il 1859 e il 1867.
Barsanti fu processato per avere collaborato ad un tentativo insurrezionale nel marzo 1870 presso la caserma del Lino di Pavia e condannato a morte. La marchesa Anna Pallavicino Trivulzio raccolse migliaia di firme per chiederne la grazia, però la richiesta non venne accolta e la pena capitale fu comunque eseguita.
Il giovane Pietro Barsanti, che aveva solo ventuno anni, divenne così un martire ricordato a lungo in diversi circoli repubblicani italiani. Nella toponomastica di Genova figura ancora la via denominata "Passo Barsanti Pietro – Caporale".
Il grande uomo di cultura e politico italiano Augusto Mancini celebrò nel 1946 la figura di Barsanti nella piazzetta di Gioviano, a lui intitolata, dov'è collocata una targa commemorativa. Nel 2003 le sue spoglie sono state riportate dal Cimitero monumentale di Milano a Gioviano su iniziativa del Comune di Borgo a Mozzano. Adesso Pietro Barsanti avrà anche uno spazio riservato presso il Museo del Risorgimento di Lucca per poter rimanere nella memoria storica della nostra comunità provinciale.
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