La minoranza chiede, in particolare, all'amministrazione comunale di riconsiderare questa scelta intraprendendo, una volta chiariti i presupposti e gli obiettivi economici, un percorso di informazione e formazione dell'utenza."Ad un mese dall'entrata in vigore del nuovo sistema di raccolta dei rifiuti non riciclabili, sponsorizzata dall'amministrazione comunale su richiesta di Ascit - denuncia la lista "Sì, cambia" composta dai consiglieri comunali Indro Marchi, Lorenzo Bertolacci, Yamila Bertieri e Maria Lotti -, non vi è stata più nessuna comunicazione in merito alla cittadinanza. Proprio l'amministrazione suddetta si era presa l'impegno di inviare a tutti gli utenti un formulario, con tutte le indicazioni necessarie, per una corretta differenziazione dei rifiuti".
"Le istruzioni per la differenziazione dei rifiuti riciclabili a discapito di quelli non riciclabili, che devono essere destinati al conferimento in discarica o alla termovalorizzazione - sottolineano i consiglieri -, sono indispensabili per spiegare meglio e in modo dettagliato, agli utenti le nuove modalità di conferimento della frazione Non Riciclabile. Ad oggi i punti suddetti sono lettera morta. I cittadini sono preoccupati poiché non solo vi è una mancanza di chiarimenti sul motivo reale di questa iniziativa, così penalizzante per molti cittadini, ma, ad oggi, non sono ancora stati forniti i numeri relativi alle quantità dei rifiuti ritirati da Ascit nel comune di Borgo a Mozzano e i dettagli di quanto incide la frazione del Non Riciclabile sia in termini di quantità che di costi".
"Il sistema di raccolta dei rifiuti urbani - concludono i consiglieri - è nato dall'esigenza di dare un destino a tutte quelle cose, a quegli oggetti e a quei prodotti che l'utente non può utilizzare o conservare. Negli anni addietro si era diffuso il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti in ogni dove. Basta, ancora oggi, andare in qualche canalone delle nostre montagne per trovare sacchi della spazzatura o vecchi elettrodomestici. Un sistema troppo vessatorio per gli utenti che potrebbe, anzi sicuramente porterà a questa vecchia pratica di abbandonare i rifiuti ovunque danneggiando in modo irreparabile il nostro ecosistema. Un altro punto che sconcerta è quello del divieto per i centri di raccolta di ritirare il materiale non riciclabile. Anche questo divieto incrementerà ulteriormente il rischio dell'abbandono dei rifiuti".
La Gazzetta del Serchio si è quindi rivolta al comune di Borgo a Mozzano per capire, dall'amministrazione comunale guidata dal sindaco Patrizio Andreuccetti, i termini della questione: "L'amministrazione comunale - è stata la risposta - ha incontrato i cittadini di tutte le frazioni nei mesi di ottobre e novembre 2024; negli incontri sono state date tutte le informazioni relative all'introduzione della tariffazione puntuale, spiegando i numeri della parte "non differenziata" del rifiuto e il costo di questa frazione del rifiuto (170 euro a tonnellata)".
"La motivazione del passaggio alla raccolta puntuale (con il chip) - spiega l'amministrazione - sta proprio nel costo di questa parte di rifiuto che l'amministrazione vuole contenere, per contenere, a sua volta, il costo complessivo della Tari. I tempi prevedevano l'invio di una comunicazione esplicativa ad ogni utente con la contestuale distribuzione dei sacchetti con i microchip a metá del mese di dicembre per iniziare la fase sperimentale della nuova raccolta nel mese di marzo 2025. Questa seconda fase non è ancora partita perché Ascit ha avuto, suo malgrado, un ritardo nella fornitura dei nuovi sacchetti".
"ll comune - continua - preso atto del ritardo nella fornitura ha atteso la definizione della stessa, che avverrá a fine gennaio, e ha iniziato a pianificare un nuovo cronoprpgramma che prevederá, visto il ritardo nella consegna dei nuovi sacchetti, lo slittamento dell'inizio della nuova raccolta. Le date dell'inizio della fornitura e della nuova raccolta saranno comunicate nei prossimi giorni".
"I dati della raccolta differenziata nel comune di Borgo a Mozzano - precisa poi l'amministrazione - sono pubblicati sul sito dell'Agenzia Regionale Recupero Risorse, sono stati comunicati negli incontri con i cittadini e sono stati oggetto di approfondimenti all'interno dell'osservatorio "Rifiuti Zero" e su articoli più volte pubblicati".
"Tornando all'introduzione della tariffazione puntuale nel 2025 - ribadisce l'amministrazione comunale borghigiana - si tratta, come detto, di una sperimentazione, che non modifica il ritiro del sacchetto indifferenziato, che resterá settimanale, l'opportunitá del contribuente (che ci auguriamo venga colta) sará quella di migliorare la differenziata riducento il numero dei sacchetti indifferenziati conferiti, godendo così di una riduzione della Tari. Il sacchetto con microchip verrà "contato" leggendo con un lettore, chi conferirà meno sacchetti avrà una riduzione. Il 2025 servirà come fase sperimentale, per decidere "i minimi" di conferimento da introdurre nel nostro comune, dal 2026 questa nuova raccolta sarà posta a regime. Un ritardo sulla partenza non inficia la prova né lo studio delle statistiche, che si faranno su un tempo minore ma che saranno comunque veritiere".
"Per concludere - termina la nota -, vogliamo tranquillizzare i cittadini sull'uso della tessera sanitaria per il ritiro dei sacchetti con microchip, questa servirà per il ritiro dal distributore automatico, che sarà utilizzabile con l'inizio del servizio. La distribuzione massiva avverrà presso una sala messa a disposizione dall'amministrazione comunale con personale di Ascit e ReteAmbiente. I sacchetti saranno collegati all'utente, e ogni consegna dovrà essere tracciata per questo quando non effettuata negli uffici preposti dovrà essere utilizzata la tessera sanitaria".