“I ragazzi non sono brocche da riempire, ma fiaccole da accendere": questa la massima di Plutarco che campeggia sullo stemma dell'Isi Barga, un istituto che è riuscito a non lasciare indietro nessuno, impegnandosi affinché i divari lasciati da questa emergenza si pianassero.
“Ci siamo riuniti il giorno stesso della chiusura - ci ricorda la dirigente Iolanda Bocci - per capire subito che strumenti avevamo a disposizione: la cosa che più ci ha dato “vantaggio" nello sviluppare la didattica a distanza è stato il fatto che già da dicembre seguivamo dei ragazzi da casa, con l’istruzione domiciliare. Aggiunta al registro elettronico e alle linee guida per i nuovi orari (organizzate molto in fretta, con orario ridotto in modo da dare inizialmente più spazio alle materie di indirizzo) non ci siamo fatti trovare, fortunatamente, impreparati.”
Tutt'ora, ci dice la preside, le riunioni sono due a settimana con tutti i membri dell’istituto (sommate a quelle tra docenti) e sono essenziali per sviluppare un continuo monitoraggio di tutte le situazioni, anche delle più delicate, in modo da fare sempre il punto della situazione. “È d’obbligo ringraziare il lavoro incredibile che stanno svolgendo i docenti e tutti coloro che stanno “dietro le quinte", ma voglio congratularmi anche con i giovani alunni che hanno dimostrato grande serietà: sono in un’età difficile, stanno affrontando periodo storico per certi versi straordinario e lo stanno facendo con coraggio, adattandosi e mostrando grande responsabilità”.
La scuola di Barga ha infatti offerto numerosi aiuti alle famiglie degli studenti, partendo dalla distribuzione di una sessantina di tablet e PC per le lezioni online (riuscendo a “recuperare” anche tutti quei ragazzi che venivano in classe saltuariamente), affrontando le criticità specifiche di ogni caso e non lasciando indietro nessuno, dimostrando un’efficacia capillare della didattica a distanza anche per i ragazzi che necessitano di insegnanti di sostegno e assistenti alla comunicazione: questi ultimi hanno svolto numerosi progetti, molti dei quali sotto forma di video che sono stati pubblicati sulla pagina della scuola.
A tutto questo sono seguiti anche piani a distanza di alternanza scuola-lavoro e laboratori, in particolare per le classi dell'Iti a Borgo a Mozzano e per l'alberghiero, oltre che l'attivazione del progetto “Stay In", finanziato dalla provincia, e che prevede video riunioni di gruppo con uno psicologo esperto che assisterà i ragazzi dell'istituto, in particolare le classi quinte, già in parte sostenuti sia emotivamente che didatticamente dai loro docenti.
“Al momento la nostra preoccupazione maggiore è l'esame di stato: non abbiamo ordinanze precise, siamo al 14 maggio e ancora aspettiamo. Ci stiamo già muovendo per quanto riguarda una possibile organizzazione degli spazi, le aule sono per la maggior parte molto ampie, ma ci servono linee guida ufficiali per diventare operativi al massimo. Ovviamente sappiamo anche che nonostante sia una maturità semplificata, per i ragazzi non sarà comunque facile: hanno perso momenti come i cento giorni, non proveranno sulla loro pelle l'ultima settimana di scuola né la notte prima degli esami. Sono attimi importanti, e per questo stiamo cercando di supportarli al nostro meglio: la loro ansia sicuramente non sarà minore, è comunque un grande passo.”
Aggiunge anche che a settembre il rientro presenta ancora molti interrogativi, e che per ora l'ipotesi più accreditata sia quella di una didattica di tipo misto, con metà classe in aula e l'altra metà a casa, in collegamento online: ovviamente, dipenderà tutto all’evolversi dell'epidemia. “Quello che è certo - prosegue la dirigente - è che stiamo sperimentando una nuova antropologia scolastica, che si è scoperta altamente resiliente a mio parere”.
Infine, conclude parlando dei lavori che si sarebbero dovuti svolgere presso la vecchia parte della scuola, spiegandoci che “sappiamo di avere un finanziamento e spero che sarà possibile parlare al più presto con ingegneri e architetti per concretizzare l'inizio dei lavori. Ormai, aspetteremo sicuramente la fine dell'esame di stato".