Il Seicento è stato un secolo dove la superstizione e la magia hanno lasciato una traccia importante e il Tribunale dell'Inquisizione ha spesso giudicato e condannato atti contrari alla fede. Anche in Garfagnana gli archivi riportano diversi processi anche relativi a pratiche di stregoneria o magia.
Nel 1668 il Tribunale si occupa di un fatto che all'epoca fece sicuramente scalpore. Su istigazione -sembra- di un conte francese, un gruppo di colti garfagnini si ritrovò nella canonica di Roccalberti a recitare formule magiche, nella speranza di ritrovare un tesoro che la tradizione raccontava essere nascosto lì da tempo immemorabile.
"...andammo giù in una camera dabasso nella Cononica del detto Rettore dove il detto Conte e Maestro vi fecero un circolo e vi scrissero non so che cose...e dopo aver letto un pezzo non comparendo quello che chiamavamo, che non so chi vi fosse, ripartimmo...".
Quindi sembra che la formula magica non fece l'effetto sperato e i complici rimasero con un palmo di naso. Ma il diavolo, si sa, fa le pentole e non i coperchi, e quindi finirono poi tutti sotto le grinfie del Tribunale dell'Inquisizione.