Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa lettera di un operaio castelnuovese che lamenta lo scorrimento a singhiozzo nel quale ogni giorno si imbatte per raggiungere con l'auto il proprio posto di lavoro:
"Penso di non parlare solo a titolo personale, ma di interpretare il pensiero di molti pendolari che, come me, sono costretti ogni giorno - sotto la pioggia o sotto il sole, con l'afa o con il gelo - a raggiungere il proprio posto di lavoro, in auto, partendo dalla Garfagnana verso la Lucchesia, la Piana o, addirittura, oltre.
Nel mio caso specifico, abito a Castelnuovo e, da circa otto anni, lavoro come operaio in una grossa cartiera nel capannorese. Faccio il magazziniere: un lavoro già di per sé non confortevole, fatto di alzatacce alle 5, con temperature proibitive in inverno (alla partenza) e in estate (al rientro). Tutti i giorni devo percorrere più di un'ora di strada per raggiungere il mio posto di lavoro. Ed è... un martirio.
Solo oggi, di ritorno a casa, mi sono imbattuto in sequenza: nei lavori su viale Europa, in un camion fermo e nei due semafori sul Brennero, nei lavori nei pressi del bivio per Calavorno, nei lavori vicino al bivio per Ponte di Campia e, per finire, nel semaforo in località Acquabona. Ed erano le 15. Ero senza acqua, con più di 30 gradi, e con un'umidità ai massimi livelli. Con otto ore di lavoro sulle spalle e due di macchina, ero stremato.
E, attenzione, poteva andarmi peggio: potevo rimanere incolonnato in un incidente (cosa non rara, ahimè, sulle nostre strade), o magari rimanere fermo al passaggio al livello al Piaggione per poi, chissà, bloccarmi di nuovo al semaforo 'a chiamata' immediatamente successivo. Potevo passare dalla Lodovica, direte voi. Vero, ma anche lì hanno voluto installare un autovelox che, per quanto, di per sé, 'innocuo' (90 km/h sono un limite di velocità ragionevole), rappresenta comunque un deterrente per molti a non schiacciare il pedale. Risultato: per premura - o, più verosimilmente, per semplice ignoranza del limite - le auto rallentano in modo eccessivo.
Tutto questo sfogo per dire: uno, ai nostri amministratori, che se vogliamo un futuro per la nostra valle, dobbiamo cominciare a riempirci meno la bocca di slogan e di buoni propositi e pensare di più al concreto, mettendo non solo in sicurezza le arterie che ci collegano ai grandi centri, ma anche garantendo ai numerosissimi pendolari (lavoratori, studenti, famiglie che siano) una viabilità snella, veloce e scorrevole; due, sempre ai nostri rappresentanti, che i lavori lungo le strade, fatti d'estate (e, per di più, nelle ore più calde del giorno), non solo sono una tortura per chi li esegue, ma sono anche una tegola per gli automobilisti che, magari, a quell'ora tornano da scuola o da lavoro dopo una giornata sfiancante; terzo, sempre ai nostri politici, che i pendolari, già vessati dall'aumento insostenibile del gasolio (siamo ormai stabili sopra i 2 euro al litro, una follia), vorrebbero almeno essere agevolati nel trasporto per buttare giù l'amara pillola del consumo di carburante (la tassa 'occulta', ma più onerosa, del lavoro).
Spero che questa lettera possa servire a qualcosa. Nel frattempo, me ne vado a letto, con il pensiero che domani sarà un'altra giornata di lavoro pesante, resa ancora più greve dalla viabilità disastrosa che dovrò percorrere".
Lo sfogo di un pendolare: "Castelnuovo-Capannori, un'odissea andare a lavoro"
Scritto da alessandro cosimini
lettere alla gazzetta
28 Giugno 2022
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