Con i campionati dilettantistici fermi, come previsto dai più recenti decreti ministeriali in relazione all'emergenza sanitaria nazionale e mondiale, nelle prossime settimane continueranno a sopravvivere i campionati di Serie A, Serie B e Lega Pro, rigorosamente a porte chiuse.
In attesa dunque di tornare a guardare il calcio giocato delle serie inferiori, partendo dal Prato in Serie D e poi con i campionati di Eccellenza e Promozione, è bene volgere lo sguardo all'unica squadra toscana che sta presenziando nel massimo campionato italiano, facendoci aiutare anche dalle scommesse sportive di queste settimane: la Fiorentina del patron Rocco Commisso.
In estate, ha fatto tanto discutere la scelta da parte del patron italo-americano di confermare sulla panchina della squadra viola Beppe Iachini, subentrato lo scorso anno all'ex-allenatore Vincenzo Montella. Nonostante un buon decimo posto finale, la Fiorentina ha chiuso gli ultimi mesi del campionato in maniera annaspante, e soprattutto dimostrando una scarsa ricerca in termini di gioco e di qualità. In estate, la rosa si è ulteriormente rinforzata con elementi di grande spessore: a Ribery, Castrovilli e Milenkovic – che la società è riuscita a non cedere, come invece è stato fatto con Chiesa, il quale porterà nelle casse del club una cinquantina di milioni di euro – si è aggiunto un centrocampista completo come Amrabat e uno qualitativo come Bonaventura, un profilo di esperienza come Callejon, il ritorno di Biraghi e quel Kouamè che funge sostanzialmente da nuovo acquisto, dopo essere stato fuori dal campo durante tutta la scorsa annata.
Con una rosa di questo livello, l'asticella si deve per forza alzare: non può bastare un piazzamento a metà classifica, e soprattutto non può bastare una squadra che non comandi il gioco e non proponga un calcio offensivo e propositivo. Tutti questi elementi non si sono visti in questo inizio di campionato: dopo sei giornate, la Fiorentina si trova all'undicesimo posto, dopo aver totalizzato due vittorie, un pareggio e tre sconfitte. A fare discutere però, ancor più dei risultati poco soddisfacenti, è il gioco che sta mostrando la Fiorentina: il vestito con cui Iachini ha scelto di mostrare la propria squadra, un 3-5-2 fortemente improntato su una difesa bassa e il contropiede, non pare adatto e consono all'ottimo materiale a disposizione del tecnico, che potrebbe sicuramente perseguire una maggior ricerca del possesso palla, valorizzando allo stesso tempo anche due esterni come Ribery e Callejon, se schierati nel proprio ruolo di competenza, e soprattutto gli attaccanti in rosa: fino ad ora, né Vlahovic né Kouamè, per non parlare di un Cutrone finito nelle retrovie, hanno beneficiato di questo sistema di gioco, nonostante anch'essi abbiano fallito diverse occasioni da gol in questi primi scampoli stagionali.
Rimettere le cose al loro posto, con una difesa a quattro e un attacco a tre elementi potrebbe facilitare il lavoro di Beppe Iachini e migliorare i risultati della squadra viola: ad adottare questi accorgimenti potrebbe però non essere il tecnico con l'iconico cappellino, dal momento che da qualche settimana la sua panchina sembra bollente. Chissà che non arrivino presto dei cambiamenti.