Girare il mondo in un morso... Viaggiare senza prendere un aereo, ma semplicemente stando ad un tavolino gustandosi una pietanza; trovare un posto informale, curato, con proposte tradizionali ma non convenzionali e che sappiano stupire: tutto ciò è possibile.
Lucca, mura rinascimentali. Metti un'osteria, o meglio ancora una merenderia. Addentrandosi, si capisce che c'è di più e si va oltre: una vetrina di gastronomia, un laboratorio di panificazione a vista e un'enoteca molto rifornita con vini biodinamici.
Lo staff è gentile, giovane e accogliente. Il menù propone piatti che vanno dal semplice 'snack' al sandwich con scamorza e cicoria; dalla pizza fritta (montanara) napoletana al pollo fritto thailandese, fino agli gnocchi al sugo selvatico alla ceviche di ricciola (pietanza a base di pesce marinato) sud americano. Insomma, voglia di esplorare e scoprire - con curiosità - mondi nuovi. E tutto ciò a un prezzo modico.
La scelta di offrire un menù così variegato, con porzioni contenute, dà la possibilità di assaggiare più ingredienti. La degustazione è ottima, tra un calice di vino francese e uno italiano. I piatti colorati, innovativi e audaci. Troppo? D'altronde, la cucina è un'arte.
Il punto forte però è il "pane", di propria produzione: croccante fuori, con una mollica soffice all'interno; un impasto a regola d'arte, con la particolarità della pasta madre che conferisce un aroma acido; una lievitazione di 24/48 ore, che rende il composto leggero e digeribile.
Portare a tavola un prodotto come il pane genuino, in primis, fa sentire a casa e, poi, emana quel dolce profumo che alla mente rimanda alla cucina della nonna. Perché ogni ricetta è un viaggio. E, come ogni viaggio, c'è un sapore nostalgico nel ritorno.
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