Spazio disponibilie
   Anno X
Mercoledì 23 Ottobre 2024
  - GIORNALE NON VACCINATO
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

Scritto da Redazione
Rubriche
12 Marzo 2020

Visite: 37

Dal 21 di febbraio siamo piombati in una notte senza fine, fatta di bollettini di contagi, morte e crescenti restrizioni. Fino a ieri sera quando, noi italiani, che ci contano in 60 milioni, siamo finiti tutti in quarantena. Il virus non sembra intenzionato a placarsi ma, al contrario, continua a seminare dietro si sé panico, delirio e terrore. È successo tra domenica e lunedì anche in 27 istituti carcerari, dove si sono registrate fughe di criminali allo sbaraglio e decessi conseguenti all’abuso di farmaci razziati dalle infermerie interne. Uno scenario agghiacciante che fa da cornice al già compromesso quadro italiano.

Un tempo, pur con umiliazioni e pratiche tali da fiaccare ogni energia, la carcerazione non aveva fatto venir meno l’entusiasmo della creazione letteraria. Zenone di Elea, Miguel De Cervantes, passando per Oscar Wilde e Silvio Pellico, in prigione si imparavano versi a memoria perché privati della carta per conservarne traccia. Il dolore non attenuava né fiaccava l’ispirazione ma, al contrario, mutava in fonte di creatività.

La cronaca oggi racconta ben altro. Se c’è un mito da sfatare in ordine ai tafferugli esplosi in quasi tutti gli istituti carcerari italiani, da nord a sud, è quello che alla sua base regni (esclusivamente) il blocco temporaneo dei colloqui tra detenuti, avvocati e parenti. Abbiamo visto sugli schermi televisivi familiari invocarne a gran voce la liberazione per il timore di un dilagante contagio all’interno dell’istituto penitenziario. Ma se davvero ciò che preme di più è la salute dei detenuti, non dovrebbero preservarli astenendosi proprio da colloqui e visite?

La verità è che l’organizzazione delle rivolte non è per niente casuale. La quasi simultaneità degli scontri, gli uomini sui tetti, gli incendi ed i morti non sono altro che sintomatici di una società, anche quella interna, ormai alla deriva. Pericolosi criminali, 15 ancora in fuga, disposti a tutto pur di evadere, pur di ristabilire o rovesciare i vertici delle organizzazioni malavitose dentro e fuori il carcere. Una sorta di “qui comando io”.

Se poi ci mettete la circostanza per la quale niente negli istituti penitenziari è frutto del caso, la situazione si complica ulteriormente. Lo scoppio di quella che è ormai stata definita pandemia ha dato ai detenuti la possibilità di mettere tutto a ferro e fuoco. L’obiettivo? Semplice. Ottenere un provvedimento legislativo d’urgenza finalizzato a concedere indulti ed amnistie pur di sopperire a questa situazione in cui il caos regna sovrano.

Uno Stato civile, uno Stato di diritto, non può e non deve tollerare scenari da film gangster. È ben vero che il colloquio è l’unico “link” con l’esterno che spetta al detenuto che non può beneficiare delle misure alternative al regime ostativo. Tuttavia, una Nazione che pretende di definirsi tale non può ammettere scene “simil far west”.

La verità è che a differenza dei nostri nonni, la nostra generazione non ha conosciuto né la guerra né l’appartenenza alla bandiera o al comune destino. Abbiamo passato decenni intonando l’inno di Mameli solo ai mondiali di calcio, investendo sui noi stessi, sul nostro aspetto fisico, vestendoci bene e progettando viaggi intorno al mondo. Fino ad oggi. Fino al tempo del coronavirus. Fino al tempo delle quarantene e della corsa all’ultimo pacchetto di pasta. Come se il rischio maggiore fosse quello di morire di fame e non di Covid19. Ce la faremo, ma la strada è ancora lunga.

Nella foto la criminologa Anna Vagli

Pin It
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie

ULTIME NOTIZIE BREVI

Spazio disponibilie

"C'era una volta un abito: tessuti e colori medievali": il laboratorio didattico di martedì 22 ottobre 2024 è nel calendario del…

Prosegue il calendario di incontri promossi dall'amministrazione comunale e da Ascit per presentare la nuova tariffazione che entrerà in funzione,…

Spazio disponibilie

Proseguono gli incontri con Ascit nelle frazioni: insieme all'amministrazione comunale, con l'assessore all'ambiente, Silvia Valentini, e l'assessore al bilancio, Alessandro Profetti, l'ente…

Piogge in arrivo sulle zone di nord ovest della Toscana a partire da domani lunedì 7 ottobre, con…

Spazio disponibilie

Anche a Bagni di Lucca, in occasione delle giornate dei tesseramenti 2024 del partito di Forza Italia, verranno…

Il 21 settembre si è tenuta – preso la sede del Circolo Culturale Tognotti – l'assemblea dei…

Nata da un’idea di alcuni quarantenni di Castelnuovo, l’iniziativa di organizzare un grande evento ha preso forma. Sabato 5 ottobre…

Apre domani, sabato 21 settembre 2024 alle 17, la mostra "L'arte della luce. Storia della fotografia a Barga: viaggio nell'Archivio Pietro Rigali" alla Fondazione Ricci di Barga (via Roma, 20)

Spazio disponibilie

La Commissione Pari Opportunità del Comune di Barga propone nel capoluogo sabato 21 settembre alle 14,30 l'incontro…

E’ dedicata al “Ponte della Maddalena detto del Diavolo” l’interessante mostra pittorica…

Spazio disponibilie

RICERCA NEL SITO

Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie
Spazio disponibilie