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Scritto da Redazione
Mediavalle
08 Gennaio 2020

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Il consigliere di minoranza Piero Taccini, capogruppo di “Un futuro per Coreglia”, torna sulla questione legata al campo sportivo di Ghivizzano dopo l'intervento del sindaco a mezzo stampa.

“Prima di rispondere con documentazione alla mano – esordisce -, mi è doveroso precisare al primo cittadino un paio di cose, anzi tre: la prima è che io sono capace di scindere le questioni politiche da quelle personali e mai, ripeto, mai mi sono permesso di attaccare la sfera personale di coloro che fanno parte dell’amministrazione e della macchina comunale. Io non odio e non ho rabbia con nessuno; la seconda cosa è che non sono certo io quello “frustrato” perché, alla fine del mio mandato da consigliere, non avrò bisogno di andare a cercare lavoro; grazie al cielo ho di cosa vivere la mia vita dignitosamente”.

“Adesso veniamo a quelle che sarebbero le mie “menzogne” sullo stadio – continua Taccini -. La ditta I.TEC, assegnataria dei lavori al nuovo campo di Ghivizzano, dopo la sua estromissione da parte del comune con l’accusa di “gravi inadempienze contrattuali”, cita quest’ultimo in giudizio e presenta una richiesta danni per euro 665.000 circa. Successivamente, trova un accordo con il comune che, su richiesta della stessa ditta, derubrica le “gravi inadempienze contrattuali” in rescissione “consensuale “. La ditta rimborsa 10.000 euro di spese legali e il comune rinuncia ad incassare 23.000 euro per danni derivanti dalla risoluzione del contratto (risulta da molte determine emesse). In buona sostanza, il comune, anche in questo caso, rimette  13.000 euro”.

“Il sindaco – attacca il consigliere -, stranamente, evita di spiegare ai cittadini alcuni importanti dettagli. Il più importante è quello legato alla omessa segnalazione all’ANAC entro un mese dalla risoluzione del contratto. Come previsto dal Codice degli Appalti, nel caso di risoluzione “per gravi inadempienze contrattuali”, scatta da parte della stazione appaltante, (il comune), la  segnalazione all’Autorità Nazionale Anticorruzione (ANAC), con la conseguenza che la ditta appaltatrice (ITEC)  non avrebbe potuto partecipare, per due anni,  a gare pubbliche. Un danno non da poco per una ditta così importante. Perché il Comune, o meglio il geometra del comune, responsabile unico del procedimento (RUP) non trasmise mai, dopo la rescissione del contratto, la comunicazione all’ANAC, così come espressamente previsto? Spero che sia la Procura della Repubblica, alla quale da tempo  ho già segnalato il caso, a darci una risposta, visto che il sindaco fa finta di niente”.

“Stando alle carte – incalza il capogruppo -, la ditta Itec non  era a conoscenza di questa omissione, supponendo che il comune di Coreglia avesse fatto le cose regolari. Probabilmente, proprio per questo, per difendersi  anche da questa grave penalizzazione, la ditta invia la richiesta danni al comune e, dopo poco, il legale della stessa trasmette una proposta di transazione che il comune accetta senza cambiare nemmeno una virgola ovvero, accetta tutto ciò che propone la ditta. A dir poco veramente strano. Spiegare ai cittadini il vero motivo dell’estromissione dai lavori della ditta I.TEC è difficile ed assai complesso ma se il sindaco di Coreglia, prima di terminare il suo mandato, volesse fare quell’incontro  pubblico, da me già richiesto ufficialmente ben due volte (26 settembre 2018 e 10 gennaio 2019), mai accettato, sarei lieto di spiegare a lui, ed a tutti gli intervenuti, la lunga storia del campo sportivo di Ghivizzano e perché no, parlare anche della nuova scuola di Coreglia, delle bollette Gaia pagate e non dovute pagare dal comune, della chiusura del Giornale di Coreglia,  dell’asilo nido di Ghivizzano, del centro di aggregazione sociale e di tanti altri argomenti di interesse comune”.

“Altro importante dettaglio, non da poco – aggiunge Taccini -, è quanto affermato dal sindaco circa il completamento dei lavori di costruzione dell’opera. Può essere che anche questa volta io non ho capito niente, come afferma il sindaco, ma mi risulta che nel progetto, alla modica cifra di un milione e 800 mila euro (salita a circa 50 mila euro in più), fosse compresa anche la copertura delle gradinate. Con quella sarebbe stata conclusa l’opera ma, probabilmente, il sindaco non ha il tempo né di andare a vedere il gioiello di cui è fiero né di leggere le carte che arrivano in comune, altrimenti si sarebbe reso conto che le tribune sono senza la prevista copertura e che i soldi, per questo motivo, non sono stati ancora spesi tutti (rimangono ancor circa 300 mila euro). Buona parte di questi, senza dubbio, andrà a coprire spese legali e di giustizia. Il sindaco afferma, inoltre, che l’amministrazione sta valutando se vi siano le condizioni per chiedere i danni alle ditte per i ritardi nel completare l’opera. Anche in questo caso io non capirò niente ma il sindaco, ancora una volta, dà dimostrazione di non leggere le carte che arrivano in comune. Allora gli do io una notizia: il 18 dicembre 2019 è giunto in comune un atto di citazione (protocollo 12984), trasmesso dai legali delle ditte (ATI) contro il comune di Coreglia, a comparire dinanzi al Tribunale civile di Lucca, all’udienza del 24 aprile 2020, per una richiesta danni di circa un milione e 300 mila euro. Questo vuol dire che la ditta le sue valutazioni le ha già fatte ed al Sindaco non rimane che presentarsi in Tribunale e far valere le decisioni prese con la sua amministrazione. Io sarò presente e farò tifo per il sindaco perché se dovesse perdere… povero comune di Coreglia! Poveri cittadini!  “

“Vengo alle conclusioni esponendo la terza “cosa” lasciata in sospeso – conclude il consigliere -: autorevole è quel sindaco  che sta vicino ai cittadini, che li ascolta e cerca di risolvere i loro problemi, che si presenta ogni tanto in tutte, ripeto, tutte le frazioni a parlare con loro, che cerca di attuare i lavori che interessano a tutta, ripeto, tutta la comunità,  e non solo “a coloro che contano”. Soprattutto, un sindaco autorevole, deve farsi trovare quando i cittadini lo invitano ad un incontro pubblico. Se un sindaco “scappa”, vuol dire che si rende conto di aver perso e tradito i suoi elettori”.

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