Si sono svolti con successo i due incontri per il "no" al referendum costituzionale, promossi dal Comitato per l'attuazione della Costituzione della Valle del Serchio.
Il primo incontro - co-promosso insieme alla locale sezione dell'Anpi - si è tenuto venerdì scorso a Bagni di Lucca, con la partecipazione di Nadia Urbinati, docente di Teoria Politica alla Columbia University di New York. Dopo la presentazione di Marco Bonini, a nome del Comitato, la professoressa Urbinati ha svolto un forte ed appassionato discorso a difesa della democrazia parlamentare. "Una democrazia - afferma il Comitato - già minacciata seriamente dalle tante controriforme di questi anni (si pensi al tentativo di Renzi), ed oggi in maniera più subdola con un taglio dei parlamentari che equivarrebbe ad un taglio della rappresentanza, dunque della democrazia stessa. Alla relazione sono seguiti numerosi interventi, che hanno consentito di mettere a fuoco le ragioni di fondo ed il lungo percorso storico di un attacco al sistema parlamentare già rintracciabile nei piani di Gelli e nella legge elettorale maggioritaria introdotta negli anni '90".
Il giorno successivo, sabato 12 settembre, si è invece tenuto a Castelnuovo l'incontro con Gianfranco Pasquino, professore emerito di Scienza Politica ed Accademico dei Lincei. Nell''incontro - coordinato dall'avvocato Italo Galligani - sono state toccate le tante ragioni del no, tra queste l'assoluta inaccettabilità del tema dei "risparmi", pari peraltro ad una cifra modestissima, inferiore al costo di un caffè all'anno.
Anche qui, come a Bagni di Lucca, si è parlato molto del tema della rappresentanza. "Tema caro ai costituenti - dichiara il Comitato -, ed oggi messo in pesante discussione da una legge che se passasse con il referendum di domenica prossima non solo ridurrebbe la rappresentanza politica, ma la cancellerebbe del tutto per intere zone del Paese. E' per impedire questo esito che bisogna votare no. La verità è che a forza di controriforme si rischia di arrivare ad un parlamento svuotato di ogni potere, messo nell'impossibilità di svolgere la sua funzione legislativa e di controllo dell'operato del governo".
"Per questi motivi - conclude - il Comitato per l'attuazione della Costituzione - che in questi anni ha svolto la sua attività anche su tematiche locali, ad esempio opponendosi con successo ai vari disegni di unificazione (e dunque di cancellazione) dei comuni - invita tutti i cittadini, al di là delle loro convinzioni politiche, a votare no. La Costituzione è una cosa seria e non può essere messa in discussione un anno sì e l'altro anche. Questo vizio delle forze politiche italiane, che non ha uguali in nessuna altro Paese al mondo, deve cessare. Un motivo in più per votare no il prossimo 20 settembre".