Centinaia di like e di commenti per un 'articolo' con tanto di foto che potrebbe essere una sorta di candidatura-partecipazione ad un concorso fotografico. Sulla homepage di un quotidiano di Lucca è stata pubblicata, ieri, una bella immagine che ritrae un uomo e una donna abbracciati sulla bicicletta mentre stanno scendendo dalle Mura verso piazzale Verdi. Il testo che accompagna lo scatto ipotizza un amore corrisposto:
Abbraccio d’amore in bici sulle Mura: l’autore dello scatto cerca la coppia di innamorati
Un passante ha scattato una foto ad un uomo e una donna di passaggio: il risultato è un ritratto suggestivo e romantico.
Fin qui niente di male, ma non appena il trafiletto finisce sui social apriti cielo, scoppia il pandemonio e non sono pochi quelli che si domandano se i due sono una coppia ufficiale oppure, magari, clandestina e, quindi, nemmeno tanto desiderosi di questa pubblicità. Ormai, però, la frittata è fatta e c'è solo da sperare che nessuno se ne accorga o che si tratti, effettivamente, di una coppia 'pubblica' a tutti gli effetti.
Con il passare delle ore aumentano a dismisura i like e i commenti di chi si entusiasma per una scena d'amore che di questi tempi così avari di sentimenti e gender fluid, fa notizia e risveglia le coscienze oltre ad accarezzare i cuori. Improvvisamente, tuttavia, accade qualcosa, nella fattispecie un commento particolarmente asciutto, ma rivelatore di una situazione che nessuno si vorrebbe trovare a vivere. A farlo, a quanto pare, è la consorte del conducente il velocipede.
Il fotografo, pare un passante in vena di sentimentalismo, aveva immortalato, infatti, una scena che sarebbe stato meglio restasse segreta. I due sulla bici con tanto di seggiolino per bambini, evidentemente non sono una coppia ufficiale con tutto quel che ne consegue. Al commento di quella che si definisce, con tanto di nome e cognome, moglie del ciclista, ce n'è un altro che, si dice, sia di un'altra componente la famiglia e anche qui il gioco si fa duro.
Poco dopo i due commenti vengono rimossi, ma al di là della loro pubblicazione, possiamo anche solo lontanamente immaginare quel che è accaduto dopo. C'è chi si è chiesto se non sarebbe stato il caso di astenersi dallo scattare fotografie di sconosciuti e, soprattutto, pubblicarle senza consenso - difficile pensare, sia per il momento dello scatto sia per la complicata situazione riferita, che i due abbiano rilasciato regolare approvazione - su un giornale. Un tempo, alcuni evi fa, probabilmente non sarebbe accaduto alcunché. Oggi, invece, potrebbe non essere così.
Anche a noi è capitato di dover rispondere in giudizio per immagini pubblicate senza consenso, ma erano state scattate non solo in un luogo pubblico, ma durante un pubblico evento al quale la persona aveva preso parte. In questo caso le cose stanno un po' diversamente, ma abbiamo il fondato timore che il ciclista in questione abbia ben altri pensieri per la testa che non quello di provare a chiedere un risarcimento. Della serie il diavolo fa le pentole, ma non i coperchi.