La donazione di plasma dei guariti dal Covid 19 può essere una cura per i malati. La Regione Toscana, capofila dello studio nazionale Tsunami per l'utilizzo a scopo terapeutico del plasma iperimmune, rinnova l'appello ai toscani a donarlo. In prima linea da sempre, ed in particolare in questa delicatissima fase, sono i gruppi Fratres della Media Valle del Serchio che con il loro presidente Giovanni Dinelli ricordano a tutti i donatori guariti quanto sia importante incrementare le scorte di plasma iperimmune a disposizione degli ospedali per riuscire a contrastare la seconda ondata di contagi che sta colpendo anche il nostro Paese.
“In tale plasma è presente un elevato livello di anticorpi specifici – sottolineano i dirigenti dei gruppi fratres - utili a neutralizzare il virus e a ridurre la carica virale attraverso l'immunizzazione passiva.”
L'utilizzo precoce del plasma iperimmune ha infatti già dimostrato di avere un ruolo importante nella riduzione del rischio di trasferimento in terapia intensiva, migliorando la sopravvivenza e accorciando la durata della degenza dei pazienti affetti da Covid 19.
Possono donare il plasma iperimmune i soggetti sintomatici con tampone positivo che siano stati in isolamento per 10 giorni di cui almeno 3 senza sintomi con successivo tampone negativo oltre ai soggetti asintomatici con test sierologico positivo IgG e successivo tampone negativo. Non è invece consentita la donazione di plasma per uso clinico alle donne che abbiano avuto gravidanze portate o termine o meno (si ricorda che questa limitazione vale solo per la trasfusione ad uso clinico, mentre chi ha avuto gravidanze può donare per la trasformazione di farmaci plasmaderivati).
Tutti i gruppi della Media Valle del Serchio rimangono quindi a disposizione di tutti gli interessati per facilitare la prenotazione richiesta per attivare la procedura di plasmaferesi.