Il maltempo non ha risparmiato nemmeno le strutture del “Consorzio di Miglioramento Fondiario di Filecchio e Piano di Coreglia”.
“La notte del 4 giugno sarà ricordata per molto tempo - dice il presidente del consorzio Mario Castelli -, quando la furia delle acque del torrente Ania, cresciuto a dismisura, ha scardinato la base delle vasche di carico in cemento armato costituenti l’opera di presa situata in località “la Ferriera” nel comune di Barga. È qui che le acque confluiscono nella condotta principale che alimenta la centrale idroelettrica del Consorzio, oppure, in alternativa consente l’irrigazione delle aree coltivate in Filecchio e Piano di Coreglia, dove ancora sono presenti varie aziende agricole, oltre a una micro agricoltura individuale. I danni sono rilevanti, anche perché l’accesso all’area di intervento è difficoltoso e non consente l’utilizzo di mezzi adeguati".
"Poi, oltre all’intervento sulle vasche- continua Castelli -, dovremo necessariamente realizzare altre opere di protezione a difesa delle stesse e della condotta. Tuttavia dobbiamo procedere con la massima sollecitudine per limitare i ritardi rispetto al calendario irriguo prestabilito che doveva iniziare il 16 giugno e che purtroppo slitterà di circa due settimane, visti i necessari tempi tecnici per organizzarci in materia di offerte e quant’altro. In tal senso determinante è stata la collaborazione dell’amministrazione comunale di Barga, avendoci permesso di usufruire della procedura di “somma urgenza”, quindi con la possibilità di iniziare subito i lavori senza rallentamenti burocratici. La stessa amministrazione comunale procederà anche all’esame dei danni rilevanti subiti dalla strada che da Seggio conduce al torrente Ania, l’unica viabilità per altro, dove ha sede anche la nostra centrale idroelettrica, per valutarne l’inserimento negli elenchi destinati ad eventuali finanziamenti regionali”.
Il presidente Mario Castelli termina augurandosi che quanto accaduto non debba ripetersi e che gli interventi vengano effettuati nel più breve tempo possibile per ripristinare le condizioni iniziali delle strutture della centrale e dell’opera di presa.