Giulio Simonelli è sicuramente un vincente, abituato alle sfide sia in ambito professionale che in ambito sportivo, e abituato a correre, come dimostra la sua carriera negli sport estremi. Adesso ha deciso di "correre" per la sua comunità, per il comune di Coreglia Antelminelli; lo abbiamo intervistato e da subito abbiamo capito di avere di fronte un interlocutore tosto e determinato.
Simonelli, perché ha deciso di scendere in campo?
“Scendere in campo” l’ho già sentita… Più che scendere in campo ho deciso di dare un contributo alla comunità dove sono nato e dove tutt’ora vivo, nonostante le mie attività mi abbiano portato spesso all’estero, amo molto i miei posti. Poi, francamente, sono stato “spinto” da alcuni amici che mi hanno invitato a farlo. Per ultimo, ma in realtà motivo principale, credo che non sia giusto lamentarsi e basta, in certi momenti bisogna dare una mano se è possibile.
Come ritiene che sia stato gestito il comune di Coreglia negli ultimi anni?
Beh evidentemente male. Altrimenti avrei lasciato fare a chi già c’era. Io non ambisco a poltrone.
Quali sono i settori che necessitano di un immediato intervento secondo lei?
Noi abbiamo un patrimonio naturale e storico che va valorizzato al massimo e per questo è necessario salvaguardarlo con manutenzioni ordinarie e straordinarie che negli ultimi anni sono state veramente deficitarie. Ma più in generale è necessario garantire i servizi essenziali: dall’illuminazione pubblica, alle strade, ai giardini pubblici, alla segnaletica, ecc. Vede, in questi anni sono stati fatti investimenti importanti che non hanno portato ad alcun risultato e nel contempo vediamo cadere a pezzi tutto il patrimonio che già abbiamo. Poi una cosa mi preme molto e lo ritengo un punto di partenza importante della prossima amministrazione, ovvero il confronto con gli imprenditori che operano sul nostro territorio. Un confronto che serva a sviluppare idee che diano ossigeno al nostro comune. Penso a tutta l’imprenditoria, dal piccolo artigiano, al negozio ma anche alla media e grande industria. Il lavoro in una comunità, non è importante: è tutto.
Con la lista che sostiene Giorgio Daniele vi proponete di fare un cambio sostanziale, da cosa partirete?
Come ho già avuto modo di dire, partiremo dalla valorizzazione e dalla salvaguardia del patrimonio esistente. Lo dobbiamo fare attraverso una riorganizzazione della macchina amministrativa con idee chiare e una lista delle priorità. Fino ad oggi abbiamo assistito ad una scoordinata azione, mossa da richieste della cittadinanza, alle quali l’amministrazione rispondeva sempre di sì, con risultati a dir poco scarsi. Il cambio sostanziale sta anche in questo: Basta promesse che non si possono mantenere, dobbiamo essere onesti con i nostri concittadini e soprattutto: priorità, organizzazione e gestione. Mai più improvvisazione.
Nel suo intervento a commento della raccolta firme pro Remaschi ha parlato di libertà di pensiero. Pensa che i cittadini subiscono da anni una sorta di sudditanza dal PD e dai suoi uomini forti in Valle? Perchè?
Non ho mai fatto riferimento a partiti e nemmeno alla Valle. Parlo di Coreglia e delle dinamiche interne al comune. Non so e comunque in questo momento non mi interessa, se nel resto della Valle funziona così. Quello che è vero è che noi cittadini di Coreglia, anche io, in questi anni siamo stati sudditi. Abbiamo (e dico abbiamo) dovuto strizzare l’occhio e compiacere qualche “politico locale” per avere anche i più elementari servizi e cito la “solita” buca da tappare nella strada o mettere una luce in una via buia. Il perché ha funzionato così, francamente non lo so. Quello che so è che è il momento di cambiare. Come ho avuto modo di dire: torniamo liberi cittadini nel cuore e nella mente.
In che maniera pensa di poter mettere la sua esperienza professionale al servizio del comune?
Credo di aver acquisito, grazie al lavoro ed allo sport, un buon bagaglio di esperienze utili a gestire situazioni difficili: obiettivo, strategia, programmazione, gestione, budget, verifica dei risultati e sacrificio personale, queste sono le mie coordinate. Penso che nelle pubbliche amministrazioni una sana iniezione di managers che vengono dal privato sia utile, sono finiti i tempi dei burocrati e dei politicanti. Le risorse a disposizione sono poche e quelle che ci sono vanno utilizzate al meglio. Bisogna avere la capacità di concentrarsi sulle soluzioni e non sui problemi.
Le faccio un'ultima domanda: alle elezioni regionali per chi voterà?
…ma non era un’intervista sulle elezioni amministrative di Coreglia?