Giorgio Daniele, candidato sindaco a Coreglia per la lista civica "Rialziamo la testa - Insieme", si concede per un'intervista alla Gazzetta. Un viaggio tra i punti del suo programma con un commento sugli ultimi fatti relativi al ritardo nella relazione di fine mandato.
Daniele, cosa ne pensa dell'intervento della Corte dei Conti sul bilancio di fine mandato?
Lo smantellamento degli uffici, il carico di lavoro inusuale sulle spalle del ragioniere, non possono che condurre a commettere inadempienze o irregolarità. Questa volta è toccato al sindaco pagare di tasca, spesso ai cittadini – vorrei solo ricordare il danno di oltre 600 mila euro per la mancata apertura dell’asilo nido a Ghivizzano, il lievitare delle esorbitanti spese per lo stadio, ed altro ancora che le risparmio. La stessa Corte dei Conti ha evidenziato come la mancata presentazione della relazione, penalizzerebbe i cittadini e il loro diritto a conoscere nel dettaglio la gestione delle finanze pubbliche, in occasione delle elezioni amministrative. La trasparenza non è un optional e su questo, io e la mia lista ci metteremo la faccia.
A proposito, la sua lista civica è formata da persone di diversa provenienza politica e sociale: ci faccia capire meglio
Il programma alla base di questa lista civica, non può prescindere dalle ragioni stesse che ne sono state il presupposto, il collante che ha consentito di mettere assieme energie diverse, provenienti dalla società civile, svincolate da qualsiasi riferimento ideologico, per “Rialzare la testa – Insieme ” e ridare quel minimo di dignità, ordine e funzionalità ad una istituzione, il nostro comune, che, da diversi anni, ha perso credibilità ed in particolare il contatto ed il rispetto verso le istanze della cittadinanza. E’ proprio su questa ultima considerazione che molte delle persone coinvolte, dopo un periodo di ascolto e di confronto con tanti cittadini, hanno sentito forte il dovere di mettere a disposizione, per il tempo necessario, una parte delle proprie energie affinché la comunità di Coreglia possa ritrovare nella gestione della cosa pubblica fiducia, attenzione, dignità di ascolto e soprattutto di risposte.
In caso di una sua vittoria come conferirebbe gli incarichi gestionali?
Nel conferire gli incarichi gestionali all’interno della giunta, ed in particolare nella scelta degli assessori, ci ispireremo a criteri di competenza, professionalità ed esperienza, rispettando il principio della parità di genere e del primario ruolo che la legge affida in materia al sindaco. In linea di principio ed in fase di prima applicazione, non faremo ricorso ad assessori così detti esterni, anche se il Testo Unico e lo Statuto Comunale ne consentono e prevedono la nomina. Tuttavia, in casi eccezionali e per comprovate ragioni di carattere strettamente tecnico che dovessero presentarsi nel corso del mandato, rimane salva la facoltà di attivare tale strumento.
Per i compensi a lei e alla giunta?
Per quanto attiene alle indennità, compensi e rimborsi spese spettanti per legge al sindaco, agli assessori e ai consiglieri comunali, trattasi di emolumenti come detto fissati per legge e quindi alla autonoma valutazione dei singoli spetta ogni decisione in merito. Come sindaco, fin da adesso intendo precisare che la indennità fissata dalla legge costituirà l’unico ristoro agli oneri legati alla carica e pertanto rinuncerò anche se dovuti: all’auto di servizio; al rimborso delle spese di viaggio, (carburante, taxi, parcheggi, vitto, alloggio, pedaggi autostradali, ecc.) in occasione della ordinaria attività in ambito comunale e regionale, riservandomi di poterne beneficiare in caso di eccezionali missioni fuori regione o all’estero. Tale autonoma decisione, costituirà indirizzo di comportamento anche per quanto riguarderà le scelte che in materia saranno chiamati a fare gli assessori che saranno da me nominati. Inoltre, essendo collocato in pensione, tutto il tempo che dedicherò all’espletamento delle funzioni di sindaco, non comporterà nessun onere aggiuntivo per il comune, non essendo dovuto alcun rimborso previsto dalla legge a favore del datore di lavoro.
Come intende riorganizzare la macchina amministrativa, sempre che lo intenda fare?
Fondamentale la figura del segretario comunale, in questi ultimi anni svilita fino ad essere una mera e saltuaria presenza formale. La parte politica (ovvero coloro che sono chiamati a fare le scelte, noi amministratori) ha bisogno di uffici che trasformino i progetti in azioni, ovviamente nel rispetto della legalità, garantita in primis dalla figura del segretario.
Soltanto questo?
Certamente no. Sarà cura ottimizzare le convenzioni dei servizi associati attualmente in essere consolidando quelle che hanno raggiunto buoni livelli operativi, oggettivamente riscontrabili. Coreglia ha delle potenzialità gestionali, ma ad oggi sono disorganizzate, prive di autorevole riferimento gerarchico e giuridico. Primo obbiettivo è porvi rimedio.
Come vi comporterete verso le associazioni culturali presenti nel territorio comunale?
Quello dell’associazionismo e del volontariato è un patrimonio di immenso valore che, a nostro avviso, può fare la differenza, può costituire quel valore aggiunto che ci consentirà di realizzare o, speriamo di no, fallire nel nostro operato. Il nostro comune è ridotto all’osso, ha poco personale, soprattutto esterno, pochi mezzi e risorse. Ha però, grazie a Dio, una rete importante, preziosa, professionale ed organizzata di associazioni nelle più disparate attività sociali, culturali, di promozione turistica e del territorio, che dobbiamo coinvolgere nel nostro lavoro.
La manutenzione del territorio? Le ricordo che in tutti i comuni della nostra Valle, è un problema importante!
Come potremmo essere credibili se non partissimo da qui. Prima di essere amministratori, siamo cittadini, consapevoli che l’attuale congiuntura socio-economica non consente margini di grandi aspettative a fronte di nuovi ed ambiziosi progetti che richiedano cospicui finanziamenti. Tuttavia non può essere consentito, tollerato e giustificato il degrado che ci circonda, allorquando con la cura, la manutenzione ordinaria, il buon senso del padre di famiglia, si potrebbe trasformare situazioni fortemente critiche in punti di forza e di orgoglio civico. Non faremo l’elenco delle cose che non vanno, i cittadini da soli hanno il modo di verificarlo appena fuori di casa. Bene, molte di esse (decoro delle aree a verde, decoro urbano, monitoraggio del funzionamento della pubblica illuminazione, corretto posizionamento e visibilità della segnaletica stradale ecc.ecc.) possono essere risolte senza affrontare particolari costi: in molti casi, non è questione di soldi, ma di buon senso, di esempio, di autorevolezza di cura, di attenzione. Noi di sicuro partiremo da qui.
Daniele, lei ascolterà le voci dei suoi cittadini, anche quelle più critiche?
Non è demagogia, populismo, facile consenso. Saremo fra la gente, apriremo i nostri uffici alla gente, non ci negheremo (cosa che spesso in questi anni è capitato di sperimentare a molti utenti); lo ribadiamo, non dispenseremo raccomandazioni, posti di lavoro, clientele sociali e sanitarie. Faremo ciò che oggettivamente potremo fare. Il sì, sarà sì, il no, sarà no. Riattiveremo la stampa e pubblicazione del notiziario comunale.
La cura del patrimonio comunale, come pensa di agire?
Chi ha amministrato fino ad oggi il nostro comune, spesso ha attratto finanziamenti, talvolta anche ingenti, ma in alcuni casi è apparso più importante reperire soldi e spenderli, più che dare un senso logico e compiuto a quanto veniva realizzato. Oggi ci troviamo contenitori edilizi, immobili tanto per capirci, vuoti, inutilizzati, costati alle casse pubbliche (non dimentichiamo che i finanziamenti siano essi statali, regionali ecc. sono il provento delle tasse che paghiamo) ingenti risorse.
Ci faccia degli esempi
Palazzo Nuti, a Ghivizzano Castello, è una struttura costata oltre 700 mila euro. Ad oggi è inutilizzata, abbandonata all’incuria e al depauperamento del tempo. Lo stesso dicasi per il centro di aggregazione sociale rimasto incompiuto. Il Palazzo del Forte a Coreglia, pregevolissimo presidio storico, oggi è quasi completamente ristrutturato. Negli anni, milioni di euro vi sono stati spesi, ed aggiungiamo per fortuna. Ma a cosa serve? Per la maggior parte degli spazi è inutilizzato, per altri lo è in occasione di rari e sporadici eventi. La parte oggetto dei primi interventi di recupero, inizia ad deteriorarsi. Pongo io una domanda: possibile che non vi sia la possibilità di rilanciare Coreglia Capoluogo?
Ci parli della promozione e valorizzazione del territorio
Cultura, ambiente, paesaggio, prodotti tipici. Questo è il nostro oro, la nostra materia prima che abbiamo sotto gli occhi, nell’ambiente che ci circonda, nella nostra storia. Altro che pirogassificatore e cose simili. Il nostro patrimonio è questo, il nostro futuro è questo, ne siamo pienamente convinti. Non scopriamo l’acqua calda, quello che diciamo vale per l’Italia intera.
Si spieghi meglio
Qualcosa si muove, ma c'è molto da fare. Abbiamo davanti praterie immense da percorrere. Noi ci crediamo e ci batteremo nelle sedi opportune, ma localmente dovremo attuare politiche che incentivino gli operatori locali ad investire di più. Sono le nostre avanguardie, i nostri presidi, non dobbiamo ignorarli, dobbiamo aiutarli con politiche anche fiscali intelligenti (ad esempio l’abolizione della imposta di soggiorno): questa è una priorità che dovremo cogliere ogni volta che ne avremo l’opportunità e la possibilità. Bisogna essere più attenti alla montagna, all’ambiente, alla cura del territorio spesso causa di disastri in occasione di eventi metereologici avversi. Ci si potrebbe scrivere pagine e pagine, rischieremmo di essere faziosi e demagogici. Ne abbiamo lasciato traccia con queste poche righe, a testimonianza che sono problematiche che terremo ben presenti.