A Villa Basilica gli iscritti restituiscono le tessere del Partito democratico. Tra loro ci sono anche sindaco, vicensindaco e assessore, che non rinnovano l’iscrizione per il 2020 ed escono dal Pd.
È questa la decisione presa dagli iscritti del circolo del Partito Democratico di Villa Basilica e dalla giunta comunale - composta dal sindaco, Elisa Anelli, dal vicesindaco, Giordano Ballini e dall’assessore Silvio Amata - in seguito alle vicende che hanno caratterizzato il partito lucchese nelle ultime settimane.
“Quello che è successo nelle ultime settimane nel PD lucchese – affermano - e, a cascata, nel PD regionale è quanto di più lontano ci sia con i concetti di democrazia, di rappresentanza e di valorizzazione delle varie anime che compongono il partito - spiegano Anelli e Ballini -. È stato di fatto impedito a una parte politica - tra l’altro la parte maggioritaria del Partito Democratico lucchese - di esprimere un proprio candidato, è stato fatto di tutto, per motivazioni esclusivamente personali, per escludere un nome specifico, quello dell’Assessore regionale uscente Marco Remaschi, dimostrando, ancora una volta, di non avere a cuore il risultato del Partito Democratico e del candidato presidente Eugenio Giani, ma, al contrario, di occuparsi solo dei propri stretti candidati, che non potevano avere in questa tornata elettorale e all’interno della stessa lista un avversario troppo forte come Remaschi. Siamo arrivati al punto che per un motivo personale si mettono in discussione le capacità rappresentative di un territorio, la legittima richiesta di un’area del partito di esprimere propri candidati, il risultato stesso delle elezioni regionali, visto che, a Lucca, non potranno contare su un politico forte, radicato, credibile e conosciuto come Marco Remaschi”.
“Questo – concludono - non è il nostro Partito Democratico, non è più il luogo del dialogo, del confronto, della condivisione di idee, progetti, nomi e programmi. Questo è diventato - e parliamo soprattutto del livello lucchese e toscano - il partito del padrone, che decide per tutti e che si occupa soprattutto di posti e poltrone, ed è per questo motivo che questo Partito Democratico non ci rappresenta, che questo Partito Democratico non può essere la casa di chi fa dell’ascolto, del confronto e della volontà semplice di interpretare l’esigenza delle persone la linfa vitale del proprio impegno per la collettività. Continueremo a lavorare per il nostro territorio e per la Comunità”.