Enrico Caruso (1873-1921), il più grande tenore della storia, toscano d’elezione, il più famoso tra emigranti italiani, sarà protagonista del prossimo concerto dei Lucchesi nel Mondo al Museo Puccini di Celle Puccini (Pescaglia).
Alle 21.15, Sabato 5 Agosto si terrà un recital delle più belle canzoni scritte per e cantate dal tenore napoletano, il quale tuttavia, trascorse più di metà della sua vita in Toscana.
Pochi lo sanno, ma il cantante napoletano si trasferì a Firenze all’età di 24 anni per l’amore di una bella diva. Scritturato per cantare La Traviata a Livorno nel 1897 nacque una passione travolgente con la giovane soprano fiorentina, Ada Giachetti.
L’opera successiva della stagione sarebbe stata La Bohème e l’impresario voleva un tenore di esperienza ma Caruso ottenne un’audizione con Puccini a Torre del Lago; il compositore, seduto al pianoforte, gridò: “Chi ti ha mandato? Dio?”. Caruso fu così direttamente raccomandato dal maestro con Casa Ricordi per quella Bohème livornese e diede così inizio alla sua sfolgorante carriera.
Forse però quel fortunato incontro avvenne grazie alla bella Ada, che già conosceva Puccini per aver cantato Musetta in presenza dell’autore.
Il sodalizio artistico Caruso-Giachetti ebbe un grande successo in scena e la loro storia era simile a quella di Giacomo Puccini e Elvira, perché anche Ada era sposata e aveva già un figlio per cui non avrebbe mai potuto sposarsi con il nuovo compagno. Dalla loro unione nacquero due figli, purtroppo Ada ne perse almeno altri due. Lontano dal palcoscenico e con Caruso spesso assente, Ada si sentiva sminuita e frustrata. Per provare ad accontentarla, Caruso comprò prima un palazzo medievale, la villa delle Panche restaurandola in stile opulento e eclettico, poi ormai favolosamente ricco, acquistò la magnifica villa rinascimentale di Bellosguardo a Lastra a Signa, ora adibita a Museo Caruso.
Alla fine Ada, stanca di aspettare sempre il compagno girovago, scappò con lo chauffeur che di seconda professione faceva il seduttore di donne ingenue. Caruso ne fu devastato e la sua malinconia ispirò il testo di una delle canzoni napoletane più amate di tutti tempi, Core ‘ngrata. Il testo fu scritto dall’amico calabrese Riccardo Cordiferro (all’anagrafe Alessandro Sisca) e musicato da Salvatore Cardillo. Caruso lo registrò ed ebbe un grande successo, come le tante altre canzoni che il tenore registrava. Molte erano scritte espressamente per lui ed alcune erano da lui stesse scritte e/o musicate.
Grande amico di Puccini ed interprete delle sue opere, l’amore che ebbe Caruso per la Toscana era fortissimo: egli passava il suo poco tempo libero dagli impegni internazionali a Firenze e a Lastra ad abbellire le sue case con magnifiche collezioni di preziosi quadri, oggetti d’arte e monete rare o in villeggiatura a Viareggio, Montecatini e Livorno.
Il noto tenore inglese Mark Milhofer, è un grande esperto di Caruso e ha raccolto non solo tutte le canzoni scritte per lui dai compositori più importanti dell’epoca, ma ha anche raccolto le canzoni composte dallo stesso tenore. Sabato sera sarà un autentico viaggio nel mondo della canzone napoletana e nelle arie da salotto più amate del primo ‘900. È un’occasione unica per rendere omaggio al grande emigrante che tanto fece per l’immagine dell’Italianità negli Stati Uniti e per esplorare il paesaggio musicale intorno a Puccini con musiche di Leoncavallo, Tosti, Cardillo, Buzzi-Pecchia, altri autori popolari dell’epoca che Caruso amava interpretare. Al pianoforte il noto pianista Marco Scolastra con cui Mark ha realizzato il CD Caruso - His Songs. Mark racconterà insieme a Vivien Hewitt, la direttrice artistica delle manifestazioni, dei preziosi e curiosi aneddoti dell’affascinante vita dell’artista napoletano a cui è stato appena dedicato un museo nel Palazzo Reale a Napoli.
Ingresso gratuito fino all’esaurimento dei posti.
Il prossimo concerto, Sabato 19 Settembre sarà dedicato a Maria Callas nel centenario della grande interprete Pucciniana.