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Scritto da Manuela Orsini Merani
L'evento
28 Febbraio 2023

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Intensa e ricca di contenuti di valore l’apertura per la 679^ volta dell’anno accademico che ha visto fra le altre illustri partecipazioni la presenza del Ministro della Salute Orazio Schillaci, del presidente della regione Eugenio Giani,del sindaco di Pisa Michele Conti, di Michele Da Caprile rappresentante del personale tecnico-amministrativo del consiglio di amministrazione, del presidente del consiglio degli studenti Andru Gabriel Budacu Ferrari e della professoressa Emanuela Navarretta giudice della Corte Costituzionale e docente di diritto privato dell’Ateneo.

L’ateneo fondato nel 1343 da Papa Clemente VI concedendo allo Studio Pisano il riconoscimento di Studio Generale è a buon diritto tra le più vetuste scuole superiori del pianeta e non mostra assolutamente i segni del tempo. Da essa escono anno dopo anno manager e dirigenti capaci e preparati come pochi e tutto questo “meraviglioso fardello “ poggia oggi con i suoi secoli intrisi di sapienza e di risultati epocali sulle spalle – di ermellino vestite – del Magnifico rettore professore Riccardo Zucchi e di tutto il corpo docente formato da illustri accademici con tanto di collare al collo che nel loro composto e maestoso incedere hanno presenziato all’apertura dell’anno accademico in corso.

L’onore di aprire gli interventi spetta al ministro della salute, Orazio Schillaci il quale rendendo omaggio all’importanza del luogo in cui si trovava al cospetto dei presenti e nel ricordo dei tanti laureati le cui effigie nelle loro cornici appese in ogni dove della sontuosa aula magna della Sapienza ha sottolineato che si è detto onorato di partecipare all’inaugurazione dell’anno accademico di un istituto che ha avuto come allievi uomini come Galileo Galilei, i premi Nobel Enrico Fermi, Carlo Rubia, Giosuè Carducci.

Poi proseguendo ha rimarcato che: “Esiste nell’opinione pubblica un dibattito sul ruolo dell’università italiana e se la stessa sia in grado di formare i giovani di oggi insegnando loro il senso di appartenenza alla comunità, luogo di condivisione dei valori, di sviluppo del pensiero critico. Questo è il punto di forza e valore della nostra università inteso come capacità di formare la generazione in base ai cambiamenti in atto, sapersi rapportarsi con il territorio. Insegnamento dell’Università non è solo basato sull’insegnamento tecnico, ma fornire loro la capacità critica di saper affrontare i vari temi odierni. Da ministro della sanità devo salvaguardare la salute pubblica e dare ai cittadini tutti gli strumenti idonei in merito non solo economici ma sostenendo la ricerca sanitaria, attraverso terapie innovative e strategie avanzate intervenendo nell’innovazione grazie ai quali poter donare agli italiani benessere sanitario economicamente sostenibile. L’università deve tener conto del progresso tecnologico sanitario preparando i medici di domani capaci di utilizzare tali conoscenze” - e dilungandosi sulla recente pandemia - “ha rimarcato che i futuri medici devono affrontare le varie pandemie e malattie, come quelle oncologiche, rare, utilizzando le tecniche più avanzate a partire dall’intelligenza artificiale senza mai rinunciare alle capacità di sintesi e decisionali proprie. Le nostre università sono in grado di insegnare tutto questo e l’Università di Pisa ne è in grado. E noi siamo impegnati in tutto questo a fianco delle nostre università e – concludendo – dobbiamo guardare alla sanità pubblica non come costo, ma come investimento futuro”.

Ha fatto seguito l’intervento del presidente della regione Giani, il quale rifacendosi all’art 32 della Costituzione ha sostenuto che: “ sui temi della sanità che si basa da noi su un sistema pubblico universalistica con grande sinergia con l’università nei suoi presidi sanitari più importanti. Venendo alla Regione Toscana ha l’onore e vanto di avere un Ateneo così prestigioso come quello di Pisa con il quale il sistema sanitario regionale.

L’Ateneo pisano è da secoli il punto centrale dello studio sanitario e non solo che grazie a Lorenzo il Magnifico unisce lo Studio Fiorentino con quello Pisano formando una sinergia unica tra Firenze e Pisa”

A seguire l’intervento del sindaco Conti che salutando le autorità presenti ha aperto il suo intervento: “Pisa con la Sapienza, la Scuola Superiore Normale, Scuola Superiore Sant’Anna, il CNR e la Fondazione Monastero rappresenta una autentica eccellenza planetaria in grado da secoli di accogliere studenti da tutto il mondo molti dei quali sono rimasti legati al nostro territorio formando una ottima classe medica presso la nostra Azienda Ospedaliera che in occasione della recente pandemia ha dimostrato la preparazione eccezionale del nostro sistema pubblico pisano dimostrandosi sanità pubblica che vada incontro alla cittadinanza.”

La parola passa al rettore Zucchi: A pochi mesi dal mio mandato mi trovo a rappresentare l’Ateneo Pisano una comunità che con le sue 50.000 persone e’ un caso quasi unico in Italia e costituisce la nostra identità e vocazione. E come disse il compositore Gustav Mahler. Tradizione è custodire il fuoco che adorare la cenere e la tradizione del nostro Ateneo è il fuoco che dobbiamo custodire, che rappresenta la dimensione della nostra comunità, inclusiva insita nella storia e nel termine stessa di università. Quindi dobbiamo custodire gelosamente tutta la popolazione universitaria compresi gli studenti, gli addetti ai lavori ed il personale docente tutto e la loro coesione. Abbiamo infine ben 140 corsi di studio e ringrazio la Regione, il governo per il finanziamento e dottorati Petaso,il governo per l’attenzione prestata per le scuole specializzate sanitarie, anche per specializzati laureati non medici la pandemia è secondo il rettore è stata l’occasione per rendersi conto ancora di più che la didattica è insostituibile l’aveva già scoperto Socrate migliaia di anni fa, il vero valore aggiunto sono le possibilità di interazioni tra docenti e discenti che non avevamo sfruttato, ma che ci siamo resi conto della sua importanza, ed anche della didattica a distanza. Per questo abbiamo attivato un tavolo per rivedere i contenuti formativi. Parola chiave della nostra didattica, valorizzare il talento.”

Il momento di fine corrisponde a un nuovo inizio - ha poi voluto sottolineare Michele Da Caprile - una naturale occasione di riflessione è questo periodo denso sfide. Il nostro ateneo è come un bel fiore composto da petali.”

A seguire Budacu Ferrari che si è soffermato su varie problematiche legate al mondo universitario e alle sue carenze: Non merito di essere qui perché sono svogliato, incapace, perditempo. Perché sono incapace di rispettare i tempi dell’attuale sistema universitario.Solo per far capire che solo la metà dei diplomati riesce a laurearsi come nel mio caso che forse non me lo merito perché la laurea è correlata al reddito familiare ella sua prolusione - concludendo gli interventi - la Prof Navarretta ha sottolineato, quale membro della Corte Costituzionale: “abbiamo dovuto constatare che la difesa della salute umana non può affidarsi alla sola protezione, ma richiede soprattutto prevenzione e la capacità di prevedere gli effetti della crisi ecologica sulle nostre vite. Non possiamo più, (citando il filosofo Eugenio Le caldano), separare la salute pubblica dalle politiche ambientali ed ancora l’esperienza del contagio, (riferimento al filosofo Luca Savarino), ha riportato in primo piano un dato costitutivo il nostro essere inseriti in un contesto di relazionalità in cui la vita e la salute singola risulta strettamente legata alla salute pubblica. Dobbiamo legalmente garantire tre fondamentali condizioni a tutti: prevenzione, promozione e cura della persona.”

La cerimonia è stata allietata dal coro musicale dell’università di Pisa che ha omaggiato gli astanti con brani classici scelti per l’occasione di alto prestigio.

Nella sua prolusione - concludendo gli interventi - la Prof Navarretta ha sottolineato, quale membro della Corte Costituzionale: “Abbiamo dovuto constatare che la difesa della salute umana non può affidarsi alla sola protezione, ma richiede soprattutto prevenzione e la capacità di prevedere gli effetti della crisi ecologica sulle nostre vite. Non possiamo più, (citando il filosofo Eugenio Le caldano), separare la salute pubblica dalle politiche ambientali ed ancora l’esperienza del contagio, (riferimento al filosofo Luca Savarino), ha riportato in primo piano un dato costitutivo il nostro essere inseriti in un contesto di relazionalità in cui la vita e la salute singola risulta strettamente legata alla salute pubblica. Dobbiamo legalmente garantire tre fondamentali condizioni a tutti: prevenzione, promozione e cura della persona.”

La cerimonia è stata allietata dal coro musicale dell’università di Pisa che ha omaggiato gli astanti con brani classici scelti per l’occasione di alto prestigio.

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