Una meritata “licenza premio” dopo un anno dall’inizio della missione che si è rivelata una “mission possible” al parlamento Europeo; questa volta però come incursore si, ma politico. Roberto Vannacci è stato festeggiato presso il Bagno Biondetti - Vienna Luce da un nutrito gruppo di amici e simpatizzanti a un anno esatto da quando tutto ebbe inizio con la presentazione del libro che si è rivelato un best-seller “il mondo al contrario” scritto e pubblicato dall’autore, forse per gioco, senz’altro pensando alla vendita a pochi amici e conoscenti che nel tempo si è rivelato una sorta di vademecum generale per tante persone benpensanti e poco radical chic.
L’ultima spiaggia per molti italiani è quella della figura di Roberto Vannacci, quella che nessuno prima di lui avrebbe pensato di avvistare e che per molti costituisce elemento di speranza per il futuro. Intervistato dal direttore (ir)responsabile, come a lui piace definirsi, ma che ci aveva visto bene già un anno fa, Aldo Grandi, introdotto da Massimiliano Simoni, presidente nella regione Toscana del comitato “il mondo al contrario”, Roberto Vannacci ha catturato l'attenzione del folto pubblico presente a bocca aperta incalzato, naturalmente dalle domande, spesso provocatorie, del giornalista e scrittore direttore delle Gazzette, anche queste spesso al contrario del mainstream locale e non.
Domande provocatorie alle quali con la sua solita pacatezza, educazione e serenità ha risposto in modo ineccepibile, logico e articolato. Forse proprio per questo risulta un pochino fastidioso ai soloni della politica di un certo tipo. Non c’era bisogno di presentare alcun libro questa volta da parte del direttore delle Gazzette, ma di fare quell’incontro-intervista che voleva anche essere un pretesto per celebrare un anniversario di un anno vissuto, forse, pericolosamente da parte di Vannacci, ma che ha portato frutti impensati in un primo momento, quanto sperati dalle folle che l’hanno seguito e lo seguono. Un mondo che cercherà, nel suo nuovo incarico di europarlamentare, di far viaggiare al contrario rispetto al verso che ha preso, magari gradualmente.
Uno dei primi argomenti affrontati è stato quello della sicurezza nei nostri territori e dell’immigrazione. Controlli importanti dell’immigrazione clandestina e irregolare che va di pari passo con l’aumento della microcriminalità e dell’insicurezza. Ha riferito al pubblico il blocco che ha operato al parlamento della mozione che voleva togliere i fondi all’unico presidio in Europa di controllo dell’immigrazione clandestina nei paesi appunto europei, capovolgendo l’andamento che stava prendendo la mozione e facendo approvare maggiori fondi per Frontex, il presidio che ha il compito di controllare le frontiere.
Ha fatto cenno a quanto avvenuto negli ultimi giorni a Viareggio. “Le soluzioni possibili per frenare questo fenomeno ci sono, ma per volerle” - ha proseguito Vannacci – “bisogna imporsi e noi faremo il possibile per farle approvare.”
E’ appena il caso di rilevare che paesi democratici come Australia e Giappone hanno trovato la soluzione all’immigrazione incontrollata, spesso dipinta da anni alle nostre latitudini come fenomeno ineludibile. Alle domande che rilevavano le difficoltà oggettive nelle quali turisti e residenti del territorio Versiliese e non in merito all’aumento di scippi, furti e comportamenti criminali in genere il parlamentare ha risposto sempre con grande pragmatismo. “Io di natura sono uno che vuole la legalità e che abiura ogni tipo di violenza. Ci dobbiamo chiedere, per quanto riguarda i fatti di Viareggio, quali sono le cause che hanno portato questa signora ad avere questo comportamento, che poi ci dovrebbe portare a trovare una soluzione. L’insicurezza che pernea tutta questa società ci ha talmente condizionato in questo stato di incertezza totale che abbiamo pensieri e comportamenti che 50 anni fa erano incomprensibili, quando si lasciava la chiave nella porta, si lasciavano i bambini a giocare per strada. La responsabilità della sicurezza è dello stato ma dal momento che non riesce a garantirla sembra quasi la voglia delegare al cittadino. Una sorta di tassa occulta che serve per acquistare sistemi antifurto, antitaccheggio, inferriate alle porte”. Ha proseguito poi Vannacci: “chi non rispetta il patto sociale deve essere messo in condizioni di non nuocere, allontanandolo nel proprio paese di provenienza o assicurandolo nelle strutture idonee.”
Sono stati affrontati anche altri argomenti come la scuola che ha portato poi a parlare della cultura woke, del mondo lgbtq+ e altri argomenti ancora, nei quali, articolando ed esponendo ragionamenti con logica quasi matematica, Vannacci ha cercato di dimostrare in modo ineccepibile la sua idea di quel mondo che negli anni è andato al contrario, in un verso nel quale i valori identitari e morali si sono persi e per il quale continuerà a lottare negli scranni più alti del parlamento europeo. Cercando di non cedere ai diktat assurdi e globalizzanti di una Unione Europea che vuole annientare ogni differenza per una omologazione e omogeneizzazione totali.
La vera novità politica che anche il mainstream non vuole più pubblicizzare nel modo che a fatto fino ad ora facendo conoscere ancora meglio il generale. Attacchi politici vergognosi anche da giornalisti e intellettuali di dubbie capacita che, non avendo competenze per “argomentare al contrario” quel libro pubblicato, si sono solo fermati alla denigrazione dell’opera e del suo autore senza neppure leggerlo. Sono anni bui in cui la meritocrazia non conta, i curriculum ancora meno, contano solo comportamenti allineati a quel pensiero unico dominante che annienta e annichilisce qualsiasi ideale e voglia di cambiamento. Non abbiamo visto quella risonanza mediatica che c’era stata prima in quel primo evento del 9 settembre 2023. Una sorta di “occultamento mediatico” della notizia anche se in Versilia è rientrato da Bruxelles a festeggiare un nostro parlamentare europeo che ha preso oltre mezzo milione di voti personalmente, anche se appoggiando la lista della Lega. Un’occasione persa quella di tante testate; poteva essere un modo, anche se si può pensare diversamente, per festeggiare un successo tutto italiano o meglio tutto locale, dimostrando affetto e considerazione per chi ci rappresenta in Europa.
Un generale di divisione che non vuole la guerra e sta facendo di tutto per far ragionare chi della materia, permetteteci, non se ne intende come i politici che vivono da sempre nelle stanze ovattate dei bottoni o delle scrivanie. Una serata, quella al Bagno Biondetti-ViennaLvce, conclusasi con un momento conviviale e due salti in... padella. L'occasione per una dimostrazione di affetto, vicinanza e riconoscenza per tutto il sacrificio e il lavoro che Roberto Vannacci ha fatto e dovrà fare, rimettendosi anche in gioco, da parte di tutte quelle persone che vedono nella sua figura “l'ultima spiaggia” per un futuro migliore.