Che coloro che non vogliono vaccinarsi fossero considerati come gli ebrei di fascista e nazista memoria, lo dicevamo già a inizio pandemia, ma non pensavamo che si sarebbe arrivati al punto di augurarci/gli in manifesti appesi sulle mura della civile e rossa Lucca, addirittura, la camera a gas. E adesso che cosa diranno i Tambellini, le Vietina, i Raspini sempre pronti a sciacquarsi la bocca con l'antifascismo condannando un inesistente risorgente fascismo? Avanti, tirate fuori i coglioni se li avete e condannate senza se e senza ma questi cartelli appesi nella vostra città. Chissà cosa avreste fatto se invece che ai no vax le camere a gas fossero state augurate ai vaccinati, sareste insorti, avreste scritto tonnellate di stronzate verniciate di rosso e con voi anche il Gauleiter della Toscana Eugenio Giani che, a volte, fa persino rimpiangere, per inettitudine e ignoranza, Enrico Rossi suo predecessore sul trono dell'inconsistenza politica.
E' stato un gruppo di cittadini che ci ha inviato l'immagine con relativo commento e i cartelli erano stati appiccicati sui muri in via Fillungo e in via Beccheria:
"La memoria è necessaria, dobbiamo ricordare perché le cose che si dimenticano possono ritornare: è il testamento che ci ha lasciato Primo Levi". Mario Rigoni Stern
Vogliamo aprire con questa frase sulla Memoria, la condanna a chi oggi in due vie principali di Lucca si è vergognosamente operato ad incollare cartelli con la scritta "ai no Vax zyklon B", vogliamo ricordare proprio a questi individui quanto odio, quanta meschinità, quanta infame cattiveria hanno usato in una semplice frase. Indicare tale "punizione" è oltraggioso verso i morti, oltraggioso verso quella parte sana ed ancora civile di Umanità che vive il nostro oggi, vogliamo ricordare che le scelte diverse in una società moderna e che si definisce inclusiva, devono essere accolte ed anche contestate, ma che la minaccia e l'augurio di morte è qualcosa di deplorevole ed assolutamente da condannare.
Questo può nascere solamente in un clima di grande ignoranza e terrore, in qualcosa che non vogliamo chiamare nazismo perché questo accade ora, adesso e non settantacinque anni fa. Questa non è condanna politica, ma arbitraria violenza ed istigazione ad essa, che è evidente ormai non conosce colore o bandiera, ma che istiga ad aggredire l'altro, ad escludere, a distruggere quanto è stato conquistato negli ultimi decenni.
Bene, ci uniamo nel condannare questo atto, questo cartello apposto volutamente nelle vie principali della nostra città, una città che si vanta di essere democratica ed onesta. La città che dovremmo attraversare in sicurezza, la città nella quali i nostri bimbi devono crescere, la comunità che dovrebbe cooperare e comunque tutelare i cittadini. Chiediamo formalmente un atto di scuse pubbliche che sia l'incipit vero di un confronto sano e la ripresa di una coscienza collettiva in un momento di grande necessità di dialogo e di informazione.