Nel 2020 il mercato dell’auto non era partito proprio nel migliore dei modi a causa del Coronavirus e, nel 2021, le ripercussioni a livello globale hanno dato il colpo di grazia, facendo sprofondare tutto il comparto in una crisi che ha raggiunto i minimi storici.
Nel 2021, le auto nuove vendute sono state 1.457.952 segnando un incremento rispetto al 2020 di 76.000 unità, ma una flessione del 24 per cento rispetto al 2019. Il che significa 460.000 vendite in meno per un mercato che nel primo decennio del secolo immatricolava in media 2 milioni di veicoli.
Solo gli incentivi attivati dal Governo hanno in parte risollevato i numeri e le auto che ne sono state oggetto sono quelle che hanno retto meglio la profonda crisi del settore: le full-hybrid per esempio sono raddoppiate dal 2019 al 2020, ma anche le ibride ricaricabili hanno registrato una buona crescita. Buoni anche i numeri delle auto elettriche, passate da 10.577 a 32.538 unità. Nell’intero 2021 le Plug-in Hybrid hanno registrato la crescita più significativa (+68,5%), seguite dalle elettriche a batteria (+63,4%) e dalle ibride tradizionali (+58,5%). Per quanto riguarda le auto a benzina e diesel invece sono diminuite, come del resto quelle a metano e GPL.
Partendo da questi dati abbiamo chiesto l’aiuto di un professionista di settore come Michele Serafini - titolare della Lucar, rivenditore Toyota di Lucca e Massarosa - per capire meglio i numeri e spiegare nel dettaglio le motivazioni di questo crollo importante del mercato delle quattro ruote.
Prima di tutto lei condivide i dati delle vendite sopra riportati rispetto al 2019?
Purtroppo devo confermare che, a dicembre 2019, Toyota chiudeva con 1 milione e 900 mila veicoli nuovi, mentre a dicembre 2021 i veicoli nuovi sono stati 1 milione e 457mila con un calo di circa 25%.
I motivi?
Certamente da imputare alla pandemia. Nella prima fase le aziende sono rimaste chiuse e, una volta superata la fase acuta, la ripartenza è stata lunga. Ancora oggi l’intero comparto auto sta faticando a tornare a pieno regime.
Può entrare più nel dettaglio?
Beh il problema più grande riguarda la difficoltà di reperibilità del prodotto. Vi è infatti poca disponibilità e quindi i rivenditori fanno fatica a rifornirsi.
E le aziende dei grandi brand automobilistici dislocate in Europa?
Le aziende costruttrici sono le prime ad aver sofferto la pandemia, prima, come ho già detto con la chiusura, poi con la difficoltà di recuperare i componenti per la costruzione delle auto. Adesso, poi, con la guerra è ancora più difficile perché molti di questi provengono da aziende ucraine, adesso chiuse o distrutte. Purtroppo si sta proponendo anche la necessità di trovare nuovi mercati.
Secondo lei anche per il 2022 sarà così?
Per quanto riguarda Toyota, la casa madre ci ha fatto sapere che per il 2022 non ci dovrebbero essere problemi e che quindi dovremmo attestarci su cifre simili al 2021, però, ribadisco dipende tutto dalla disponibilità del prodotto.
E invece per quanto riguarda l’usato la situazione è migliore?
Anche per il mercato dell’usato la situazione è la stessa. Difatti, quando un cliente viene in concessionaria per comprare un’auto nuova, lascia in permuta la sua auto vecchia. Essendoci, però, poca disponibilità di prodotto nuovo, vi è in automatico anche scarsa disponibilità di usato, tale che gli operatori sono costretti ad utilizzare nuove forme di approvvigionamento come le aste di auto a noleggio lungo termine o tramite altri privati.
Facendo una riflessione di più vasto respiro relativa alle diverse tipologie di motorizzazioni alternative e visto che Toyota è stata la prima ad investire e fare ricerca nel settore della mobilità ibrida, ci potrebbe spiegare cosa significa avere un'auto ibrida?
Quando si parla di auto ibrida si fa riferimento a vetture che sono equipaggiate con almeno due motori differenti: uno elettrico ed uno termico, che può essere alimentato a gasolio o a benzina. Le auto ibride sono ormai una realtà consolidata. Grazie anche agli incentivi governativi le quote di mercato conquistate da queste vetture sono cresciute notevolmente e la possibilità di poter circolare anche in caso di blocchi del traffico rende le auto ibride una alternativa assai valida ai modelli tradizionali. La tecnologia ibrida consente di poter scegliere differenti tipologie di motorizzazioni: Mild Hybrid, ossia auto che usano il motore elettrico solo in alcune fasi, come la messa in moto e la marcia a velocità molto bassa; Full Hybrid - molto utilizzato da Toyota - ossia auto che sono in grado di combinare il motore termico a quello elettrico per aumentare al massimo l’efficienza del powertrain; infine vi è il Plug-in Hybrid. Le auto ibride plug-in funzionano come le Full Hybrid ma hanno la possibilità di viaggiare anche in modalità elettrica per 50/70 km in base al tipo di modello e alla capacità della batteria utilizzata. Quest’ultima, inoltre, può essere ricaricata anche alla spina.
Quali sono i vantaggi di un'auto ibrida?
Prima di tutto è sicuramente il basso consumo e, quindi, la riduzione di emissioni di sostanze inquinanti. Generalmente, infatti, i clienti che scelgono Toyota sono persone oltre che attente alla tecnologia, molto sensibili all’ambiente e al risparmio nei consumi. In generale comunque il mercato si sta orientando verso soluzioni di mobilità alternativa ed anzi, recenti accordi globali stanno cercando di eliminare benzina e diesel, anche perché si stanno esaurendo i bacini di approvvigionamento.
Tra la vasta gamma di Toyota che da sempre è una garanzia di ricerca tecnologica, rispetto per l’ambiente e durevolezza nel tempo, c’è un modello che voi considerate di punta? Specie di modello evergreen?
Sicuramente la Yaris, oggi realizzata anche nella versione Cross, ossia una sorta di piccolo suv. Stiamo però anche puntando molto su una piccola Toyota rinnovata totalmente ossia la AYGO X, nuova cross over urban. Qui alla Lucar sarà presentata sabato 9 e domenica 10 aprile.
A questo punto ci sembra di capire che il consiglio che vuole dare ad un ipotetico e futuro cliente è quello di rivolgersi a una mobilità ibrida, perché più rispettosa dell’ambiente ed economica.
Esatto, questo tipo di mobilità al momento rappresenta il futuro prossimo. Io credo anche ad una mobilità totalmente elettrica, ma i tempi non sono ancora maturi. Prima di tutto per la mancanza di infrastrutture e poi per la difficoltà di reperire energie rinnovabili per creare energia sufficiente a ricaricare i mezzi. Direi che sarebbe, al momento, già utile e consapevole dotarsi di mezzi a basso impatto ambientale e a basso consumo. Sarebbe già una bella conquista.
Per chi volesse ricevere più informazioni sulle tipologie di auto Toyota può andare sul sito www.lucartm-toyota.it .
Lucar è inoltre presente sui canali social Facebook ed Instagram. Le concessionarie di Lucca e Massarosa sono aperte per l’assistenza dal lunedì al venerdì per la vendita, dal lunedì al sabato, mattina e pomeriggio.