Era nell'aria. Ormai anche i muri sapevano che il generale Roberto Vannacci stava lavorando alacremente al suo nuovo libro. Qualcuno aveva anche ipotizzato il titolo, ma sempre, puntualmente, smentito dall'autore che ha voluto mantenere il riserbo fino all'ultimo.
Sì, perché la nuova avventura editoriale partirà per colui che ha venduto nel 2023 240 mila copie del suo 'Il mondo al contrario', per le... idi di marzo, ossia il 15 marzo 2024 giorno più, giorno meno. Si chiamerà Il coraggio vince e sarà edito da Edizioni Piemme, casa editrice nata nel 1982 e dal 2003 parte del Gruppo Mondadori. Una casa editrice prestigiosa che ha una buona collana di saggistica e che ha voluto a tutti i costi mettere sotto contratto l'autore rivelazione dell'anno che, prima volta nella storia del libro, ha conquistato la vetta della classifica dei libri più venduti in Italia da solo anzi, aiutato solamente dal tam-tam dei lettori e dagli articoli, spesso fortemente critici e polemici, di intellettuali, politici e giornalisti.
Inutile far finta di niente. La nuova fatica letteraria di questo generale di divisione che ad un certo punto della propria vita ha sentito il bisogno interiore di mettere nero su bianco le sue convinzioni - perché di convinzioni e non di opinioni si tratta - è attesa da decine di migliaia di lettori potenziali che vogliono acquistare il seguito del primo libro e capire dove sta andando Roberto Vannacci.
In realtà, è molto più probabile che finiscano per capire, prima di tutto, da dove viene quest'uomo in divisa che è stato al comando del Col Moschin e della Brigata Folgore, che ha riscosso l'ammirazione dei colleghi stranieri, che nel corso delle sue missioni all'estero ha imparato a conversare in ben sei lingue e, credeteci, tutt'altro che ad un livello puramente scolastico.
Infatti, le oltre 200 pagine del libro che vedrà la luce fra un paio di mesi saranno una sorta di ponte tra i temi affrontati nel mondo alla rovescia e le proprie esperienze personali in giro per il mondo indossando la divisa dell'esercito italiano. Un libro godibile, di facile lettura affinché anche quella che un tempo era la cosiddetta casalinga di Voghera, possa leggerlo senza doversi sentire in colpa per non riuscire a comprendere il linguaggio astruso e complicato dei maitre à penser dell'intellighènzia nostrana.
Non ci sono anticipazioni né, fortunatamente, versioni in pdf sfuggite di mano. Chi vorrà cimentarsi con questo lavoro dovrà avere la pazienza di attendere e, nel frattempo, godersi o sorbirsi, a seconda dei punti di vista, i tanti appuntamenti ai quali, ancora e dopo mesi dall'uscita del libro, Roberto Vannacci partecipa con il solito, immutabile entusiasmo del primo evento.
Non passa giorno senza che improvvisati pennivendoli di città non trovino il modo per attaccare non soltanto il generale Vannacci, ma anche coloro che, in un modo o nell'altro, ne condividono le idee. Eppure, mai una sola volta questo ufficiale fedele alla Costituzione e al Paese, ha risposto perdendo le staffe e lasciandosi andare a sfoghi e offese che, al contrario, sono stati usati a pioggia nei suoi confronti. Fosse anche soltanto per questo meriterebbe rispetto e attenzione.
La Gazzetta di Lucca e le sue consorelle di Massa Carrara, Viareggio e Valle del Serchio, non possono fare altro che augurare all'autore lo stesso successo e magari anche qualcosa di più che ha riscosso quel mondo al contrario o anche alla rovescia che tanta paura ha suscitato tra le anime pie, false, ipocrite e timorose che non hanno e non avranno mai quel coraggio indispensabile per vincere non tanto e non solo sui campi di battaglia quanto su quelli, ben più ardui a volte, della vita quotidiana.
Foto Ciprian Gheorghita