In una giornata piovosa che non prometteva nulla di buono un momento di sole ha accompagnato l’inaugurazione di una nuova panchina rossa presso la sezione Media Valle della Croce Verde di Lucca a Ghivizzano, panchine conosciute come simbolo del contrasto alla violenza di genere. Lo ha sottolineato bene Lara Baldacci, assessore alle pari opportunità e politiche di genere del comune di Coreglia Antelminelli che ha fatto gli onori di casa. Forse un momento di luce e di speranza nel buio che attraversano la vita di tante donne vittime di violenza di genere. Tanti i ringraziamenti da parte dell’assessore: "Un grazie a tutti i presenti e alla croce verde nella persona del suo presidente Enrica Gatti, ai volontari del centro antiviolenza “non ti scordar ti te” e alle tante tante e gradite presenze che hanno offerto il loro prezioso contributo per queste iniziative”.
La parola poi è andata al presidente della commissione pari opportunità Nadia Poli che ha sottolineato la forte e proficua collaborazione con le varie associazioni. Ha esordito con uno speciale ringraziamento: “Vorrei ringraziare soprattutto Maria Grazia, madre di Vanessa, che da anni sta portando avanti un lavoro doloroso, pesante e molto bello. Sta portando avanti il nome di Vanessa, che rimarrà ed è presente nel cuore di tutti “
E’ stata poi la volta di Valentina, volontaria del centro antiviolenza “Non ti scordar di te”. Un punto di ascolto per tutte quelle donne che, come ha sottolineato, debbono essere ascoltate ma soprattutto debbono essere credute. Ha esordito Valentina: “un luogo dove le donne possono rivolgersi in modo leggero, donne che da noi vengono accolte, ascoltate, non giudicate ma soprattutto credute. Una donna che riesce finalmente a parlare e a farsi ascoltare ma che soprattutto viene creduta. Abbiamo casi di donne che si rivolgono a noi e piano piano prendono consapevolezza delle condizioni in cui si trovano e maturano poi il coraggio di prendere decisioni per il loro futuro, per una vita nuova, non subendo passivamente gli eventi. Viceversa, una donna che non si sente creduta si chiude e non prende consapevolezza del contesto violento in cui vive, perdendo il coraggio di una giusta reazione.”
Francesca Bonagurelli ha voluto poi sottolineare il numero di donne che ricevono settimanalmente assistenza essendo vittime di violenza di genere. Ha esordito : “statisticamente risulta che le donne che si rivolgono ai centri di ascolto sono solo il cinque per cento di quelle che subiscono violenza di genere in cui tutte siamo un po' immerse.”
Il presidente della Croce Verde di Lucca Daniele Massimo Borella ha sottolineato: “La panchina è un simbolo che vuol dire tanto, prova tangibile di un grande lavoro, situazioni che vengono intercettate e che possiamo far gestire in una fase successiva da persone preparate. Siamo riusciti a fare molto, il simbolo della panchina è qualche cosa che non c’era diedi minuti fa e ora c’è. Per questo va tenuto sempre acceso uno spot sulla piaga della violenza di genere.”
Ha concluso la manifestazione la mamma di Vanessa, vittima di violenza di genere. Maria Grazia ha voluto sottolineare: “In ogni panchina c’è il nome di Vanessa e per me è come se continuasse a vivere. Vanessa aveva tanti valori tra cui il più grande era il rispetto. Vanessa ha subito per tanto tempo una violenza silenziosa, impercettibile in un primo momento. La panchina rossa non fermerà questi maledetti assassini, ma potrà aiutare le donne a mettersi in contatto con chi le ascolta e le può aiutare in modo discreto. Quando uno vede una panchina rossa sa che quel simbolo è contro la violenza. Le donne in difficoltà che non sanno a chi rivolgersi si siedono sulla panchina e lì trovano i numeri delle associazioni a cui rivolgersi . Questa che stiamo inaugurando è la centoventiseiesima panchina rossa dalla morte di Vanessa.”
A conclusione della manifestazione il momento più struggente, la lettura della poesia titolata “la panchina rossa” scritta dalla mamma di Vanessa. Una poesia conosciuta che viene letta ogni qualvolta se ne presenti l’occasione come l’inaugurazione di una panchina. Una poesia dicevamo conosciuta che lascia ogni volta che viene letta una grande e visibile commozione in tutti i presenti, compreso il sindaco Marco Remaschi che ha costantemente seguito la manifestazione da dietro le quinte. Una commozione palpabile che fa pensare e che deve impegnare tutti ad aiutare le vittime di una violenza di genere che spesso vengono lasciate sole.