Sono tante le storie di emigrazione legate alla nostra Italia e alla Garfagnana: in particolare molto forte il legame tra i nostri conterranei e i paesi anglosassoni. Stati Uniti, Australia, Gran Bretagna erano tra le mete più ricercate per tanti decenni e, del resto, la manodopera straniera ed italiana era molto ricercata e apprezzata.
Quella di Paolo Boggi, classe 1920 di Cascianella, una piccola frazione del comune di Camporgiano, è una delle tante storie di quell’Italia. Paolo ha lasciato la Garfagnana nel dopoguerra, nel 1947, per iniziare una nuova vita a Londra, dove ha cresciuto la famiglia e gestito un noto ristorante (Trattoria Lucca) a Camden Town. Per Paolo oggi (mercoledì 20 maggio) è un giorno speciale perché compie 100 anni, portati splendidamente.
La storia del neo centenario è una felice storia di emigrazione italiana e garfagnina, e da sempre, pur vivendo in Inghilterra, non ha perso le proprie radici e approfitta di ogni occasione per tornare al paese di origine.
Paolo Boggi era molto bravo in cucina e, quando si arruolò nell’esercito italiano nel corso della seconda guerra mondiale, prestava servizio nel corpo della ristorazione. Quando nel 1943 ci fu l’armistizio, per il giovane iniziò un lungo tragitto tra monti e foreste per tornare a Cascianella. Finita la guerra, nel 1947, si sposò con Virginia ed insieme decisero di emigrare a Londra, dove avevano parenti nel settore della ristorazione. Negli anni '50, entrarono in società con una coppia italiana più anziana, i signori Ferrari, che possedevano un piccolo caffè a Parkway. I coniugi Boggi nel 1958 rilevarono l’attività che diventò la “Trattoria Lucca”, dove hanno lavorato anche i due figli, Franco e Luciano. Il ristorante è stato gestito dalla famiglia Boggi fino al 2014, quando hanno chiuso l’attività e il locale è stato affittato. Il ristorante, nel corso degli anni, era molto apprezzato e divenuto un punto di riferimento per chi amava gustare un piatto tradizionale italiano: ci sono stati anche ospiti famosi, come il pugile Frank Bruno, Beryl Bainbridge, AN Wilson e Jonathan Miller.