L'avvento di Elly Schlein al vertice del Pd in quanto partito di opposizione o di governo a seconda dei tempi per antonomasia rappresenta un punto di non ritorno che troppi, rossi e non solo verniciati di rosso, fanno finta di non vedere. Attenzione. Il mainstream, i giornalisti svenduti al Pensiero Unico Dominante, i prostituiti al tutto è uguale affinché niente e nessuno sia diverso, i sostenitori del très bien vivre ensemble di matrice francese e abbiamo visto in che condizioni è la Francia, stanno gettando il tutto sul solito schema stereotipato del misoginismo, del maschilismo, del sessismo, del razzismo, del fascismo e la stragrande maggioranza della popolazione, ignorante non come le capre che sono, al di là di ciò che dice Sgarbi, animali intelligenti, bensì come le pecore, nemmeno si rende conto del pericolo che ciò rappresenta. Lo pseudo intellettuale di sinistra, radical chic, simpatizzante di ogni rivoluzione a patto che a farla siano gli altri e che, in particolare, non chieda loro di rinunciare a qualcosa, teorico del tutto è permesso perché niente non può essere consentito, gioca sporco perché sa che può farlo avendo di fronte una massa imberbe e incapace di comprendere ciò che sta accadendo in questa società senza identità né definizione.
Voi, compagni del Pd, avete votato una persona che ha dichiarato apertamente di essere bisessuale, ma non siete stati in grado di capire che il problema non è assolutamente quello, mentre giornalisti e opinion makers, al contrario, vogliono che sia. Elly Schlein può essere ciò che vuole perché ognuno, è bene dirlo chiaramente, con il proprio fa ciò che ritiene più giusto fare. E se qualcuno la pensa diversamente e osa anche solo dileggiare o usare violenza nei confronti di chi, sessualmente, ha fatto, come si dice, coming out - inglesismo ridicolo - è bene prenderlo, arrestarlo e sbatterlo dietro le sbarre. Magari anche gettando via la chiave.
No, il problema, anzi, il nocciolo della questione è un altro ed è inutile che i rosso-fucsia cerchino di cambiare le carte in tavole spacciando una devastazione umanitaria e globale come una semplice questione di genere. C'è molto di più dietro questa presunta tolleranza senza limiti: c'è, in realtà, la determinazione a sviluppare una teoria cosiddetta Gender che mira a uccidere ogni differenza qualunque essa sia in nome non di una eguaglianza sostanziale, ma di un egualitarismo senza regole né confini dove ciò che è sempre stato non dovrà essere più mentre ciò che sarà non dovrà più avere niente a che fare con ciò che è stato.
Elly Schlein è una aperta sostenitrice dell'immigrazione spinta e indiscriminata, dove i confini geografici, culturali, religiosi, sociali, non hanno importanza a beneficio di un Uomo e una Donna indistinti, ibridi, fluidi, in grado di poter passare dall'una all'altra categoria esistenziale senza per questo doversi sentire in obbligo di fare o dover fare alcunché, tantomeno di doverne rispondere a qualcuno. Questo vale per gli immigrati, meglio anzi dire clandestini come sono nella realtà e come sono mentre uno stupido codice deontologico attento alla forma e non alla sostanza, ama definire migranti ritenendolo meno discriminatorio e offensivo. Allucinante.
Schlein appartiene alle élites globaliste pur apparendo di sinistra, quelle élites che vogliono distruggere le identità dei popoli al fine di ridurre l'umanità ad un'unica, indistinta massa di individui senza arte né parte se non quella di essere potenzialmente, ottimi consumatori senza identità, senza storia, senza alcuna radice che non sia l'assenza di ogni aggancio a ciò che siamo stati e da cui proveniamo. Ossia, Schlein è, lo dica o non lo dica non importa, per la cancellazione di tutto quanto non corrisponde a quelli che sono i nuovi standard di riferimento della Nuova Era o del Nuovo Ordine Mondiale: replicanti al posto di esseri umani, senza vincoli di alcun genere e, soprattutto, senza limiti.
Schlein, quella che voi avete votato cari compagni di sinistra che se fossero ancora vivi i vertici e i militanti di quel Partito Comunista Italiano che ha combattuto per le strade contro il nazi-fascismo si vergognerebbero di aver partorito simili eredi, approva anche le cosiddette famiglie arcobaleno. Ebbene, avete idea di che cosa si tratta?
Andate a leggere il sito www.famigliearcobaleno.org così capirete che cosa vogliono i suoi sostenitori. Nel frattempo, ve lo diciamo noi in sintesi riportando alcuni stralci:
Ci battiamo da sempre, con un costante lavoro sociale, culturale e politico, per scardinare molti dei pregiudizi rispetto alla genitorialità LGBTQI+.
Chiediamo una legge per il riconoscimento alla nascita da parte di entrambi i genitori, per i i figli e le figlie delle coppie LGBTQI+ a prescindere dallo status della coppia.
Creiamo occasioni d’incontro tra soci e socie genitori o aspiranti genitori per confrontarci, condividere e riflettere insieme su questioni riguardanti il desiderio e l’esperienza della genitorialità LGBTQI+.
Bene. Anzi, male. Come potete vedere, appare evidente che secondo le famiglie arcobaleno e la Schlein sostiene queste tesi, per essere genitori non importa e non serve essere uomo e donna, marito e moglie, compagno e compagna. No, si può essere genitori e, quindi, avere dei figli anche quando, oggettivamente, i figli non si potrebbero avere perché, almeno fino a quando non accadrà, due uomini e due donne, da soli, o anche due transessuali, figli naturalmente non potranno partorirli.
Invece no. Secondo il Nuovo Ordine Mondiale tanto caro alla Schlein e a chi l'ha votata, i figli hanno bisogno di amore e non di punti di riferimento stereotipati, per cui si può tranquillamente prendere in affitto un utero o anche prendere lo sperma di un donatore anonimo e fare quello che, altrimenti, non sarebbe possibile fare. Come chiamate questa? Se non si pongono limiti ben definiti alle derive contronatura, finirà che, come già accade, si potranno acquistare figli su cataloghi on line scegliendo per filo e per segno come si vorranno e, se, poi, magari, non verranno come li abbiamo chiesti, rispedirli indietro perché non soddisfatti.
Al di là delle provocazioni, quando si violano dei principi fondamentali o si valicano i limiti dettati dalla Natura, il rischio è di non avere più limiti.
Ecco che cosa chiede l'associazione famiglie arcobaleno:
L’Associazione Famiglie Arcobaleno
Si batte
per il riconoscimento alla nascita da parte di entrambi i genitori, per i i figli e le figlie delle coppie LGBTQI+ a prescindere dallo status della coppia.
È in prima linea
nella richiesta di una generale revisione del Diritto di Famiglia, con particolare riferimento alle normative in tema di adozione e in tema di fecondazione assistita, con modifica della legge 40/2004, affinché vengano entrambe consentite anche a persone single o a coppie dello stesso sesso, a prescindere dall’orientamento affettivo/sessuale e dall’identità di genere.
Chiede
una legge contro l’omolesbobitransfobia, necessaria oggi più che mai in questo Paese, insieme alla legge per il matrimonio egualitario.
E' a questo punto che ognuno di noi deve chiedersi e porsi la domanda sul tipo di società in cui vogliamo vivere e veder crescere i nostri figli se, cioè, vogliamo che sin dalla scuola dell'infanzia sia insegnato loro che non esistono generi definiti, ma tutto è un fluido scorrere a cominciare dalla propria identità, o se, al contrario, desideriamo che la società prosegua nel suo cammino così come è andata avanti fino ad oggi o, almeno, fino a qualche lustro fa.
E a niente serve la contestazione tanto cara a chi ama dire che un bimbo sta bene ovunque ci sia amore perché siamo convinti e perdonateci il paradosso e la provocazione, anche due criminali, possono essere e restare tali, ma non far mancare l'amore ai propri figli.
Stop ai sensi di colpa derivanti dal sentirsi rimproverare se manifestiamo liberamente i nostri desiderata esistenziali: non siamo né omolesbobitransofobi, né razzisti, né, tantomeno, fascisti. Abbiamo, però, delle convinzioni che non sono e valgono molto di più delle opinioni.
Per questo e senza ombra di dubbio, saremo sempre e comunque a fianco di tutte quelle forze politiche e non che combatteranno questa deriva consapevoli che la prima forza che avrebbe dovuto e dovrebbe scendere in pista è la Chiesa che, al contrario e sen za Benedetto XVI, è diventata simbolo ed esempio di ignavia.
Compagni, non pensate di trovarci idealmente e culturalmente disarmati di fronte a questi temi che sono e costituiscono le fondamenta della nostra civiltà e dell'umanità. E non crediate che i vostri lacché dalla penna facile e ben retribuiti riusciranno a farci dubitare di ciò in cui crediamo.