Sensibile ed attenta su tutto quanto riguarda l’evoluzione e l’applicazione di una importante scoperta, quella del motore a scoppio, all’associazione amici di Barsanti e Matteucci, i due personaggi illustri del nostro territorio conosciuti e riconosciuti in tutto il mondo come gli inventori dello stesso, non poteva sfuggire un’importante data, purtroppo posticipata a causa della pandemia: la nascita, nel settembre del 1920, di Fabio Taglioni. Un importante personaggio, conosciuto come l’ingegnere romagnolo autore di numerosi progetti rivoluzionari, ma soprattutto del sistema di distribuzione desmodromico. Un sistema che ha legato indissolubilmente il nome di Fabio Taglioni alla famosa casa motociclistica di Borgo Panicale, la Ducati.
Una precisazione per altro è d’obbligo. Questo sistema era stato sperimentato anche sulle moto Mondial dal loro tecnico Nerio Biavati che lavorava nel reparto corse e che prese spunto dai meccanismi di una macchina per cucire. Ma ritorniamo alla Ducati; chi non conosce questa marca (oggi si scriverebbe brand ma noi preferiamo una parola italiana dal momento che di eccellenza italiana si tratta) che ha reso leggendaria la storia della moto in tutto il mondo? L'azienda nacque nel 1926 per volontà dell'ingegnere Antonio Cavalieri Ducati con il nome di Società Scientifica Radio Brevetti Ducati, specializzata nella ricerca e produzione di tecnologie per le comunicazioni radio. A guerra finita, dopo essere stata bombardata all’azienda nacque la necessità di realizzare una nuova produzione da affiancare alle precedenti realizzazioni. fu così che nacque il reparto motociclistico, come branca dell'azienda, allo scopo di produrre su licenza “il Cucciolo”, un motore monocilindrico di 48 cc con cambio a due velocità da applicare come propulsore ausiliario ad una normale bicicletta, progettato dall'avv. Aldo Farinelli. Dopo varie vicissitudini aziendali, nella prima metà degli anni 50, arriva in Ducati l’ingegnere Fabio Taglioni che, dopo essersi brillantemente laureato nel 1943 in ingegneria meccanica, venne nominato direttore tecnico dal primo maggio 1954 della Ducati. Una data importante che sanciva l’inizio di un fiorire di progetti, idee e brevetti che avrebbero consegnato il binomio Ducati-Taglioni, di lì a poco, alla leggenda del mondo a due ruote. L’ingresso di Taglioni alla Ducati vide, solo dopo 40 giorni, la creazione del primo portento a due ruote: la Gran Sport 100, nota anche sotto il nome di “Marianna”. Una moto che si impose fin da subito nelle gare di gran fondo italiane.I successi ottenuti dalla Ducati con i modelli Gran Sport 100 e 125 portarono l’ingegnere lughese a dover effettuare una importante scelta: dedicarsi a fondo alle corse di velocità e di lanciarsi nell’ambizioso progetto del sistema di distribuzione desmodromico. Un azzardo tecnico e ingegneristico di fronte al quale molti dei più grandi progettisti del mondo si erano arresi. Taglioni insieme a tutto il gruppo di lavoro Ducati, dimostrarono di avere la tenacia e le capacità per studiarlo, perfezionarlo e renderlo un’idea vincente. La 125 GP Desmo, che vinse il suo primo Gran Premio un mese dopo il debutto e si affermò nel tempo come la 125 più veloce al mondo, portava questa innovazione nel sistema di distribuzione. Una vera e propria rinascita industriale per Ducati che, insieme al suo ingegnere, realizzarono progetti come la 175 Gran Turismo e la nascita dello Scrambler Ducati, dimostrando in questo modo un livello di eccellenza ingegneristica che non si limita alla velocità, ma comprende anche affidabilità e resistenza. Ducati, divenuta ormai un marchio internazionale, continua nel suo rinnovamento tecnologico. Taglioni torna a dedicarsi a nuovi progetti preparando il ritorno di Ducati nelle corse. Ritorno che avviene nel 1971 con la 500 GP, e nel 1972 con il debutto della 750 GT, la prima bicilindrica di serie nella storia di Borgo Panigale, spinta da un motore a due cilindri longitudinale di 90°. Vi è poi la 750 Imola che esordisce a tempo di record alla 200 miglia di Imola di fronte a oltre 85.000 spettatori, realizzando una delle più grandi imprese della storia del motociclismo con Paul Smart e Bruno Spaggiari che tagliano il traguardo davanti a tutti. Binomio Ducati-Taglioni che, fino al termine della sua carriera, ha proseguito nell’innovazione, mettendo la sua firma su progetti come la Pantah 500 e la 750 F1 per arrivare ai giorni nostri.
La ”associazione amici di Barsantiematteucci” ha voluto rendere omaggio a questo importante marchio, la Ducati, con una mostra specifica presso il palazzo Pfanner di Lucca, mostra che si terrà per un’intera settimana, dal 31 agosto al 6 settembre compresi e che vedrà la sua inaugurazione il giorno di apertura alle ore 10:00 alla presenza di importanti figure nell’ambito dei motori e istituzionali. Naturalmente l’associazione amici di Barsanti e Matteucci ringrazia tutti gli sponsor che hanno reso possibile questa manifestazione, preludio di tante altre oltre ai vari patrocini. Manifestazioni che hanno il preciso scopo di far conoscere al folto pubblico, sempre più interessato, l’evoluzione del motore a scoppio nelle sue varie sfaccettature e toccare con mano tutte le “creazioni meccaniche” che questa importante scoperta ha consentito. Si ringrazia per la partecipazione all’evento.
‘Amici di Barsanti&Matteucci’, esposizione a palazzo Pfanner: “Cuore Ducati”
Scritto da loreno bertolacci
L'evento
29 Agosto 2022
Visite: 749