In queste condizioni è impossibile tutelare la salute pubblica. A lanciare l'allarme è la segreteria territoriale di Lucca del NurSind, il sindacato delle professioni infermieristiche, che torna ad accusare insostenibili carenze di personale e continue aggressioni ai danni degli operatori sanitari. La mancanza di infermieri, ostetriche e Oss sta mettendo a dura prova il sistema sanitario di Lucca, della Versilia e della Valle del Serchio, con carichi di lavoro eccessivi, turni massacranti e una pressione psicologica sempre crescente.
"E' necessario un intervento immediato per fronteggiare tale carenza - spiegano i dirigenti NurSind Roberto Pasquinelli e Maurizio Ravecca -. Occorre aumentare gli organici con assunzioni a tempo indeterminato, stabilizzare i precari e investire nella formazione continua: solo così potremo garantire la sostenibilità del nostro sistema sanitario e tutelare la salute della collettività. La carenza di personale può infatti compromettere la qualità dell'assistenza ai pazienti e portare a ricadute negative anche sulla sicurezza degli stessi professionisti, oltre a incrementare i possibili rischi legati a errori nello svolgimento della quotidiana e massacrante attività lavorativa".
I sanitari, prosegue il sindacato, non solo sono costretti a lavorare in condizioni di sovraffollamento (come nei pronto soccorso dei tre presidi della provincia di Lucca), ma vengono esposti sempre più frequentemente ad aggressioni di ogni tipo. E se fino a qualche tempo fa tali fenomeni erano limitati ai reparti di pronto soccorso e della salute mentale, oggi episodi di aggressioni verbali e fisiche si registrano persino nei servizi territoriali e nei reparti di degenza.
"Come se non bastasse - proseguono Pasquinelli e Ravecca - sono in continuo aumento richieste da parte dell'Asl di attuazione di procedure, spesso contraddittorie e inapplicabili, che comportano un incremento del carico di lavoro e di stress ai pochi operatori in servizio e sottraggono preziose energie all'assistenza diretta ai pazienti. Invitiamo pertanto chi di dovere a intervenire tempestivamente per affrontare questa grave situazione: solo così potremo assicurare un'assistenza sanitaria adeguata e di qualità a tutti i cittadini e valorizzare il prezioso lavoro dei professionisti della salute. In caso di mancanza di risposte in questo senso siamo pronti ad azioni incisive. Il mese di settembre è appena iniziato e i servizi sono al collasso, mantenuti a stento anche grazie a operatori interinali i cui contratti scadono proprio nelle prossime settimane, così come alcuni servizi di degenza (chiusi nel periodo estivo) non potranno essere riattivati senza l'assunzione di nuovo personale".