Forse a qualcuno sta sfuggendo che la guerra appena divampata in Ukraina è solo un assaggio di ciò che potrebbe aspettarci nei prossimi mesi di post-Covid. Se, come pare, Putin non riuscirà a conquistare il Paese nella sua interezza e, come è certo, gli occidentali foraggeranno alla grande con armi e mezzi le truppe più o meno regolari per combattere gli invasori, c'è il rischio, concreto, che il conflitto si allarghi. Il destino dei dittatori, soleva dire un insegnante di un istituto superiore della capitale al tempo di Mussolini che, peraltro, veniva regolarmente sorvegliato ogniqualvolta il duce usciva in visita pubblica, è solo uno: morire di morte violenta e crediamo che anche Putin non farà eccezione, ma proprio per questo, trovandosi in un angolo come un topo, reagirà da tale e si scaglierà contro l'avversario con tutta la forza della disperazione. Gli errori di quanto sta accadendo sono assolutamente evidenti nella politica estera portata avanti dagli Stati Uniti e, in particolare, dalla coalizione democratica di Biden. Sembra assurdo, ma contro i russi sono più accaniti i democratici dei repubblicani, della serie quando il mondo va alla rovescia. L'Italia non ha ancora compreso che c'è solo un modo per salvarsi dalla distruzione e questo modo lo ha, da sempre, insegnato la Svizzera. Essere neutrali e ragionare col cervello e in piena autonomia nel rispetto degli interessi del nostro Paese che non sono quelli dell'industria o delle forze militari, bensì quelle del popolo che, da primo e anche da ultimo, patisce le scelte scellerate dei propri governanti.
Le scene che non si vedono e non ci fanno vedere volutamente i giornalisti invertebrati in nome di una sorta di politicamente corretto esasperato, sono molto, ma molto più truci e tremende di quanto non si possa pensare. Abbiamo provato a caricarle sul canale Youtube, ma ci sono state, regolarmente, respinte. In esse si vedono, come in un videogioco, morte e distruzione, cadaveri bruciati dalle esplosioni e giovani militari uccisi e depredati. E' questa la guerra e niente è cambiato rispetto agli anni Quaranta del secolo scorso: aveva ragione il professor Silvio Ceccato, l'autore dell'Ingegneria della felicità, libro uscito negli anni Ottanta: l'uomo è la bestia stupida di sempre e non basta la tecnologia a cambiarne le sembianze e la mentalità.
Mussolini, non l'ultimo degli imbecilli anche se il primo dei disgraziati, sosteneva che la guerra sta all'uomo come la maternità alla donna. Fascista? Sicuro. Maschilista? Anche. Visionario? Nemmeno tanto. In fondo la guerra è una condizione permanente dell'essere umano che solo le convenzioni e il famoso contratto sociale di quel Jean Jacques Rousseau dai natali francesi, ma pessimo padre, riuscirono ad allontanare almeno in parte. Il conflitto fa parte della vita, ma oggi la capacità distruttiva delle armi rende assurdo anche solo ipotizzarlo. Invece e l'Ukraina, ma non solo, ne è l'esempio, l'umanità continua ad aver bisogno di uccidere.
Ma dove è finito l'omino vestito di bianco? Ah, è andato in visita all'ambasciata russa. E perché, invece, non è salito su un'auto qualsiasi e si è recato, scortato dai suoi cardinali, in Ukraina, paese dove ci sarebbe davvero bisogno della sua presenza e dove si stanno scannando fratelli cristiani? Povera Chiesa come si è ridotta e pensate un po' se dovessero arrivare i turchi...
Purtroppo quando una guerra come quella tra Ukraina e Russia ha inizio, è pressoché impossibile pensare che possa finire in pochi giorni. L'Occidente ha, finalmente, trovato il suo vecchio e tanto odiato nemico e poco importa che non sia più comunista, è sempre il Grande Nemico Russo. Sono passati 200 anni da Napoleone, ma sia la sua disfatta sia quella, ancora più tragica del suo pessimo imitatore Adolfo, non hanno insegnato alcunché. La Russia è una grande nazione ancor prima di essere un grande stato. E pensare di accerchiarla e di schiacciarla in un angolo è stato è e sarà sempre un pessimo errore. C'è stato un momento in cui la Russia era ad un passo dall'ingresso nella Nato, già, ma che senso avrebbe avuto? Così come non ha senso la Nato in sé.
Lo diciamo ancora una volta: l'Italia deve uscire dagli organismi sovranazionali come Unione Europea, Onu, Banche varie e roba del genere. Deve tornare sovrana e padrona del proprio destino. Altrimenti, ma lo è già, sarà solamente una espressione geografica di ottocentesca memoria.