“La direttiva, a firma del questore di Lucca, è arrivata il 22 dicembre. Comprendo i disagi dei cittadini e degli esercenti, ma non potevo disattendere alle indicazioni impartite dalle autorità competenti. Ho solo preso atto della direttiva facendo le mie valutazioni. Condivido che la tempistica è stata sbagliata, ma le logiche delle forze dell’ordine non sono le nostre. Alla fine penso che abbia prevalso il problema, prioritario, della sicurezza. Non siamo un comune proibizionista, ma è indubbio che emerge un problema legato a questa manifestazione - che in passato ha registrato dei problemi: non deve diventare un happening dell’ubriacatura”.
Così il sindaco di Castelnuovo, Andrea Tagliasacchi.
La domanda, a questo punto, è: come si fa a far pervenire sul tavolo di un sindaco una direttiva così dura, ingiusta nei confronti delle attività, e soprattutto lesiva dell’immagine di un paese - che non sarà quello fatato delle pubblicità di Natale, ma nemmeno così ingestibile come lo si vorrebbe far passare - solo due giorni prima dell’evento?
Se lo chiedono i baristi di Castelnuovo – fatti già passare come ‘untori’ in tempi di Covid – e che oggi pomeriggio, alle 13, hanno dovuto chiudere la serranda, non solo rinunciando all’incasso della giornata (ossigeno in questi tempi cupi) ma anche rimettendoci di spese e preparativi; se lo chiedono anche i titolari di quei bar che stamattina, tristemente, avevano la saracinesca abbassata già dalle 6 perché hanno capito che il gioco di aprire oggi non valeva la candela.
Se lo chiedono le associazioni di categoria, che, giustamente, difendono gli esercenti dalle continue vessazioni dall’alto; se lo chiedono i ragazzi – fortunatamente non tutti molesti e chiassosi – che, dopo aver subito due anni di innaturale distanziamento – tra mascherine, dad e lasciapassare verde – ora si trovano anche a non poter scambiare un brindisi – nemmeno un prosecco, nemmeno una birra, nemmeno un ponce! – con i propri amici o i propri partner.
E non finisce qui: se lo chiedono pure quei poveri lavoratori che si fanno un mazzo tanto e la vigilia di Natale vorrebbero potersi permettere un po’ di spensieratezza – mica, per forza, ubriacandosi! – offrendo magari una birra o un aperitivo ai propri colleghi; se lo chiedono le famiglie che – non certo con mire di ebbrezza - vorrebbero poter entrare tranquille in un bar, sedere ad un tavolo e consumare quello che le pare e piace.
Insomma, se lo chiedono un po’ tutti. Anche quei turisti che vengono appositamente per la vigilia a Castelnuovo – da Lucca, Pisa e oltre – perché sanno che c’è movimento, c’è vita, c’è festa. Non per forza con scopi bellicosi. Magari solo per respirare un po’ di socialità…
“Vergognoso il messaggio che lancia questa direttiva – sbotta Stefano Pioli del bar ‘Aurora’ – che arreca un danno economico, non solo a noi, ma a tutto il commercio del capoluogo. Ha tolto la possibilità alle persone di entrare in un bar, anche solo per usare i servizi igienici o per bere un caffè, perché molti (come il sottoscritto) chiuderanno. E poi ha tolto ai clienti di una vita la possibilità di farsi il brindisi degli auguri”.
Della stessa opinione Monica Bertoncini de ‘Il Brillo Parlante’: “Se l’ordinanza arrivava prima – incalza -, ci saremmo organizzati meglio con i rifornimenti che sono spese per noi. In questo modo si ottiene solo che la gente, a bere, si recherà nei paesi limitrofi. La vigilia rappresenta un’occasione di festa per Castelnuovo. Basterebbe aumentare i controlli nella piazza”.
Solidali - anche se, ovviamente, meno colpiti – i ristoratori. Gianni Dini de ‘Il Baretto’ dichiara: “Non è una bella immagine per Castelnuovo. La comunicazione doveva essere più tempestiva, l’organizzazione doveva coinvolgere più forze dell’ordine e magari sensibilizzare con una campagna pubblicitaria gli avventori a non bere eccessivamente - se a piedi - e a non bere affatto - se alla guida. Andava gestita semplicemente meglio: è una festa e deve rimanere tale. Magari un’idea potrebbe essere quella, il prossimo anno, di organizzarla con criterio senza che sia, come oggi, incontrollata”.
Tra le immagini più tristi di mattinata: un signore, cliente abituale, è entrato in un bar e, chiedendo un semplice prosecco, si è sentito rispondere di no dalla titolare; sbuffando, se ne è andato salutando così: “Allora lo vado a prendere in un bar del comune vicino”.
Vigilia a Castelnuovo: lasciate ogni alcolico, o voi (pochi) che entrate
Scritto da andrea cosimini
Castelnuovo
24 Dicembre 2022
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