Niente passaggio alla zona gialla per la Toscana: vane le speranze di tanti cittadini e soprattutto commercianti che auspicavano di poter lavorare in maniera più “libera” almeno una settimana in più prima di Natale. Adesso, se va tutto bene, le cose cambieranno domenica 20.
A sperarci erano in tanti tra i gestori di attività commerciali a Castelnuovo di Garfagnana, il più grande centro commerciale naturale in Valle del Serchio: in questo periodo si respirava a pieno l’atmosfera natalizia, con tanti eventi (ricordiamo la Città della Castagna, le varie castagnate, i mercatini) e tanta gente in giro per il centro storico alle prese con acquisti e regali. Niente di tutto questo adesso!
Pino Venturelli di Masquenada è sconsolato: “Il mancato passaggio alla zona gialla è stato traumatizzante! Inoltre non hanno ancora trovato una risposta agli spostamenti tra comuni, ora col mancato “giallo” sotto Natale, il periodo diventa ancora più triste e difficile per chi fa commercio perché manca la gente a giro. Attendere ancora una settimana sotto le feste è una scelta che ci penalizza fortemente. Inoltre il tempo non ci assiste, rimangono le limitazioni e la gente che non si muove. Ad averci guadagnato sono stati gli acquisti on-line, vi assicuro i corrieri stanno “impazzendo” in questi mesi!”.
Gianni Dini del ristorante “Il Baretto” non è sorpreso più di tanto: “Non ci credevo nemmeno di passare in zona gialla, non mi sento sorpreso perché avevo letto il decreto. Però era stata creata una falsa speranza, poi delusa. Io già da tempo mi sono già organizzato per lavorare sia in presenza che con l’asporto quando potrò riaprire. Posso ospitare solo 28 persone, con tavoli solo da 4: se a Natale potrò riaprire lo farò, comunque farò l’asporto”.
Marco Pinagli della pizzeria “Il Ponte”: “Quest’anno ci siamo dovuti riorganizzare puntando sul delivery e ci riteniamo soddisfatti. Certo, ci mancano le aperture serali, noi puntiamo da sempre sui gruppi di amici e sui gruppi sportivi, abbiamo i maxi schermo per guardare le partite. Da un po' non è più così ma è probabilmente meglio stare per un po' di tempo alle regole per poi poter riaprire tutti in sicurezza più avanti, senza rischiare di richiudere nuovamente”.
Emanuel Lorenzoni del negozio di abbigliamento “Colibrì Uomo”: “Potrei scrivere un libro su questo periodo, se penso che ho aperto il negozio in piena era covid! Io e mia sorella Luisana, che gestisce l’omologo negozio per donna, siamo sempre rimasti aperti, anche solo con consegna a domicilio. Il mancato ritorno alla zona gialla è penalizzante, anche per la gente che ha proprio bisogno di uscire in questo momento, soprattutto nei piccoli paesi dove manca di tutto. Rivedere un po' di gente per Castelnuovo non avrebbe fatto male!”.
Sonia Lo Russo di Quore Factory Store è delusa: “Personalmente non ho mai chiuso, vendendo prodotti di prima necessità, per bambini, lavorando anche con la consegna a domicilio e con il sistema Guidi Express. Non mi lamento ma se passavamo in zona gialla sarebbe stato meglio per altre attività, con i negozi tutti aperti avremmo avuto sicuramente più gente in giro. Inoltre manca l’atmosfera natalizia degli altri anni, con tutti gli eventi ovviamente”.
Stefano Pioli del bar “Aurora – Dal Nando” non le manda a dire: “Non ho più parole, noi esercenti viviamo in una situazione di totale incertezza, mentre la gente è in fermento perché vorrebbe semplicemente uscire a vedere un amico o prendersi un caffè. Adesso si rischia che ci facciano aprire all’ultimo, rischiando di ritrovarci nell’impossibilità di gestire tanta gente. Sarebbe stato meglio se i governanti ci avessero fatti stare chiusi fino al 7 gennaio, dandoci un ristoro per sopravvivere, piuttosto, ma siamo di fronte a politici che non hanno il coraggio di prendersi la responsabilità delle proprie azioni”.
Gabrio Tognarelli gestisce il negozio di barberia “Gents”: “Nello specifico a noi la zona arancione non ci penalizza direttamente perché lavoriamo. Tuttavia è evidente che avere più gente in giro significa lavorare di più anche per noi”.