Non sarà un semplice museo, ma uno spazio espositivo inedito per in grado di attrarre il grande pubblico internazionale regalando un’esperienza immersiva davvero unica nel suo genere.
Inaugurerà nell’estate del 2024 il grande allestimento museale su Ludovico Ariosto e sull’Orlando Furioso all’interno della Rocca Ariostesca di Castelnuovo di Garfagnana. Dopo 10 anni di lavori di restauro, sul progetto del gruppo Dezzi Bardeschi, l’imponente edificio si appresta a diventare un polo culturale ed artistico di massimo rilievo con un percorso multimediale e scenografico che mira, non solo a narrare le vicende biografiche dell’ex commissario garfagnino e ricostruire il suo poema più famoso, ma anche a far vivere agli spettatori il sogno di calarsi nella narrazione come se la Rocca stessa si trasformasse in un set teatrale.
La ‘messa in scena’ di questo innovativo museo è stata curata dallo studio e collettivo artistico milanese Kokoschka Revival della regista e direttrice artistica Ana Shametaj che, ieri mattina (giovedì 28 settembre), è stata ospite della prima giornata della XIX edizione di LuBec – Lucca Beni Culturali – alla quale ha partecipato anche il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani che, sul palco, ha avuto modo di menzionare l’ambizioso progetto dell’amministrazione comunale castelnuovese.
Ana Shametaj ha inoltre firmato un bellissimo articolo a tutta pagina sul Corriere della Sera, illustrando nel dettaglio le caratteristiche del museo e concedendo in questo modo un’importante vetrina al capoluogo garfagnino. “Il museo – ha spiegato la regista – diventa un organismo che vuole, non solo divulgare uno dei più grandi classici della letteratura, ma anche incarnare lo spirito spaesante e magico dell’opera attraverso 12 installazioni progettate ad hoc. L’intera Rocca sarà quindi una messa in scena teatrale del chimerico Palazzo d’Atlante, topos in cui vengono intrappolati tutte le donne e i cavalieri del poema”.
Per riprendere la celebre definizione di Italo Calvino, che parlava dell’opera ariostesca come di un “labirinto nel quale si aprono altri labirinti”, la Rocca di Castelnuovo – nella sua magnifica architettura dedalea enfatizzata dal maestro e teorico del restauro Dezzi Bardeschi – si appresta a diventare un articolato museo nel quale perdersi tra spazi mediali, digitali e coreografie visive con attrici ed attori ad interpretare i personaggi del Furioso come fossero archetipi della Natura Umana.
“La componente musicale – prosegue la direttrice artistica – avrà un ruolo estremamente importante e verrà composta ad hoc, tra musica contemporanea ed interventi di prosa con artiste di spicco della scena italiana, come se il castello stesso fosse disseminato di improvvisi geyser acustici di ottave ariostesche”. Un vero e proprio viaggio, insomma, nella Galassia Ariostesca preservandone il fascino – ma anche il mistero – ed offrendo allo spettatore molteplici livelli di senso per un’interpretazione che non sia volutamente univoca.
“Dopo il consistente lavoro di restauro – conclude il sindaco di Castelnuovo di Garfagnana Andrea Tagliasacchi – si entra nel vivo del progetto di recupero e rilancio della Rocca Ariostesca con l’obiettivo di renderla un polo attrattivo di riferimento per tutto il territorio, attraverso la condivisione di pratiche artistiche e politiche di interesse internazionale, sempre con un pensiero all’abitabilità della cittadinanza che potrà attraversare l’edificio nei suoi spazi polifunzionali con workshop, conferenze e proiezioni dedicate. Questo ambizioso museo, che unisce mirabilmente arte e tecnologia, rappresenta un ulteriore tassello per il complessivo progetto di ripresa economico, sociale ed artistica del capoluogo”.